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  • Just Eat celebra le donne che gestiscono oltre 500 ristoranti di food delivery in Italia

    Si rileva una presenza crescente di donne nella ristorazione a domicilio con il 44% che ne è proprietaria e il 73% che ne compone lo staff

    5 Marzo 2021

    L’Osservatorio Just Eat onora il ruolo della figura femminile nel food delivery, svelando una presenza crescente di donne nella ristorazione a domicilio con il 44% che ne è proprietaria e il 73% che ne compone lo staff

    Le evidenze dell’Osservatorio Just Eat

    • Oltre 500 ristoranti di Just Eat gestiti da donne, il 44% guida e il 73% compone lo staff
    • Si trovano principalmente a Milano (46%), Roma (45%) e Genova (44%) e sono Millennials
    • I tre motivi delle donne per aprire un ristorante di food delivery sono far scoprire cibi buoni e nuovi (36%), trasformare una passione in lavoro (34%) o continuare una tradizione di generazioni (16%)
    • Per oltre il 50% delle donne il food delivery rappresenta una leva di business essenziale
    • Il 74% è attenta alla sostenibilità e per consegnare sceglie pack green

    Per la giornata dedicata alle donne, Just Eat, app leader per ordinare online cibo a domicilio in tutta Italia e nel mondo, e parte di Just Eat Takeaway.com, leader nel mercato della consegna di cibo a domicilio e top player assoluto fuori dalla Cina, svela l’importanza del ruolo della figura femminile nel food delivery con oltre 500 ristoranti partner di Just Eat gestiti da donne, dove il 44% gestisce direttamente il ristorante e il 73% compone lo staff. Il food delivery continua a crescere, generando impatti positivi sul business, come per oltre il 50% delle donne che guidano i ristoranti di cibo a domicilio per le quali è diventato un servizio essenziale per il mantenimento dell’attività, soprattutto nel contesto critico generato dall’emergenza.

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    Dal bilancio del mondo del lavoro a fine 2020 emerge che le donne sono state le più colpite dalla pandemia – 312mila in meno occupate in un solo anno, soprattutto tra quelle autonome (fonte Istat) – mentre tra i settori più impattati figura la ristorazione, dove le donne rappresentano oltre il 50% del totale. In questo contesto critico, il food delivery si inserisce come leva di business strategica non solo per aiutare i ristoranti a usare il digitale per continuare la propria attività, ma anche come tendenza sempre più in crescita tra le donne che desiderano lavorare nel settore in Italia, tanto che oltre il 56% delle donne ne conferma l’impatto positivo sul business e il 99% afferma che continuerà a utilizzarlo anche in futuro.

    Empowerment femminile

    L’Osservatorio Just Eat svela infatti che oltre 500 ristoranti partner sono guidati da donne, nel 44% dei casi rivestono il ruolo di proprietaria e gestrice del locale, a Milano (46%), Roma (45%) e Genova (44%) e sono principalmente Millennials (il 35% ha tra i 35 e i 44 anni). Il processo di empowerment femminile si traduce anche nella composizione dello staff che conta un massimo di cinque persone (62%) e ha una donna al suo interno (73%) nel ruolo di cuoca, chef o altre professioni necessarie in un ristorante. Come sempre, lungo la Penisola ci sono differenze, come a Napoli dove le donne gestiscono solo il locale (36%) con una fascia di età più giovane (25-34 anni). Le donne cuoche o chef sono solo il 6%, una percentuale che però tende a crescere nelle città di Genova (11%) e Napoli (14%).

    La scelta di intraprendere un percorso nella ristorazione aprendo un locale di proprietà nasce soprattutto dalla volontà di far scoprire alle persone qualcosa di buono e sempre nuovo (36%), da una passione trasformata in lavoro (34%) o da una tradizione di famiglia passata di generazione in generazione (16%).Andando invece a indagare gli aspetti più amati di questo lavoro, spicca la relazione con i clienti (42%), seguita dall’organizzazione del lavoro (26%), dalla possibilità si essere creative con i piatti (16%) e dalla gestione dello staff e della cucina (8%). Tendenzialmente questi ristoranti sono a conduzione famigliare (51%) e offrono cucine tradizionali (36%) e fast food (24%), proponendo pizza (51%), hamburger (13%), giapponese (6%) e italiano (5%).

    Il 28% delle imprenditrici del food delivery è attiva da 4-10 anni, il 40% ha aperto negli ultimi 3 anni, mentre il 25% vanta un’esperienza ultradecennale nel ruolo. Il 65% delle proprietarie o gestrici ha uno o più figli, un aspetto che conferma l’importanza di bilanciare vita privata e professionale, senza dover rinunciare alla passione per il lavoro e al tempo da dedicare alla famiglia. E il 74% mostra una spiccata attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale grazie all’utilizzo di pack sostenibili per le consegne su cui il food delivery sta investendo.