• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Giù le mani da LinkedIn: perché non puoi escluderlo dalla strategia della tua azienda

    Con più di 570 milioni di utenti sparsi per il mondo, è il business-social in grado di connettere ogni giorno persone e brand in ogni angolo del pianeta

    23 Luglio 2020

    • I contenuti pubblicati ci identificano e ci trasformano in veri e propri punti di riferimento insieme alle interazioni con in nostri collegamenti e riguardo ai topic che ci interessano.
    • Lo dice la sua stessa definizione, LinkedIn è un Social Network e come tale serve per tessere relazioni ossia creare network. Sia con la creazione di gruppi veri e propri sia analizzando i nostri competitor.
      Credo che LinkedIn sia come il cervello umano, si dice che solo una parte di noi lo usi e ne esplori tutte le sue parti, gli altri ne usano, invece, solo il 10%. Le potenzialità di LinkedIn per la tua azienda o per te come professionista sono innumerevoli, ma non tutti sono preparati a utilizzarle o a includere a pieno questa piattaforme nella strategia social di brand: Facebook e Instagram sono di solito immancabili, ma LinkedIn? Eppure le sue connessioni di 570 milioni di utenti mondiali con un grado di utenti attivi che si attesta su più di 260 milioni/mese non dovrebbe classificarlo tra i social meno importanti soprattutto se si parla di un’azienda che con queste connessioni è in grado di farsi pubblicità, trovare nuove risorse umane e creare le proprie community di interazione. Cerchiamo di capire, allora, come posizionarci su LinkedIn al meglio. Una cosa è certa: alla base serve tanta costanza e dedizione per creare e tenere attiva la propria community.

