"Gentile utente Google,
Desideriamo informarti che stiamo eliminando oltre 60 diverse norme sulla privacy in tutti i servizi Google per sostituirle con una normativa unica, più breve e di più facile comprensione. Le nuove norme riguardano più prodotti e funzioni, poiché è nostro desiderio creare un'esperienza d'uso che sia meravigliosamente semplice e intuitiva per tutti i servizi Google."
Inizia così la mail che hanno ricevuto in questi giorni i possessori di un account gmail, nella quale Google annuncia le modifiche alla privacy che entreranno in vigore il 1° Marzo.
L’annuncio è stato anche divulgato sul blog ufficiale di Google e diffuso attraverso un video di Youtube.
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La nuova policy sulla privacy ha come obiettivi quelli di rendere l’esperienza d’uso più semplice e intuitiva e garantire la massima trasparenza.
Le polemiche non mancano (come sempre!), tanto che il Forbes è arrivato al punto di annunciare questo cambiamento della norme sulla privacy di Google come “la fine della privacy degli utenti", perché se da un lato la nuova policy mira ad una semplificazione, dall’altro darà a Google molte più informazioni di quanto non abbia già, potendo memorizzare tutto ciò che consultiamo, dalle ricerche a Google+ passando per il Calendar e Gmail.
Ma in questi giorni Big G ha suscitato polemiche anche per il fatto che Google+ ha aperto le porte ai minori.
In una mail un portavoce di Google a Wired ha sostenuto che l’accesso ai minorenni non era stato attivato fino ad ora perché "non volevamo consentire agli utenti al di sotto dei 18 anni di usare Google+ fino a quando non eravamo sicuri di avere le caratteristiche di sicurezza adatte per i ragazzi”.
Le caratteristiche di Google+ per i minori rimangono sostanzialmente le stesse della versione “per adulti”, vengono però visualizzati messaggi di avviso sull’utilizzo delle varie funzioni e le impostazioni predefinite sono più restrittive. Quando un minore pubblica un contenuto, ad esempio, verrà visualizzato un messaggio simile:
mentre per gli hangout la webcam verrà automaticamente disattivata se la persona con cui è stato attivato il videoritrovo non fa parte delle cerchie del minore.
Tutti gli altri accorgimenti volti a tutelare i minori sono consultabili nella Guida alla sicurezza per i minori in Google+... ma quanto sono realmente efficaci? Il minore può infatti liberamente procedere in ciò che sta facendo anche se gli compare un avviso e soprattutto, non essendoci alcun tipo di controllo sia su G+ sia su Facebook, è molto semplice aggirare il vincolo dell’età inserendo una data di nascita falsa.
Quale di queste: maggiore attenzione alla privacy degli utenti o tentativo di aver più informazioni sui nostri gusti per farci profilare meglio dagli inserzionisti di Google? Apertura verso i teens per fornirgli un nuovo strumento di comunicazione o per battere il rivale Facebook e acquisire una quota importante di utenti? Aspettiamo i vostri commenti...