• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Energie rinnovabili, facciamo il punto (e qualche previsione)

    L'investimento in energie rinnovabili è fondamentale per un futuro green: dal fotovoltaico alle auto elettriche la strada è ancora in salita

    14 Aprile 2018

    Ogni volta che metti in moto la tua macchina, in particolare a diesel. Ogni volta che accendi i riscaldamenti. Ogni volta che avvii la lavatrice. Ogni volta che fai click e invii una mail. Ogni volta inquini, consumi combustibile ed energia, quindi generi emissioni. Quanto? Ad esempio, inviare una mail consuma quanto una lampadina accesa due ore. Non l’avresti detto, eh?! L’insieme di pc e server che lavorano per mandare un messaggio di posta elettronica da 1 MG emettono 19 gr di CO2 e considerando che, secondo Radicati Group, in un anno si spediscono 190 mld di mail nel mondo… fatti il conto di quanto inquiniamo, inconsapevolmente. La soluzione? No, non è dire al tuo capo “non posso lavorare con le mail perché inquino”, né tanto meno morire di freddo in casa o smettere di usare la lavatrice, ma cercare altre fonti di energia, optando per le rinnovabili.

    Le rinnovabili in Italia: a che punto siamo

    L’energia solare, l’energia eolica e le biomasse sono tra le rinnovabili, cioè derivano da fonti naturali che non si esauriscono diversamente dal gas e dal carbone, che sono invece fonti fossili. L’aspetto ancora più positivo delle energie rinnovabili è che sono energie pulite, non emettono C02 nell’atmosfera. In Italia nel 2017, secondo Legambiente, sono 40 i Comuni 100% Rinnovabili, paesi dove le energie pulite soddisfano tutti i consumi elettrici e termici riducendo le bollette di cittadini e imprese, l’eccellenza è Cavalese (Tn). Ma sono 7.978 i Comuni in cui è installato almeno un impianto di energia rinnovabile, in pratica quasi tutti i Municipi italiani ne hanno uno mentre nel 2005 erano solo 305. Nel dossier dell’associazione emerge l’apporto di nuovi fonti rinnovabili (biomassa, fotovoltaico, eolico, geotermia, mini idroelettrico) alla produzione elettrica dal 2,6% (2006) al 22,7% (2016) rispetto ai consumi complessivi. Importante l’investimento che gli italiani hanno fatto nell’energia solarenegli ultimi due anni sono stati realizzati 180mila impianti solari fotovoltaici, pari al 25% di tutti quelli installati in Italia – per un totale di 1.310 MW installati. Ed è così che si è ridotta la produzione da impianti termoelettrici, tra i più inquinanti e sono diminuite le importazioni dall’estero di fonti fossili. Di quanto? In dieci anni c’è stato un calo del petrolio del 30%, del gas del 20% e del carbone del 25%. Sempre secondo Legambiente, si sono ridotte le emissioni di CO2 con vantaggi per il clima del Pianeta, ma anche economici.

    Il futuro è rinnovabile?

