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  • Cosa vuol dire che l’acqua è quotata in borsa e cosa sono i Water Futures

    L’acqua viene vincolata a dei contratti che danno la possibilità di prenotare il proprio consumo di acqua durante l’anno

    24 Febbraio 2021

    • Si chiamano Water Futures e sono contratti che attribuiscono il diritto di utilizzo dell’acqua
    • Compro oggi al prezzo di borsa e posso svincolarli quando mi servono, in base alla siccità del periodo o all’acqua di cui ho bisogno
    • Il prezzo viene fissato in base al Nasdaq Veles California Water Index (NQH2O), indice nato nel 2018 con un valore di 371.11 dollari per acre-foot
    L’acqua è l’elemento più diffuso al mondo e occupa circa il 71% di superficie terrestre, ma il 96% delle risorse idriche è costituito da acque marine, quindi inutilizzabili. Sottraendo anche ghiacciai e acqua immobilizzata, solo l’1% di questa preziosa risorsa è utilizzabile e, con la popolazione in crescita, diventa un bene scarso e prezioso. Come tutti i beni ha quindi un valore. Per stimare questo valore possiamo fare riferimento al Nasdaq Veles California Water Index (NQH2O), che nel 2018 ha fissato il prezzo della risorsa a 371.11 dollari per acre foot. La novità è invece la possibilità di acquistare diritti di utilizzo su volumi di acqua ben precisi, nel momento del bisogno a seconda del capitale investito. Il tema dell’acqua come bene prezioso e valutabile è stato portato per la prima volta all’attenzione pubblica da Michael Burry (il personaggio iconico che ha ispirato il film “La grande scommessa”) nel 2013, che ha creato un fondo d’investimento i cui asset si dividono tra acqua, oro e terreni agricoli. LEGGI ANCHE: La strana storia di GameStop: business da old economy e azioni alle stelle

    Cosa sono i water futures e come funzionano

    Per la prima volta, nel dicembre 2020 l’acqua “fluttuava” a Wall Street sotto forma di diritti di utilizzo, i cosiddetti water futures. Tali contratti sono in tagli da 10 acre-foots (cioè 3 milioni e 260 mila galloni d’acqua) e il prezzo per acre-foot è fissato dal NQH20. La scommessa degli investitori non è però valore dell’acqua, già prefissato, ma sulla scarsità della stessa durante l’anno: si comprano tante obbligazioni sulla base di quanta prelazione si vuole avere sull’acqua a disposizione, cercando di prevedere come e quanto bene sarà disponibile durante l’anno. Le previsioni, per niente rosee, prevedono scarsità d’acqua entro il 2025 e questo spinge non solo i classici speculatori finanziari, ma soprattutto agricoltori ed industriali ad acquistare il diritto di utilizzo di un ammontare di acqua per continuare la produzione. Il prezzo viene fissato sulla disponibilità di acqua dei maggiori fiumi californiani, che è anche uno degli stati in cui la produzione e l’utilizzo di acqua si assestano sui valori più alti al mondo; con precisione, la definizione di water futures è: “Futures contracts are financial derivatives that reflect a contract between two parties that commit to exchange a water use right on a specific date, at an agreed price. That is, you do not buy water today, but the right to use it in the future“. Per semplificare, i water futures sono dei veri e propri contratti che forniscono, all’acquirente, la possibilità di impiegare tale risorsa idrica in un momento preciso nel futuro, in caso di necessità, grazie all’acquisizione del diritto di prelazione sul consumo di tale bene. Il vantaggio che gli investitori ricevono dai water future, oltre che al diritto di prelazione, è quello del prezzo stabile : si compra oggi un contratto di utilizzo di un bene che  verrà utilizzato in futuro, ma al suo costo odierno. Se il prezzo del bene nel futuro si alzerà, l’investitore sarà tutelato da tale fluttuazione avendolo già acquistato in precedenza.

