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  • eCommerce, quota 26,7 trilioni di dollari globali. Italia ottava con il 22% del Pil

    Alibaba al top delle aziende eCommerce, seguita da Amazon e Shopify. Un aumento del 20% delle vendite online causa Covid. Il report

    4 Maggio 2021

    L’eCommerce mondiale sfiora i 26,7 trilioni di dollari (+4% rispetto all’anno precedente), con una salto in avanti del 20% nelle vendite online sulla spinta del COVID-19. Se a dominare la classifica sono gli Stati Uniti, seguiti da Giappone e Cina, l’Italia si attesta in ottava posizione in ambito mondiale, secondo il report 2019 elaborato dall’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, che riporta i primi dati di previsione anche per il 2020. Un aumento del commercio elettronico determinato dalle restrizioni indotte dall’emergenza pandemica, che ha provocato un’accelerazione delle vendite al dettaglio online, registrando una crescita dal 16% nel 2019 al 19% nel 2020, secondo gli analisti Onu. In base a quanto emerge dal rapporto, le vendite al dettaglio online sono cresciute notevolmente in diversi Paesi, con la Repubblica di Corea che ha riportato la quota più alta al 25,9% nel 2020, rispetto al 20,8% dell’anno precedente. Quasi 1,5 miliardi di persone hanno fatto acquisti online nel 2019, più di un quarto della popolazione mondiale dai 15 anni in su.

    Le Top Ten Countries 2019 secondo l’analisi Unctad

    Con un fatturato di 431 miliardi di dollari, pari al 22% del Pil, l’Italia si classifica nella top ten del ranking internazionale, sebbene ai vertici si riconfermino gli USA con 9.580 miliardi di dollari (pari al 45% del Pil), con a seguire Giappone (3.416 miliardi e 67% del Pil), e Cina (2.604 mld, 18%). Prima per percentuale sul Pil ( 79%) ma quarta per profitti la Corea del Sud con 1.302 miliardi. In quinta posizione il Regno Unito (885 mld, 31%), sesta la Francia (785 mld, 29%) e settima la Germania (524 mld, 14%), che precedono l’Italia.  In classifica anche l’Australia (347 mld, 25% del Pil) e Spagna (344 mld, 25%). “Queste statistiche mostrano la crescente importanza delle attività online. Sottolineano anche la necessità per i paesi, in particolare quelli in via di sviluppo, di disporre di tali informazioni mentre ricostruiscono le loro economie sulla scia della pandemia COVID-19 “, sottolinea Shamika Sirimanne, direttore della Tecnologia e della logistica dell’Unctad. Tra le aziende eCommerce, spicca in prima posizione la cinese Alibaba con 1.145 miliardi (+20%), rispetto ad Amazon con 575 miliardi (+38%) e alle altre due società cinesi JD.com (379 mld, +25,4%) e Pinduoduo (242 mld, +65,9%). A dominare il settore eCommerce sono le vendite B2B (21.800 miliardi di dollari), che includono sia le vendite su piattaforme online sia le transazioni di scambio di dati elettronici. La pandemia, tuttavia, ha provocato fortune alterne per alcune società di e-commerce B2C, invertendo i profitti delle aziende che offrono servizi come il ride-hailing, i trasporti e i viaggi, come mostrano i dati per le prime 13 società di e-commerce, 11 delle quali provenienti da Cina e Stati Uniti.

    Il crollo del settore trasporti e la crescita delle società eCommerce B2C

    Le aziende di viaggio hanno registrato, infatti, un forte calo del valore lordo della merce (GMV, venduta attraverso marketplace eCommerce) e corrispondenti a crolli di posizione in classifica. È il caso di Expedia, scesa dal 5 ° posto nel 2019 all’11 ° nel 2020, Booking Holdings dal 6 ° al 12esimo e Airbnb, che ha lanciato la sua offerta pubblica iniziale nel 2020, slittata dall’11esimo al 13esimo. Nonostante la riduzione delizi, il GMV totale per le prime 13 società di e-commerce B2C è aumentato del 20,5% nel 2020, più del 2019 (17,9%). Ci sono stati guadagni particolarmente ampi per Shopify (+ 95,6%) e Walmart (72,4%). Complessivamente, il valore della merce B2C GMV per le prime 13 società si è attestato a 2,9 trilioni di dollari nel 2020.

    Le vendite business-to-business dominano l’e-commerce

    Il rapporto stima il valore dell’e-commerce B2B globale nel 2019 a 21,8 trilioni di dollari, che rappresenta l’82% di tutto l’eCommerce, comprese le vendite su piattaforme di mercato online e le transazioni EDI (Electronic Data Interchange). Il commercio elettronico B2C che supera le frontiere nazionali ammonta a circa 440 miliardi di dollari nel 2019, con un aumento del 9% rispetto al 2018. Il rapporto UNCTAD rileva, inoltre, che la quota di acquirenti online che effettuano acquisti transfrontalieri è passata dal 20% nel 2017 al 25% nel 2019 .

    Le aziende di eCommerce e le performance ridotte per inclusione digitale

    A fronte degli ampi profitti, in base all’indice pubblicato dalla World Benchmarking Alliance nel dicembre dello scorso anno, molte delle aziende eCommerce hanno ottenuto scarsi risultati rispetto all’inclusione digitale. L’indice, infatti, classificato 100 aziende digitali, comprese 14 società di eCommerce, utilizzando come indicatore il modo in cui contribuiscono all’accesso alle tecnologie digitali, costruendo competenze digitali, rafforzando la fiducia e promuovendo l’innovazione. Le imprese di eCommerce hanno registrato performance inferiori rispetto alle società di altri settori digitali, come l’hardware o i servizi di telecomunicazione. Tra queste, ad ottenere il punteggio più alto è stata eBay al 49esimo posto, però, secondo la World Benchmarking Alliance. Secondo il rapporto UNCTAD, il fattore principale per la scarsa performance sarebbe da rintracciare nel fatto che le società di eCommerce sono relativamente giovani, tipicamente fondate solo negli ultimi due decenni. “Queste aziende si sono concentrate maggiormente sugli azionisti piuttosto che impegnarsi con un ampio gruppo di stakeholder e compilare metriche sulle loro prestazioni ambientali, sociali e di governance”, spiega il rapporto. Piccole inversioni di tendenza si stanno registrando in diverse società di commercio elettronico che offrono formazione gratuita agli imprenditori sulla vendita online, mirata a gruppi vulnerabili come le persone con disabilità o le minoranze etniche. LEGGI ANCHEVendita B2B e B2C, le differenze che devi conoscere per il tuo eCommerce