    Il meglio di LinkedIn per il tuo business, come fare per usarlo al meglio

    Prima cosa: come usare al meglio la LinkedIn App., Chi ha detto che per sviluppare LinkedIn per il nostro business sia preferibile la versione desktop? L’app, infatti, propone delle funzionalità che su desktop non troviamo e questo perché sono aspetti legati alla possibilità di geolocalizzarsi o geolocalizzare e allacciare una relazione con chi ci sta intorno, ma non solo. Partiamo dalla possibilità di aggiornamento del profilo tramite app. Scegliere, infatti, di modificare o aggiungere nuove informazioni via app, seppur possa sembrare scomodo per alcuni versi, offre, dall’altra parte, possibilità che la versione desktop non permette. Uno su tutti il numero di caratteri della headline: da desktop limitato a 120 da mobile ampliato a 200, quindi se su entrambi i device questa risulta tagliata, da app c’è più margine per la fantasia. Proseguiamo con il secondo step: la pubblicazione di contenuti. La app non ti permetterà di pubblicare ancora long-form o individuare errori grammaticali sarà più scomodo (salvo aver attivato il correttore automatico su cellulare), ma sicuramente fornisce all’utente la possibilità di allegare file multimediali e inserire hashtag, debitamente suggeriti all’inizio della digitazione. Terzo step: fare rete. LinkedIn va usato per creare ed animare una propria community e questo vuol dire partire dalla creazione di un numero di follower interessante per poi iniziare ad essere interessante anche tu per loro. A tal proposito, forse, le funzionalità a disposizione da mobile sono davvero le più fornite e, in particolare, la possibilità di trovare connessioni durante meeting o eventi di settore. Infatti il primo compito, è quello di connettersi agli altri e mandare loro messaggi privati di presentazione e richiesta di connessione. Farlo attraverso mobile app da la possibilità di scattare foto o includere audio in tempo reale, come un sistema di chat di ben più noti Facebook e Instagram, oltre che “taggare” un altro utente nella conversazione. È sempre consigliabile personalizzare il proprio messaggio di richiesta di collegamento a seconda della persona a cui mi sto rivolgendo, soprattutto se sono un altro professionista questo mi darà la possibilità di attirare l’attenzione del mio interlocutore o ricordargli perché ci farebbe piacere averlo tra i nostri collegamenti. Ecco poi che vi è la possibilità di integrare il proprio calendar o la propria localizzazione in occasione di eventi o meeting. Se parliamo di evento programmato e pubblico, infatti, possiamo sfruttare l’integrazione tra il calendario e LinkedIn, attivabile da app, per scoprire chi parteciperà e fare un po’ di infohunting preparatoria e poi, qui viene il bello, è possibile trovare altri utenti LinkedIn nelle vicinanze in qualsiasi momento. Come? Vai su “la mia rete” seleziona il tasto “più” e come ultima opzione vedrai “nelle vicinanze” se la attivi attraverso il Bluetooth. In questo modo identificherai gli altri utenti presenti nella stanza o al meeting e potrai selezionare con chi connetterti o semplicemente sapere chi sono le persone intorno a te, chissà mai che potresti trovare la risorsa o l’azienda dei tuoi sogni! E se voglio connettermi ad un altro utente, ma ha difficoltà ad incontrarmi oppure voglio essere sicuro che trovi me, come faccio? Semplice: in alto di fianco la barra di ricerca c’è un simbolino che riproduce in miniatura un QR code, bene, da qui potrai sia scansionare il QR code di un altro che ottenere il tuo anche da condividere. L’utilizzo corretto della app di LinkedIn non esclude un utilizzo altrettanto proficuo della versione desktop e, soprattutto, non prescinde da una corretta programmazione social. LEGGI ANCHE: Come sostenere i dipendenti e rafforzare la presenza del brand su LinkedIn Come abbiamo già detto su LinkedIn non conta solo quanti follower hai, ma la qualità e i collegamenti che questi possono portarti ed ecco che una strategia vincente, in questo caso più che mai, si basa sulla fase di preparazione:
    • Definire gli obiettivi: perché la mia azienda deve esserci su LinkedIn? Che cosa voglio fare con il mio profilo social aziendale, cercare nuove risorse, farmi promotore di una causa, cercare partnership di sviluppo? Ricorda che ogni obiettivo deve essere SMART (specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporizzabili). Non dimenticare di prendere in considerazione sia goal a breve che a lungo termine;
    • Individua e profila le tue audience personas: analizza i tuoi follower delle altre piattaforme, chi sono? Cosa fanno nella vita? In cosa credono e su che argomenti interagiscono di più? A questo punto la tua strategia dovrà essere costruita a misura del tuo pubblico;
    • Stabilisci un tempo ed un budget da investire e si pronto a cambiare la rotta se non si ottengono i risultati sperati.
    Una volta passata la fase di analisi si passa alla vera fase operativa che si basa sostanzialmente su collegamenti e contenuti. Per creare la tua prima piccola audience è sempre buona cosa chiedere ai tuoi dipendenti e collaboratori di collegarsi alla pagina impostando la tua azienda come “luogo di lavoro” sui loro profili personali, ma non solo, invitali ad interagire con i tuoi post e coinvolgi, i più talentuosi, ad aiutarti nello sviluppo della tua pagina. Content is king, anche per LinkedIn, in cui costanza e qualità di contenuti sono sempre premianti, questo perché l’algoritmo di questo social è “umano”, esperti LinkedIn scandagliano tutti i giorni i newsfeed in cerca di articoli veri, completi e che meritano più visibilità grazie alle interazioni che generano e alla credibilità dei collegamenti aziendali e penalizzando chi si comporta come spam o non da nessun valore. Via libera a contenuti nativi, completi anche di immagini e video, ma importante anche interagire in gruppi tematici o condividere anche contenuti di terzi, purché siano in linea con la vision e mission aziendale e siano accompagnati da un headline propria meglio ancora se completa di hashtag e mention. Vere chicche sono le pagine vetrina, ossia delle sorta di sotto-pagine aziendali che possono essere create, fino ad un numero di 10 max, e che permettono all’azienda di focalizzare parte del profilo su prodotti specifici o rami dedicati. Potrebbero avere meno follower della pagina aziendale, ma sono molto utili per focalizzare l’attenzione su qualcosa di particolare e di distinguibile. Per creare una Pagina Vetrina, clicca sulla tua icona (Tu), seleziona la Pagina aziendale, sotto la sezione “Gestisci”clicca su “Strumenti dell’Amministratore” in altro a destra e seleziona “Crea una Pagina Vetrina”. La base è pronta, ora è il momento di sperimentare LEGGI ANCHE: 20 pagine LinkedIn che funzionano (e da cui trarre ispirazione)

