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  • Benefici (e svantaggi) di smart working e remote working per le mamme e i papà

    Grazie al lavoro agile alcune famiglie hanno trovato un maggior equilibrio vita-lavoro

    4 Marzo 2021

    • Le aziende hanno dovuto riorganizzare i sistemi organizzativi verso una metodologia di lavoro agile
    • Smart working e remote working sono forme di lavoro che possono generare numerosi benefici per i genitori lavoratori
    • Flessibilità e organizzazione sono i pilastri per uno smart working di successo sia dal punto di vista professionale che personale
    L’emergenza Covid-19 ha costretto le aziende a riorganizzare i sistemi organizzativi delocalizzando le risorse, verso un modello organizzativo agile e di lavoro a distanza. Il sistema normativo agevolato, introdotto dal Governo per aiutare le aziende nel faticoso compito di limitare i contagi e di proseguire con l’attività lavorativa, ha fatto sì che lo Smart Working sia diventato parte integrante delle vite di tutti noi.

    Non è una novità

    È bene precisare che il lavoro agile non è una vera e propria novità per le aziende, dato che diverse imprese in passato (in particolare quelle di maggiori dimensioni) avevano già siglato intese con le parti sociali per introdurre una modalità di svolgimento del rapporto di lavoro subordinato che alterna periodi di lavoro in azienda a periodi di lavoro al di fuori di essa. Il lavoro agile, il nome lo descrive benissimo, è una modalità di lavoro flessibile, agevole, adattabile sia alla vita lavorativa che a quella privata. Ad un anno circa dall’inizio della pandemia e ad un anno di Smart Working “obbligato” è possibile analizzare i reali benefici che questa forma di lavoro ha generato sui lavoratori, concentrandoci principalmente sulle mamme e i papà.

    Smart working vs remote working

    Come prima cosa è importante sottolineare che Smart Working non è sinonimo di Remote Working. Dalla definizione legislativa del lavoro agile è possibile cogliere le particolarità che consentono di differenziarlo dal telelavoro (disciplinato dall’Accordo interconfederale 9/06/2004). Ecco le principali differenze: tabella smart working

    I punti in comune

    Cosa hanno in comune lo Smart Working e l’Home Working?
    • L’adozione di queste forme di svolgimento del rapporto di lavoro avviene volontariamente tramite un’intesa scritta che deve essere firmata sia dal datore di lavoro che dal lavoratore. Quindi nessuna imposizione datoriale né tantomeno nessun diritto del lavoratore possono dare inizio sia al telelavoro che allo Smart Working;
    • non sono una nuova tipologia contrattuale, che va ad aggiungersi a quelle di cui può fruire il datore di lavoro, ma una modalità di svolgimento del rapporto di lavoro;
    • la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro (work-life-balance).
    Il work-life-balance è il beneficio per eccellenza di questa modalità di svolgimento del rapporto, beneficio che le madri lavoratrici e i padri lavoratori hanno apprezzato di più, soprattutto se i figli erano in DAD.

    I vantaggi dello Smart Working per le mamma e papà (e non solo per loro)

    Tra i vantaggi riconosciuti troviamo:
    • riduzione dei tempi e costi di trasferimento; 
    • miglioramento del work-life balance;
    • aumento della motivazione e della soddisfazione;
    • miglioramento delle condizioni climatiche ed impatto ambientale positivo.
    La stima del tempo risparmiato da uno Smart Worker è pari a circa 60 minuti per ogni giornata di lavoro. Se questo valore lo riproporzionassimo su un arco temporale annuale, il tempo risparmiato ammonterebbe a diverse ore, generando una  preziosa “banca delle ore” . Un piccolo tesoro di tempo e vita che potrebbe essere utilmente reinvestito. E infatti così è stato. Molte mamme e papà hanno riorganizzato la loro giornata lavorativa per concedersi dei momenti con i propri figli. Ci sono mamme che si svegliano alle 5 del mattino per lavorare nelle ore in cui la famiglia è ancora “spenta”, per poi svegliare i figli dopo qualche ora, preparare la colazione e dedicarsi a qualche momento conviviale. Accensione dei pc per la DAD dei figli e nuovamente al lavoro fino alla pausa pranzo. Ai fornelli, un pranzo veloce, un caffè e quattro chiacchiere e di nuovo al lavoro. E se figli non sono più in DAD? Possono intervenire i papà, che grazie allo smart working si sono trovati a trascorrere più tempo con i propri figli. In una società dove la cura e l’istruzione dei figli è demandata ancora per la maggior parte alle donne, lo Smart Working ha aperto uno spiraglio di condivisione delle “faccende famigliari” anche con i papà, che insieme alle mamme si sono messi in gioco inventandosi yotuber, creatori di slime, insegnanti e cuochi. Riorganizzando la giornata lavorativa e ottenendo una buona dose di equilibrio lo smart working consente alle famiglie di lavorare (intensamente) godendosi anche del buon tempo in famiglia. Tempo che deve però essere di qualità per far sì che lo smart working e l’home working siano anche produttivi. LEGGI ANCHE: 5 miti che sopravvivono ancora sul lavoro da remoto, da sfatare nel 2020

