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  • Dal badge all’ufficio infinito di Facebook: ecco come sarà la nostra prossima vita professionale

    Il social ha smaterializzato l’ufficio con la realtà virtuale e ora non ha più confini

    4 Novembre 2020

    • Call, video call, ritardi, riunioni, email, la vita lavorativa on site ha una routine demanding, contorniata da ritardi e magari traffico.
    • Lo smart working sarà il futuro della vita professionale. I trend in crescita segnalano che non sarà più un’eccezione o una componente residuale della vita lavorativa.
    • More smart and less phisical: l’ufficio si smaterializza e diventa completamente virtuale con FB Infinite Office.
      CTRL+C, CTRL+V, ho una call, sposto il meeting e il business travel. E ancora: sveglia alle 7.30, prendi il bus, corri perché sei in ritardo, accompagna bimbi a scuola, entra in ufficio per iniziare la giornata. Riunioni fiume, email su email, call e video call. Quante volte l’abbiamo fatto? E quante volte siamo arrivati in ritardo? Abbiamo perso bus, tram, metro? E, ancora, abbiamo annullato call e posticipato cene in famiglia? Insomma, alzi la mano chi è uscito indenne da tutto ciò durante la propria professional life. Probabilmente non ci sarà nessuna standing ovation, in effetti è capitato un po’ a tutti. Sì, certo, lo smart working, soprattutto in questi ultimi mesi, ha cambiato tantissimo le nostre abitudini lavorative, ma si può fare ancora di più: siamo solo all’inizio di una vera e propria rivoluzione.

    Less physical, more smart

    Gli scettici dello smart working sono ancora tanti. C’è chi ancora concepisce il lavoro come un qualcosa dalla presenza necessaria, seduti alla scrivania dalle 9.00 alle 18.00. E non importa se obiettivi e task non sono stati fissati, l’importante è che tu ci sia. Visione obsoleta, scandita dal cosiddetto timbro del cartellino. Il futuro dovrebbe essere il management by objective, ovvero gestire le risorse per obiettivi e non in base alla presenza in ufficio. smart working infinite office LEGGI ANCHE: Rendi la tua carriera professionale a prova di recessione Si, soprattutto oggi con i DPCM che lo “raccomandano fortemente”, lo smart working e le relative policy sono un tema caldo. E se provassimo ad andare uno step forward? Se l’ufficio non avesse più confini, se non ci fossero più il desk, il PC e il telefono? Se non fosse più richiesta la nostra presenza e se lo smart working non fosse più un qualcosa di straordinario? In poche parole, se l’ufficio si dematerializzasse e fosse virtuale?

    Infinite Office

    Sì, se l’ufficio fosse infinito? Durante il lockdown abbiamo appurato che il digitale ha ridotto ogni distanza. Abbiamo potuto lavorare, senza essere necessariamente in ufficio. Abbiamo fatto meeting virtuali, partecipato a sessioni formative da remoto. Dunque, in parte, abbiamo già sperimentato il lavoro agile, con tanto di interview svolte metà in camicia e metà in pigiama (ormai sono un clichè). E allora qual è lo step forward? In occasione dell’evento Oculus Connect, Facebook, ora proprietaria di Oculus, ha presentato il nuovo modello Quest2. Si tratta di un sistema di realtà virtuale all- in -one, più piccolo e leggero rispetto alla versione precedente. La novità è che, nonostante i visori VR siano stati ideati ed utilizzati soprattutto per l’intrattenimento con lo sviluppo di appositi videogiochi, questi dispositivi possono essere d’aiuto anche per la produttività. smart working infinite office LEGGI ANCHE: Smart working e video call: quanto è cambiata la nostra quotidianità? Proprio per quest’ambito, Facebook ha annunciato Oculus Infinite Office, che ricrea un ambiente virtuale con il quale interagire tramite gesture, consentendo così di lavorare ai propri progetti ovunque e un qualunque momento. Cioè, per dirla in maniera semplificata: indossi il device e sei in ufficio. Tramite gesture puoi inviare email, partecipare a meeting, fare call, portare avanti progetti. smart working infinite office LEGGI ANCHE: Distanti ma uniti, grazie alla realtà virtuale Super interessante anche la possibilità offerta dal visore di vedere ugualmente quello che ci circonda e regolare la trasparenza degli oggetti a schermo. Una tastiera Logitech, abbinata ad Oculus, permette di digitare nella vita reale e di vedere poi il risultato negli schermi virtuali. Cosi, il badge sarà presto un ricordo.

    Trend

    In Europa il 17% dei lavoratori è oggi in smart working. I danesi in testa con il 37% del totale, Italia ultima con il 7% (siamo ancora fan del badge). Fuori dal Vecchio Continente, USA e Giappone sono intorno al 40% e il trend è in crescita, a prescindere dalla pandemia. Visti i trend in crescita, si presume che lo smart working nei prossimi anni non rappresenterà più un’eccezione né sarà una componente residuale del lavoro d’ufficio. E le persone che lavorano da casa potrebbero non disporre di uno spazio di lavoro ampio per disporre i diversi monitor (pratica utilizzata spesso per migliorare la produttività). Infinite Office consente di posizionare i monitor in uno spazio virtuale, in modo da rendere più efficace la giornata lavorativa. Una rivoluzione non solo tech, ma anche umana se si considera quanto possa cambiare (e magari essere più equilibrato) il cosiddetto work life balance. Sicuramente c’è ancora tanta strada da fare: FB ha affermato che Infinite Office verrà rilasciato come funzionalità sperimentale per Quest 2 durante quest’inverno. Nessuna parola per l’uscita definitiva. smart working infinite office E noi? Saremo capaci di gestire il cambiamento o continueremo ad essere legati al ragionier Ugo (Fantozzi alias Paolo Villaggio), personaggio in cui si si è riconosciuta non solo una classe di lavoratori (gli impiegati), ma una generazione intera, che vedeva nel posto fisso l’unica situazione lavorativa ed esistenziale possibile? Allora, siete ancora fan del badge?