“La perfezione non esiste”, manichini realistici per la nuova campagna di Missguided
Missguided scuote il mondo della moda con la campagna #madeyourmark, riscoprendo l'importanza dell'accettare i difetti
5 Marzo 2018
Nella società multiculturale e multietnica in cui viviamo la diversità dovrebbe essere un valore più importante dell’apparenza. Superare la paura del diverso permette di prendere coscienza che esiste un mondo più ricco di possibilità, di modi di vivere, di caratteristiche fisiche e culturali. Nonostante questo, sono tante le persone che si sentono prese di mira per via delle proprie caratteristiche fisiche. Gli attacchi arrivano da molte direzioni: dai giornali e dalla televisione, dai social media e persino dalla società che evidenzia come sbagliato tutto ciò che è diverso dal canone di bellezza percepito. I bersagli sono molti, e per la maggior parte sono donne che arrivano a sentirsi inadeguate ed insicure. La catena inglese Missguided da tempo porta avanti una lotta per contrastare questo fenomeno. Proprio per rimarcare ancora una volta l’importanza di accettarsi senza vergognarsi del proprio aspetto fisico, ha introdotto nuovi manichini, molto realistici. Etnie diverse e caratteristiche fisiche lontane dall’immaginario comune, come lentiggini, smagliature e la vitiligine, non vengono più nascoste ma esibite con orgoglio. Il messaggio che l’azienda vuole trasmettere, senza mezzi termini, è quello di essere se stesse, senza preoccuparsi di come ci vorrebbe la società. I manichini, esposti nei due store Westfield Stratford City a Londra e Bluewate Shopping Centre nel Kent, sono stati realizzati grazie alla collaborazione di alcuni make up artist, che hanno contribuito a renderli così realistici da sembrare sul punto di iniziare a muoversi da un momento all’altro. “La nostra missione è ispirare i bambini di tutto il mondo ad amare se stessi, per come sono, ad accogliere ed amare i difetti senza sforzarsi di essere quello che il mondo percepisce come perfezione” scrive il brand di moda sul suo sito. E aggiunge “la perfezione non esiste!”. LEGGI ANCHE: Body shaming, il caso Rihana e alcuni consigli per fermare i leoni da tastiera