    Gli svantaggi

    Bolletta più cara  Secondo l’ultimo report di SOStariffe.it, lavorare da casa è costato circa 268 euro in più a famiglia nel 2020. Un aumento delle spese per luce, gas, internet a causa dell’intensa attività di studio e lavoro. Mancata disconnessione  Uno degli svantaggi che più di tutti si è fatto sentire è proprio l’iperconnessione. Con il lavoro a distanza molti genitori-lavoratori hanno esteso il loro orario di lavoro senza rispettare le consuete pause che in presenza vengono effettuate. Qualche esempio? Proviamo a chiedere ai genitori quante volte hanno partecipato ad una call con telecamera spenta, microfono in mute mentre erano ai fornelli in preparazione della cena. Poco spazio per sé  Non sempre le abitazioni sono strutturate per accogliere un lavoro da casa, di due persone, insieme per esempio ad un figlio (o più) in DAD. La mancanza di una zona di tranquillità, dove poter lavorare senza rumori e senza essere disturbati, può provocare estremo stress e creare tensioni tra i componenti della famiglia.

    Consigli utili per uno Smart Working equilibrato

    Per evitare che la convivenza diventi una prigione, occorre stabilire delle regole ed organizzare al meglio la giornata lavorativa e familiare. Qualche utile consiglio:
    • coinvolgere e parlare con i propri figli: spiegare ai bambini che i genitori sono a casa per lavorare e non per trascorrere del tempo con loro, per evitare che gli stessi si sentano trascurati. È importante responsabilizzare i figli soprattutto se molto piccoli;
    • organizzare l’ambiente dividendo l’area dedicata al lavoro dal resto della casa: la stanza scelta per lavorare non deve coincidere con quella del gioco. Lo smart worker deve lavorare in un ambiente tranquillo dove può concentrarsi mentre i bambini devono poter giocare in libertà, nella loro stanza, senza costrizioni;
    • condividere l’organizzazione della giornata con tutti i membri della famiglia: è di fondamentale importanza condividere i programmi di lavoro settimanali con i membri della famiglia, per consentire a tutti di organizzare gli impegni in modo funzionale e senza sovrapposizioni e di coinvolgere eventuali sostegni esterni nella gestione familiare quali babysitter o nonni;
    • pianificare ed organizzare le attività lavorative in un’ottica di lungo termine: questo è un aspetto fondamentale per il corretto equilibrio tra lavoro e famiglia. L’attività lavorativa a distanza va organizzata su un arco temporale almeno settimanale, per creare una stabile routine lavorativa e una corretta gestione della famiglia e dei figli;
    • affidarsi a supporti esterni: baby-sitter, nonni, post scuola, asili possono diventare un aiuto fondamentale quando gli impegni lavorativi si fanno più pressanti, oppure quando si è in prossimità di scadenze o conclusioni di progetto. Gli aiuti esterni possono prendersi cura dei più piccoli rimanendo nell’abitazione o all’esterno (nel caso di nonni o baby-sitter) oppure continuare nell’attività di studio e compiti (nel caso del post scuola) o nel gioco (nel caso degli asili) .
    La ricerca del giusto equilibrio tra impegni professionali e privati è il mantra di tutte le famiglie. Per poter gestire lo smart working al meglio, sia dal punto di vista professionale che personale, occorre essere flessibili ed organizzati. LEGGI ANCHE: Smart Working: 4 consigli per bilanciare vita lavorativa e vita privata (anche a casa)

    Parola d’ordine: flessibilità

    La flessibilità è il punto di forza del lavoro agile, il quale non impone necessariamente il rispetto di un orario di lavoro prefissato. Infatti, è lo smart worker che gestisce in modo autonomo le attività a lui assegnate. Ne consegue che, per poter essere flessibili, le persone devono necessariamente essere organizzate in modo da portare a termine le consegne nei tempi previsti.