Le abitudini di consumo vanno di pari passo con i cambiamenti che interessano la quotidianità. La velocità di trasformazione del mercato impone la necessità per le aziende di rimanere aggiornate sulle tendenze generazionali d’acquisto.
Come si differenziano i Gen Z dai Boomer quando acquistano beni e servizi? Ci sono dei punti in comune? E perché è importante differenziare il focus delle proprie strategie ma, al contempo, anche adottare un approccio multigenerazionale?
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Spesso si dimentica che la buona riuscita di numerose campagne marketing è la capacità di conoscere a fondo i valori “distintivi”, gli obiettivi e le aspettative di ciascuna generazione quando si tratta di fare acquisti.
A tal proposito, sono molteplici i temi legati alla comunicazione e alla brand reputation da analizzare per le aziende al fine di massimizzare i risultati di marketing.
Un aspetto che interessa tutte le generazioni è il brand trust, come indicato dal report condotto da Edelman “Trust – the new brand equity”.
Questa parola fa riferimento alla fiducia che i clienti hanno nei confronti di un marchio (sia in fase di pre-, sia in fase di post- acquisto) e costituisce uno dei grandi obiettivi delle strategie aziendali.
Per il 68% delle persone intervistate è molto più importante fidarsi di un’azienda rispetto al passato (dato che cresce al 75% per i rispondenti tra i 18 e i 35 anni), al punto che se in mancanza di una vicinanza di valori, i consumatori sono pronti a rinunciare ai brand che più amano (40%).
Inoltre, ciò che tutte le generazioni (86%) chiedono alle aziende è fare un passo in più ed andare oltre i confini delle loro attività aziendali e commerciali nel senso più stretto del termine (per esempio, il supporto alle comunità sottorappresentate o l’introduzione di cambiamenti positivi nella società).
Più divisivo tra le generazioni è, invece, il legame tra le innovazioni tecnologiche e lo shopping.
Lo studio Global Consumer Insights 2023, realizzato da Pwc, sottolinea come le generazioni native digitali come la Gen Z e i Millennial siano i “campioni” del Metaverso: rispettivamente il 31% e il 36% ha dichiarato di aver sperimentato lo shopping nella realtà virtuale, mentre solamente l’8% dei Baby Boomer si è avventurato in quella che è considerata come la nuova frontiera del digitale.
Anche l’attenzione alla sostenibilità nelle campagne di marketing e comunicazione divide, almeno in parte, le generazioni: secondo i dati raccolti da Global Consumer Report di BigCommerce, se solamente l’8,5% dei rispondenti Gen Z si dichiara indifferente alla sostenibilità nel momento in cui deve prendere decisioni d’acquisto, il dato sale al 27% per i Baby Boomer.
Da questa breve analisi di scenario, si può notare come sia sempre più rilevante capire i bisogni, i valori e le aspettative, spesso molto differenti, di ciascuna generazione nei confronti dell’esperienza di acquisto.
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