Ascoltare le persone per creare contenuti interessanti: consigli di Social Listening
Alle persone non interessa vedere più contenuti: meglio fermarsi e riflettere su cosa interessa veramente alla nostra audience
22 Febbraio 2018
Il 2018 sarà l’anno che tutti ricorderemo come l’anno in cui i brand comprenderanno l’inutilità di pubblicare contenuti tutti i giorni senza indirizzarli in modo specifico. Se ci pensiamo, quanti contenuti fluttuano inutilmente sul web? Per questo motivo, adottare una strategia per la corretta distribuzione dei contenuti è un punto cardine: le persone non vogliono vedere contenuti poco interessanti.
Photo Credits: Social Media Today
Il web sta veicolando sempre più informazioni in linea con gli interessi personalizzati, creando dei veri e propri micro mondi virtuali su misura per noi.I brand e i contenuti
Le domanda che ogni brand dovrebbe porsi preliminarmente sono: “A chi mi sto rivolgendo? Quello che sto pubblicando interessa veramente alla mia audience?”. Lo ha ribadito anche Facebook con l’implementazione del nuovo algoritmo: non è solo una difesa per l’esperienza utente, ma anche una salvaguardia per gli effort creativi e di investimento dei brand, incentivandoli a sviluppare un’analisi approfondita del loro target di riferimento. LEGGI ANCHE: Perché social listening e sentiment analysis sono la chiave anti flop di un business In questo senso, Facebook premierà acnora in termini di visibilità i contenuti che hanno ricevuto più interazioni, poiché li reputerà interessanti, anche se pubblicati dai brand. In altre parole, come dice Pam More di Social Media Today: “Non importa sia ben fatto, i marketer dovranno imparare che un contenuto non funzionerà solamente perché lo reputano bello. Il contenuto deve prima di tutto interessare alle persone”. Come dobbiamo comportarci a fronte di questi cambiamenti? La risposta è: ascoltare, analizzare e poi agire. Nel mondo della data-revolution nessuna decisione è lasciata al caso. Ogni attività dev’essere frutto di un’analisi approfondita dei dati. In altre parole alla base di ogni strategia è importante avviare il cosiddetto social listening. LEGGI ANCHE: Facebook cambia algoritmo mentre WhatsApp lancia la versione business. Una coincidenza? Questa attività di raccolta dati e di analisi degli stessi ci aiuterà a capire la personas alle quali vogliamo proporre i nostri contenuti e alla progettazione e alla creazione degli stessi. Ecco come procedere:- Procuratevi uno strumento di Social Listening, ottimi sono TalkWalker, piuttosto macchinoso ma ricco, e Sysomos che ci dà la possibilità di esplorare overlap di interessi. Ad esempio: cosa piace alle persone che amano sia il Basket sia il sushi e che vivono a Milano?
- Create una dashboard su una di queste piattaforme ed iniziate un tracciamento “listening” per keywords o mention. Ad esempio #Basket (prima keyword) #Sushi (seconda keyword) e geolocalizzate il tracking su Milano. Da questo momento lo strumento traccerà chiunque parlerà di questi argomenti, su Milano, e vi restituirà delle metriche: parole associate, dati demografici, e comportamenti web di coloro che ne parlano.
- Una volta collezionati i dati passate alla fase di definizione del target: estrapolate dalla ricerca le evidenze che più caratterizzano il pubblico individuato e sviluppate una strategia di contenuto, o anche più alta se necessario, volta a soddisfare sia gli interessi del target sia quelli del brand.
- Non dimenticare di tracciare anche le mention dei competitor e del brand che stai promuovendo per misurare nel periodo di attività se ci sono dei miglioramenti in termini di volume di conversazione.
- Una volta individuata ed analizzata la nostra audience di riferimento e definita la strategia possiamo passare alla creazione di contenuti ad hoc, impostando il corretto tone of voice (la voce con la quale vogliamo parlare), definendo la visual identity ed i canali sui quali comunicare, fino ad arrivare agli aspetti più pratici come la frequenza, il numero di post per argomento e gli orari di pubblicazione.