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  • ByteDance, perché Zhang Yiming si dimette da CEO?

    “I’m not very social”, spiega Zhang. Nel retroscena, però, potrebbe esserci l’Antitrust cinese

    21 Maggio 2021

    Un annuncio a sorpresa ai dipendenti in cui Zhang Yiming dichiara che entro l’anno lascerà la carica di CEO di ByteDance, società di proprietà di TikTok. “I’m not very social”, scrive nella lunga lettera, evidenziando il suo non essere predisposto all’essere social come una delle motivazioni determinanti per la sua decisione. Una spiegazione che non reggerebbe, secondo gli analisti degli scenari geopolitici. Perché Zhang Yiming, fondatore del colosso cinese della Big economy, valutata in 300 miliardi di dollari nelle ultime contrattazioni e con un patrimonio personale di circa 44,5 miliardi di dollari, avrebbe deciso di lasciare il suo incarico?

    Sullo sfondo le pressioni dell’Antitrust, l’autorità di regolamentazione cinese

    All’origine potrebbe esserci l’autorità di regolamentazione cinese che negli ultimi mesi è intervenuta con multe fortissime per decentrare il potere delle grandi big tech, oltre ai rapporti tra Cina ed Usa e i dibattiti sulla privacy legata all’app Tik Tok che spopola tra i Millennial di tutto il mondo. La vicenda di Zhang Yiming presenta similitudini molti forti con Jack Ma, fondatore di Alibaba, entrato in dissenso con il governo e scomparso dalla vita pubblica cinese, decidendo all’apice della sua carriera di cambiare vita e di dedicarsi all’insegnamento. LEGGI ANCHECina, l’Antitrust valuta sanzione record per il gigante del fintech Alibaba

    La lettera di Zhang

    Le sfide quotidiane di un CEO vengono rappresentate come un ostacolo alla ricerca e all’innovazione: “Sono più interessato ad analizzare i principi organizzativi e di mercato e sfruttare queste teorie per ridurre ulteriormente il lavoro di gestione, piuttosto che gestire effettivamente le persone” – scrive Zhang Yiming, che continuerà nel suo ruolo di presidente – “Non sono molto socievole, preferisco attività solitarie all’essere online, come leggere, ascoltare musica e contemplare ciò che può essere possibile”. Un ruolo, quello da CEO, che rappresenta “una grande sfida con molta pressione”, aggiunge, evidenziando che il cambiamento gli consentirà di “avere un impatto maggiore sulle iniziative a lungo termine”, spostandosi in una posizione “strategia chiave”. A succedergli il suo compagno di stanza al college, Liang Rubo, attuale capo delle risorse umane di ByteDance, che avrà l’arduo compito di traghettare la società nel mare magnum dei regolamenti Big Tech, definito da Zhang “un partner inestimabile” con “punti di forza nella gestione, organizzazione e impegno sociale”. ByteDance, che impiega oltre 100.000 persone in tutto il mondo, si stava preparando all’IPO molto attesa quest’anno, interrotta poi ad aprile. “Penso che sia possibile che Zhang sia preoccupato perché, dopo l’IPO, vedrebbe aumentare la sua ricchezza e ricevere molta attenzione dai media. È difficile essere una persona ricca in Cina. Non si ottiene così tanto riconoscimento”, sottolinea l’analista tecnologico di Pechino Li Chengdong. Nella lettera, infatti, Zhang ribadisce l’intenzione di devolvere parte dei profitti ad attività di beneficienza: “Credo che restituire alla società sia importante e abbiamo già fatto progressi, sperimentando nuove iniziative per l’educazione, nella ricerca sulle patologie cerebrali e digitalizzando libri antichi. Essendo coinvolto direttamente in alcuni di questi progetti, spero di poter contribuire ulteriormente con mie idee e aiutando a sviluppare nuove soluzioni”.

    Tensioni Usa-Cina

    Zhang è l’ultimo di un piccolo gruppo di fondatori di aziende tecnologiche cinesi ad abbandonare la gestione quotidiana. TikTok ha cercato di prendere le distanze da Pechino dopo che gli Stati Uniti hanno sollevato preoccupazioni per la sicurezza nazionale per i dati personali che gestisce. L’amministrazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha cercato di costringere ByteDance a cedere il controllo dell’app TikTok. Un piano degli Stati Uniti per vendere le attività americane di TikTok a un consorzio che includeva Oracle Corp (ORCL.N) e Walmart Inc (WMT.N), fallito, dopo che ByteDance lanciò sfide legali di successo.

    Il tentativo dell’Authority cinese per frenare il potere tecnocratico delle fintech

    Una decisione inaspettata che arriva mentre le autorità di regolamentazione cinesi stanno aumentando il controllo delle più grandi aziende tecnologiche del paese. Ad aprile, hanno multato il gigante dell’e-commerce Alibaba Group Holding Ltd per 2,8 miliardi di dollari per pratiche anticoncorrenziali e lo scorso anno ha sospeso l’offerta pubblica iniziale (IPO) dell’affiliata fintech Ant Group. Le autorità di regolamentazione antitrust hanno anche detto a Tencent Holdings Ltd che si stanno preparando a multare il gigante del gioco fino a 1,55 miliardi di dollari, secondo quanto riportato da Reuters il mese scorso. ByteDance è la terza società tra le piattaforme di pagamento cinesi che tenta di dissolvere il duopolio Alibaba-Tencent, sulla spinta anche del governo cinese per ridurre lo strapotere di Ant financial di Alibaba e WeChat pay di Tencent. La big tech cinese dovrà però affrontare lo stesso piano di riforme previsto per Alibaba&co. L’autorità cinese però ha imposto numerose riforme a cui adeguarsi, tra cui la revisione della forma giuridica, l’eliminazione dei prodotti finanziari dagli scaffali virtuali, l’adeguamento alla normativa antitrust che sta per entrare in vigore sui colossi tech. A ciò si aggiunge tutta la nuova sensibilità sulla privacy e la sua difficoltà di gestione che coinvolge tutto il mondo, ed in particolare l’App TikTok. LEGGI ANCHETikTok introduce nuovi strumenti di lead generation