Slow fashion, la risposta della moda alla necessità di inquinare meno
Dall'intervento provocatorio di Li Edelkootrt al fashion manifesto di Greenpeace ecco come l'industry diventa più sostenibile
15 Maggio 2018
La moda è una delle industrie più inquinanti al mondo: è al secondo posto dopo quella del petrolio e lo è anche per il consumo di acqua utilizzata. Possiamo continuare ad ignorare tutto ciò oppure oggi diventa necessario indossare le nuove vesti di consumatori consapevoli? Per chi lavora dietro le quinte (circa un sesto dei lavoratori mondiali) è arrivato il momento di cambiare le proprie abitudini. Ma andiamo con ordine e scopriamo tutti i piccoli passi che la moda sta muovendo in direzione della sostenibilità.
Il manifesto anti fast fashion di Li Edelkootrt
Li Edelkootrt è tra le più influenti Fashion Watcher mondiali, è olandese ed è probabilmente grazie alla sua notorietà che ha potuto smuovere il mondo della moda attraverso il suo Manifesto Anti Fashion: un discorso tenuto sul palco londinese di Voices (manifestazione annuale di Business of Fashion che porta in scena protagonisti della moda e imprenditori). La Edelkootrt si chiede come sia possibile che un indumento costi meno di un panino e come possa un prodotto che deve essere seminato, cresciuto, raccolto, setacciato, filato, tagliato e cucito, lavorato, stampato, etichettato, impacchettato e trasportato costare un paio di euro. Una provocazione verso l’industria della moda e soprattutto verso la concezione fast fashion, quell’utilizzo molto affine all’usa-e-getta a cui siamo troppo abituati.Le isole di plastica
Qual è il legame tra il fashion e le isole di plastica? Il mondo della moda si aggiudica il secondo posto nel mondo per inquinamento, ecco perché non possiamo ignorare questo dato (di fatto). Ci sono sei isole di spazzatura galleggiante che, date le loro dimensioni, hanno persino ricevuto un nome, un po’ come se fossero isole reali, luoghi geografici che potremmo presto trovare anche su Google Maps. Ecco l’elenco completo delle isole di plastica scoperte fino ad oggi:- Great Pacific Garbage Patch anche nota come “Pacific Trash Vortex”, si trova nell’Oceano Pacifico. Le sue dimensioni si stimano tra un minimo di 700.000 km² di estensione fino a più di 10 milioni di km² – si può paragonare nel migliore dei casi alla Penisola Iberica e nella peggiore agli Stati Uniti.
- South Pacific Garbage Patch si trova al largo del Cile e si estende per circa 2,6 milioni di km² (8 volte l’Italia).
- North Atlantic Garbage Patch le sue dimensioni sfiorano i 4 milioni di km².
- South Atlantic Garbage Patch grande circa 1 milione di km².
- Indian Ocean Garbage Patch si estende per circa 2 di km².
- Artic Garbage Patch scoperta nel mare di Barents nel 2013, ancora non si hanno dati sulla sua ipotetica grandezza.