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  • SEO Trend 2021: le 10 tendenze da tenere d’occhio il prossimo anno

    Le tendenze in primo piano nel 2021, imprescindibili per implementare la tua strategia SEO, a cominciare dall'intelligenza artificiale, la ricerca vocale, l'indicizzazione mobile first

    21 Dicembre 2020

    • Nel 2021 Google attribuirà ancora più rilevanza ai siti web che offrono una user experience ottimale
    • Tra i SEO trend 2021, la ricerca vocale e l’indicizzazione mobile-first giocheranno un ruolo di primo piano
    • Gli algoritmi di Google saranno in grado di interpretare il linguaggio naturale in modo sempre più avanzato
     

    Chi si occupa di SEO lo sa bene: si tratta di una materia in continua evoluzione, in cui è fondamentale essere sempre al passo con gli aggiornamenti degli algoritmi di Google.

    Avere un sito ben posizionato e facilmente navigabile dagli utenti è fondamentale in ogni strategia di marketing: di tutti gli utenti che navigano il web, il 70-80% si concentrano sui risultati organici ignorando quelli a pagamento. Di questi, solo una piccolissima percentuale arriva a visualizzare i risultati dalla terza pagina in poi.

    Negli anni, i motori di ricerca hanno affinato sempre di più i loro strumenti di crawling e ranking, e ciò implica che in una strategia SEO son sempre di più gli elementi che acquistano rilevanza a livello di indicizzazione.

    Nel 2021 assisteremo all’impennata di alcune tendenza già in corso da alcuni anni, a cominciare dalle implementazioni degli strumenti di AI e gli assistenti vocali, che avvicinano sempre i di più i criteri di ricerca su Google al linguaggio naturale.

    Andiamo a vedere tutti i trend SEO 2021 sui quali dovrai costruire la tua strategia il prossimo anno.

    1. AI: RankBrain

    Alla fine del 2015, Google ha lanciato RankBrain, l’algoritmo che ha preso il posto di Pagerank, con lo scopo di migliorare la qualità dei risultati di ricerca che il motore associa ad una determinata query.

    Da allora, quest’intelligenza artificiale ha cambiato il modo in cui gli utenti interagiscono con il web, andando anche a modificare i fattori di ranking che rendono rilevanti dei risultati di ricerca nella SERP, piuttosto che altri.

    Rankbrain è basato su un sistema di apprendimento automatico, creato con lo scopo di “insegnare a se stesso”, senza bisogno di qualcuno che lo programmi, e capace di creare collegamenti tra le parole e le frasi.

    Affinché la tua strategia SEO risulti efficace, assicurati che il sito sia ben ottimizzato per Rankbrain. Come far sì che ciò avvenga? Rendendo impeccabile l’esperienza di navigazione dell’utente. In altre parole, devi rendere il sito leggibile dal crawler, i contenuti ben organizzati, fare attenzione alle dimensioni dei file e ridurre al minimo i tempi di caricamento delle pagine.

    2. La ricerca vocale

    Secondo le previsioni, entro il 2022 più del 55% delle famiglie possederanno uno smart speaker. Negli ultimi anni, è stata registrata una crescita esponenziale dell’utilizzo degli assistenti vocali, come Siri, Alexa, Google Assistant.

    La tecnologia di ricerca vocale non sta cambiando solo il modo in cui gli utenti trovano le informazioni nel web, ma diventa sempre più rilevante anche per i marchi che vendono online i loro prodotti e servizi.

    Ottimizzare i propri contenuti per la ricerca vocale garantisce una migliore rintracciabilità del sito, sia che la query venga digitata sia che venga pronunciata ad alta voce. Ma quali sono le dritte da seguire per ottimizzare il sito per gli assistenti vocali? La prima è sicuramente quella di prediligere le frasi lunghe alle keyword. Questo perché quando l’utente digita la query nella barra del motore di ricerca utilizza keyword come “Ricetta risotto alla milanese”; ma se si rivolge all’assistente vocale, utilizzerà frasi più lunga e dal suono più naturale, come: “Come si prepara il risotto alla milanese?”

    Seo-trend-2021 LEGGI ANCHE: Cosa sapere per prepararsi all’indicizzazione Mobile First di Google 

    3. Mobile first indexing

    Ad oggi, si stima che entro il 2025 oltre il 70% degli utenti navigherà sul web accedendo esclusivamente da dispositivi mobili. Per questo, Google continua a implementare l’indicizzazione mobile-first, che significa essenzialmente che il motore di ricerca attribuisce sempre maggior rilevanza alla versione mobile del sito.

    Se le pagine del tuo sito non sono ottimizzate correttamente per i dispositivi mobile, questo potrà rivelarsi estremamente penalizzante, perché il tuo sito potrebbe non comparire proprio tra i risultati in SERP.

    Come verificare che il tuo sito venga scantinato correttamente dallo smartphone agent? La Search Console di Google è sicuramente il primo strumento che può esserti d’aiuto, tramite lo strumento di ispezione degli URL.

    È molto importante fare attenzione ai contenuti in lazy-loading, vale a dire tutti quei contenuti che non vengono caricati al lancio della pagina, ma presuppongono un’interazione da parte dell’utente (click o scrolling): se non vengono ottimizzati correttamente, Googlebot non riuscirà a riprodurre questi contenuti e pagina del tuo sito sarà caricata solo a metà.

    4. Google EAT

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    LEGGI ANCHE: Cos’è Google E-A-T e cosa significa per i tuoi contenuti di qualità

    L’acronimo denota i tre criteri fondamentali affinché Google attribuisca rilevanza ad un contenuto: Expertise (Esperienza), Authoritativeness (Autorevolezza), Trustworthiness (Affidabilità).

