Almeno la metà di voi ci avrà giocato. Flappy Bird nelle ultime settimane è stato sulla bocca di tutti, riviste e blog di tutto il mondo ne hanno analizzato il successo o, per meglio dire, la dipendenza, quella che sembra abbia colpito tutti gli utenti di questo gioco per piattaforme mobile creato dal giovane sviluppatore vietnamita Dong Nguyen. Un'app dallo sfortunato destino, che ha ispirato l'ultimo video del canale YouTube KUD.
Se vi siete chiesti perché Flappy non riesce a procedere nel suo volo senza sbattere contro quegli alti tubi verdi, qui trovate la spiegazione: Flappy è triste e depresso, apparentemente in seguito al suo divorzio. Lui stesso ha sviluppato una dipendenza, quella dall'alcool. Non parla più e i suoi amici tentano invano di consolarlo.
Una game app dal triste destino, dicevamo. In molti hanno giocato con Flappy per ore, ma tanti altri lo hanno detestato e criticato riservando odio e parole al vetriolo per lui sul web. E ora non c'è più. Quasi che questo video abbia portato un po' di sfortuna al povero volatile e al suo creatore Dong Nguyen, che a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione del filmato ha deciso di ritirare il gioco dall'App Store.
In molti hanno azzardato ipotesi sulla motivazione che avrebbe spinto il giovane a questa drastica scelta. Che, ricordiamo, è una rinuncia ad un progetto multimilionario: pare infatti che l'app, grazie agli introiti provenienti dalla pubblicità, portasse nelle tasche del vietnamita ben 50 mila dollari al giorno. Saranno state le accuse rivolte all'app di indurre dipendenza nei giocatori? Sarà stato il peso degli attacchi perpretrati dai soliti haters che popolano il web? Le accuse di plagio nei confronti di Nintendo? O magari, a portare davvero Flappy Bird alla depressione (e Nguyen al ritiro dell'app) sarà stata la pressione esercitata dall'industria dei videogames?