    Questi risultati sono la prova concreta e tangibile che se si investe nelle energie rinnovabili si può migliorare la qualità della vita, su molti aspetti, e fare bene al pianeta. E lo sviluppo delle energie rinnovabili è stata reso possibile da importanti investimenti nel settore tecnologico. Si va sempre più verso un futuro in cui i computer faranno tutto al nostro posto ma spesso si sottovaluta come la tecnologia possa aiutarci a migliorare il mondo, anche in maniera green. Tra circa un anno, a Milano, l’ecomostro De Castillia 23, l’edificio abbandonato da 14 anni per via del fallimento della società che lo stava costruendo, diventerà esempio di architettura green con un impianto fotovoltaico integrato in copertura che produce circa 40.000 kWhel/anno di energia pulita evitando l’emissione in atmosfera di 13 tCO2/anno. Poi, ci sarà una pompa di calore ad acqua di falda ad altissima efficienza che sfrutta l’energia geotermica sia per il riscaldamento che per il raffreddamento degli uffici, senza rilasciare inquinanti localmente. Inoltre, le superfici esterne dell’edificio, che sarà la nuova sede di UnipolSai, saranno realizzate in gres con biossido di titanio, un rivestimento innovativo che innesca un processo fotocatalitico in grado di “sciogliere” degli agenti inquinanti, in pratica una riduzione attesa di 36 kg di ossido di azoto in meno all’anno, equivalente all’azione stimata di 122.000 mq di aree verdi.
    credit Progetto CMR
    credit Progetto CMR
    Le rinnovabili, poi, dominano lo scenario futuro della mobilità. Le macchine ibride sono già una realtà in Italia, tanto che il 2017 è stato un anno record di vendita per il settore: +71% con 66.760 immatricolazioni, conquistando una quota di mercato del 3,4%, tra il 2015 e il 2016 il settore aveva già avuto +50% di vendite con 2% del mercato. E c’è chi si è inventato anche i GAI, gruppi di acquisto ibrido, per poter anche risparmiare su un acquisto a basso impatto ambientale. E le auto elettriche? L’idea, poi, di arrivare ad auto totalmente ecologiche è ormai dietro l’angolo: nel 2017 sono state vendute circa 2 mila esemplari ma il settore è in crescita. Lo confermano gli stessi produttori. Ad esempio, dal 2018 la filiale italiana del gruppo Toyota non venderà più motori turbodiesel su quasi la totalità dei modelli per raggiungere quota 5,5 milioni di vetture elettrificate (ibride ed elettrice) l’anno entro il 2030. Sulla stessa linea anche  Fiat Chrysler Automobiles: Sergio Marchionne, CEO di Fca, in un’intervista a Bloomberg ha rivelato uno scenario futuro fatto, almeno per la metà, di veicoli ibridi ed elettrici entro il 2025 perché gli automobilisti nei prossimi sei o sette anni saranno sempre più influenzati nell’acquisto della macchina da tecnologie come l’elettrificazione, la guida autonoma e il car sharing. LEGGI ANCHE: Clicking clean, la classifica delle aziende tech più green secondo Greenpeace

    Come fare di più

    L’obiettivo da poco approvato dal Parlamento Europeo per le rinnovabili e l’efficienza energetica è raggiungere il 35% entro il 2030. Ma la strada dell’Europa e dell’Italia per ottenere questo l’obiettivo è ancora in salita, servono investimenti importanti e una politica di informazione che arrivi a tutti i cittadini. Il Programma per la transizione alla Green Economy elaborato dal Consiglio nazionale della Green Economy denuncia un calo di investimenti in Italia negli ultimi 4 anni per il settore delle rinnovabili, da 3,6 miliardi nel 2013 a soli 1,7 miliardi nel 2016. È vero che nella legge di Bilancio 2018 il bonus per le energie rinnovabili è stato prorogato, e ad esempio se si realizzano lavori per efficientamento energetico in casa si può usufruire delle detrazioni anche se si è fiscalmente incapienti cedendo il bonus anche alla banca o alla ditta che realizza i lavori. Ma la denuncia del Consiglio è chiara: bisogna fare di più! rinnovabili E come al solito l’erba del vicino è sempre più verde, in particolare a Oriente dove l’impegno della Cina nell’energia a basso impatto ambientale è molto più avanti rispetto al vecchio continente. Negli ultimi due anni Pechino ha raddoppiato la capacità di produzione di energia fotovoltaica, diventando nel 2016 il Paese che produce più energia solare al mondo. Come ha raggiunto il traguardo? La parola magica è sempre e solo una: money! Sì, sono gli investimenti in energie, politiche e tecnologie rinnovabili ad aver premiato la Cina con una crescita del Pil del 6,9% nel 2017. A Pechino è stato realizzato il parco solare più grande al mondo, Panda Green Energy Group Limited, una solar farm che raffigura proprio un panda, e sempre in Cina si sta costruendo un’autostrada con 3 strati di pannelli fotovoltaici. Andando ancora più nel concreto, l’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA), ha calcolato che sono stati spesi 32 miliardi di dollari nel 2016 e 44 miliardi nel 2017. energie_rinnovabili_quali_futuro_3 Ma su un futuro green non ci sono dubbi, lo conferma anche l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, IRENA: entro il 2020 le energie rinnovabili saranno più competitive in termini di costi rispetto ai combustibili fossili.