    In parole povere, il tuo sito deve essere riconosciuto da Google come fonte autorevole su un determinato argomento, ed è un principio che acquista ancora più importanza per tutte quelle aziende che appartengono alla categoria YMYL, “Your money, your life”, ovvero che operano in settori quali finanza, sanità, sicurezza ecc.

    Per garantire una qualità alta dei contenuti, la prima cosa da fare è creare delle buyer personas, che ti aiutino a capire quale tipologia di clienti consulterà il tuo sito. Una volta delineato chiaramente il target a cui stai parlando sarà più facile capire quali contenuti possono essere più d’appeal e quali meno. È molto importante effettuare anche una ricerca approfondita del search intent, per mappare il viaggio dell’utente e capire com’è arrivato sul tuo sito e perché.

    5. Long content

    Secondo il report State of Content Marketing, pubblicato da Semrush, i contenuti testuali dalle 3000 parole in su ottengono il triplo delle visualizzazioni e condivisioni e circa 3,5 volte più backlink.

    Affinché vi sia un aumento del traffico sul sito, è necessario non solo rendere il sito autorevole su un argomento, ma anche creare contenuti che coinvolgano e che siano facili da condividere, e mantenere gli utenti coinvolti nel tempo.

    Per facilitare la scansione dei contenuti da parte del motore di ricerca, è buona norma suddividere l’articolo in sezioni e utilizzare H2 e H3, molto importanti sopratutto per la scansione mobile, e assicurarsi che i backlink rimandino a fonti autorevoli e pertinenti.

    6. Featured Snippets

    I Featured Snippet, o snippet in primo piano, sono quelli che appaiono nella parte superiore dei risultati di ricerca di Google, sopra gli altri risultati organici e sotto gli annunci a pagamento. A differenza degli altri snippet, sono più grandi e includono spesso anche un’immagine.

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    Lo scopo dei featured snippet è fornire rapidamente una risposta alla query di ricerca, in modo che l’utente non debba cliccare su uno dei risultati, ma possa apprendere direttamente dalla SERP l’informazione che sta cercando.

    Se Google mostra la pagina del tuo sito web in uno snippet in primo piano per una o più query, ci sarà un aumento significativo di traffico che il tuo sito genera. Inoltre, un altro dei vantaggi dello snippet in primo piano da non sottovalutare, è quello di sottrarre traffico ai competitor.

    Dal 2021, Google attribuirà ancora più rilevanza agli snippet in primo piano: dunque, nella creazione dello snippet, cerca sempre parole chiave pertinenti, senza tralasciare anche le ricerche correlate, importanti per capire cosa cercano le persone che arrivano sulla tua pagina.

    7. Video

    Secondo Cisco, i contenuti in formato video supereranno tutti gli altri in termini di fruizione e, di recente, sono stati inclusi da Google anche nei featured snippet.

    Ad oggi, Youtube è il sito più visitato al mondo, con 33 miliardi di visite al mese. Dunque, se la tua strategia SEO non include contenuti video, il 2021 sarà l’anno giusto per cominciare.

    Per ottimizzare i tuoi video, organizzali in sezioni e ottimizza il contenuto mediante titles, description e tags. Molto utile ai fini dell’indicizzazione, inserire anche una trascrizione del parlato.

    Le keyword che usi nell’indicizzazione dei tuoi video sono fondamentali: se stai ottimizzando un video per YouTube, ad esempio, può esserti di grande aiuto digitare l’argomento dei tuoi video nella barra di ricerca e guardare i risultati restituiti dalla piattaforma. In questo modo sarà molto più semplice comprendere l’intento di ricerca delle persone che guarderanno i tuoi contenuti.

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    8. Immagini

    La ricerca dei contenuti visivi su Google continua ad evolversi sempre di più: se le immagini sul tuo sito non sono ottimizzate correttamente, dovresti rimediare quanto prima.

    Una corretta indicizzazione, non solo ti permetterà di posizionarti in alto nei risultati di ricerca su Google Immagini, ma ti consentirà anche di implementare la visibilità e l’ottimizzazione complessiva del tuo sito.

    Oltre ad utilizzare immagini pertinenti con il contenuto della pagina, è molto importante l’uso degli alt tag, mediante i quali il crawler del motore di ricerca andrà a catalogare le immagini e ad associarle ad una determinata categoria.

    9. Keyword Correlate

    A differenza di ciò che molti pensano, non sono solo le keyword principali ad essere importanti, ma anche le correlate.

    Questo perché la SEO semantica e l’ottimizzazione del Search Intent diventano sempre più importanti.

    Dunque, è bene aver chiaro il contesto della query, in modo da fornire informazioni sempre più pertinenti ai motori di ricerca, tramite parole chiave principali e secondarie, semanticamente correlate tra loro. In altre parole: non concentrarti sulle singole keyword, ma ottimizza il tuo contenuto per gruppi di argomenti.

    10. Local SEO

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    La stragrande maggioranza delle ricerche su Google, sono effettuate dagli utenti con lo scopo di trovare prodotti o servizi nella propria zona. La SEO locale, sta acquistando sempre maggiore importanza, in parte dovuta all’aumento delle ricerche a zero click (cioè quelle in cui gli utenti ricevono risposta dalla SERP), che secondo gli esperti diverranno la nuova normalità.

    Molte delle ricerche a zero click sono ricerche locali, in cui viene mostrato in SERP il cosiddetto local pack, vale a dire il blocco si informazioni su un’attività geolocalizzata, visibile sulla SERP.

    Il primo passo per costruire il local pack della tua attività è creare una pagina su Google My Business. Assicurati di curare anche la tua strategia di backlink e, se non sai da dove iniziare, prendi del tempo per studiare quella dei tuoi competitor.