    The Nasdaq Veles California Water Index (NQH2O), l’origine del “prezzo” dell’acqua

    Come è stato stabilito il prezzo dell’acqua? Mettendo insieme VelesWater, una realtà specializzata nella definizione del prezzo dell’acqua e di tutti i suoi derivati oltre che nel trading degli stessi, il NASDAQ, il gruppo borsistico che si occupa di regolamentare e rendere statistici i dati di trading, e la California, il terzo più vasto stato americano, ma in assoluto il più densamente popolato con un consumo di acqua che si attesta solo secondo dopo la Cina. Da questa collaborazione nasce The Nasdaq Veles California Water Index (NQH2O) nel 2018. Il NQH2O si basa sul prezzo dei diritti di utilizzo dell’acqua nei cinque distretti acquiferi più sfruttati in California, compresi i più importanti bacini come quello centrale, Chino, San Gabriel e Mojave. Viene misurato in dollari per acre-foot la cui dimensione volumetrica è 325,851 galloni (circa 1234 litri) e che in un periodo tra il 2012 e il 2019 ha già portato ad un volume transazionale che si aggira intorno ai 2,6 miliardi di dollari. Al momento del lancio nel 2018, il prezzo nominale di un diritto di utilizzo era di 371,11 dollari, ma ogni settimana, di mercoledì mattina, viene pubblicata la sua fluttuazione e definito il prezzo di mercato a cui ogni contratto può essere comprato o venduto. Il valore viene calcolato sul volume di acqua alla fonte. Ogni obbligazione ha un taglio a 10 acre-foots e tali lotti devono essere comprati e venduti tutti insieme. Aver stabilito un indice del genere con molte caratteristiche e regole precise lo rende un indice attendibile per il mercato e assolutamente trasparente: chi possiede un contratto di questo tipo o lo vuole vendere conosce esattamente, di settimana in settimana, il suo valore effettivo e quanto vale il suo diritto di prelazione sulla risorsa. Comprare uno o più contratti darà, quindi, ad agricoltori o industrie, oltre che un diritto di prelazione sul volume d’acqua “prenotata” anche una previsione più o meno precisa dei costi legati a questa materia prima: se io oggi compro un’obbligazione a 500 dollari, per esempio, so che per la produzione che impiegherà quel volume di acqua, il costo ad essa collegata sarà di 500 dollari, senza fluttuazioni date dal differimento di utilizzo; se poi vorrò mettere sul mercato il mio diritto inutilizzato, posso già stimare quanto mi verrà pagato. L’indice è preciso e pubblico, quindi saprò con sicurezza se rientrerò totalmente dal mio investimento ottenendo anche un guadagno o se invece ci avrò perso. Se è vero che l’acqua è ormai quotata e preziosa, la fluttuazione del suo prezzo è calmierata e controllata.

    Focus on California, lo stato americano in cui l’acqua vale più dell’oro

    Perché proprio la California è stata individuata come stato su cui basare un indice mondiale di valore dell’acqua? Le ragioni sono molteplici: è lo stato più densamente popolato degli USA in cui l’acqua viene sfruttata al massimo del suo potenziale, con un consumo di acqua, in proporzione, solo secondo alla Cina. Ad oggi la California, da sempre protagonista nella costruzione di infrastrutture necessarie e basilari per l’utilizzo e la canalizzazione dell’acqua, oggi si vede al centro di quella che è una polemica in cui si definiscono obsolete le tecnologie sviluppate rispetto ad un incremento di industrializzazione oltre che ad un cambiamento di coltivazioni, che ha portato ad una necessità acquifera quadruplicata per un settore che contribuisce solo con il 2% sul PIL nazionale. La California, per molti anni, inoltre, ha basato il suo approvvigionamento idrico sul Rio Colorado, ma oggi, a causa dell’aumento della popolazione in Nevada e Arizona, si trova in seria difficoltà a coprire il fabbisogno dello stato. LEGGI ANCHE: Zero Waste: il futuro della ristorazione è a rifiuti zero Quali iniziative è possibile mettere in atto per tamponare la situazione in uno stato con il consumo di acqua tra i più alti del mondo ma nel quale questa risorsa diventa sempre più scarsa? Si stanno ora valutando nuovi progetti che puntano a ottimizzare le quantità disponibili, sia a livello di efficienza di utilizzo e trasporto della risorsa sia a livello di rispetto ambientale con la creazione di aree dedicate a riserva e area protetta. Il confine, però, tra sfruttamento intensivo senza rischi ambientali e la salvaguardia del mondo per le generazioni future è forse troppo labile.