    Cosa possiamo imparare dalle migliori pagine aziendali

    Lo abbiamo già detto, perché la nostra pagina aziendale su LinkedIn funzioni e sia attrattiva è necessario alimentarla e farla conoscere agli utenti connessi. Se il contenuto testuale è alla base, quindi attenzione a cosa si scrive, come, compresi gli errori grammaticali, esistono poi aggiunte ed integrazioni che rendono tutti più coinvolgente: video, documenti, hashtag e sondaggi. Con un tasso di conversione a lead del 2,74%, LinkedIn è la piattaforma giusta se la tua azienda vuol trasformare parte dei suoi collegamenti virtuali in veri e propri contatti reali e si sa, ad oggi la strategia più forte per creare contenuti di successo sono i video. Due le regole d’oro: chiediti per chi e per cosa stai realizzando il tuo video-post e ottimizza formato e qualità del contenuto per LinkedIn. Partiamo dalla seconda. Un video efficace su LinkedIn deve riuscire ad attirare l’attenzione dell’utente nei primi 15 secondi se si vuole che questo finisca di vederlo per intero aggiungendo nella produzione anche i sottotitoli per chi ne sta usufruendo in modalità “sound off”. Importante, anche, non dimenticare di spronare il pubblico ad interagire inserendo anche una vera e propria call to action; questo ci darà l’opportunità di interagire in modo diretto con chat o commenti con i nostri collegamenti. Per la prima, invece, le cose da dire sono diverse. Innanzitutto bisogna scegliere se pubblicare un video nativo, ossia un filmato creato e postato direttamente su LinkedIn con il vantaggio che si riproduca in auto-play, o ricondividere video di altri. Dopodiché, o forse prima, è opportuno dare un obiettivo al video in questione, mi serve per farmi conoscere, e quindi opterò per video brevi che parlino di noi e che spingano l’utente a volerne sapere di più, o voglio creare video empatici che mostrino all’utente perché la nostra azienda è la miglior soluzione al loro problema mostrando loro la nostra corporate social responsibility o un prodotto specifico. Voglio ora, invece, condividere e rendere disponibili al download dei documenti, semplice, posso integrarli in un post ricordando che il mio pubblico vedrà in anteprima solo la prima pagina dell’elaborato. Quindi? Rendi la prima pagina la migliore in assoluto con direttamente una call to action che spinga il lettore al download e a proseguire nell’approfondimento. Parola d’ordine: hashtag sempre e comunque. Esatto ricordiamolo bene, è importante che per ogni nostro post vi sia un elenco di # ben definito e scelto e non solo perchè “fa figo” ma perchè potrebbe farci entrare tra gli argomenti di tendenza. Ovviamente la scelta degli hashtag su LinkedIn non può e non deve essere casuale quindi è bene prima di iniziare ad utilizzarne uno in particolare vederne la portata dei follower, iniziare a seguirlo in prima persona e interagire con post e gruppi che lo riportano. Puoi cercare nuovi # direttamente della barra di ricerca e iniziare a seguirli direttamente nei risultati. La scelta di un particolare hashtag può esulare dal solo utilizzo su LinkedIn, se un # può includerci e funziona su questo social, potrebbe funzionare anche sulle altre piattaforme quindi ricordiamoci di renderlo un nostro must! Veniamo ai sondaggi, uno degli strumenti più interattivi di LinkedIn. Creare un sondaggio è facile e chiunque lo può fare scegliendo tale opzione prima di pubblicare un particolare post. Si possono definire le opzioni tra cui i partecipanti possono scegliere, la durata e le risposte sono tutte tracciabili per numero di rispondenti e qualità degli stessi, così da poter proseguire poi con un follow up diretto sulla persona. Gli argomenti su cui creare un sondaggio, per un’azienda, sono molteplici: dal voler conoscere meglio il proprio pubblico con le loro ambizioni o i topic su cui sono più interessati, alla necessità di fare un’indagine di mercato in merito ad un prodotto in fase di lancio, ad ancora creare un motivo di discussione con la propria community. Ora che abbiamo approfondito le basi su cui lavorare possiamo, probabilmente, guardare con occhio critico alla classifica delle 10 pagine più seguite su LinkedIn nel 2019 (quella del 2020 uscirà ad agosto). Il podio è composto da: TED Conferences con 15.5 milioni di follower (oggi 17.7 milioni), Google 12.1 milioni (oggi 17.8), Amazon 8.6 milioni (oggi 15.2), Linkedin con 8.2 milioni (oggi 12.2), Microsoft 7.8 milioni (oggi 11.7), Unilever che con i nuovi dati supera IBM, Nestlè, Accenture e Facebook in chiusura. Ma cosa le ha rese le pagine più popolari di LinkedIn? Le cose che accomunano queste aziende sono:
    • Una strategia di contenuti ben mixata tra testo e video con l’utilizzo anche di LinkedIn Live per la riproduzione dei video postati;
    • Porre le persone, collegamenti e collaboratori, al centro. Queste aziende, infatti, hanno deciso di puntare molto sui loro dipendenti e collaboratori per attrarre nuovi talenti e mostrarsi al mondo come un brand che conta sui talenti umani per crescere;
    • Parlare di argomenti di attualità come il tema della diversità e dell’inclusione sociale che scatenino interesse ed interazione, o esponendo quello che l’azienda sta facendo per migliorarsi e migliorare il mondo.

    La potenza del “fare rete” su LinkedIn

    Se Facebook nasce con l’obiettivo di preservare le relazioni tra gli individui, LinkedIn è il luogo perfetto per creare delle relazioni e dei contatti per un’azienda, non solo attraverso l’incremento del proprio network, ma anche per individuare i propri competitor e le loro strategie. LEGGI ANCHE: Come aumentare la reach organica sui canali social Network, il punto da cui partire. LinkedIn per la struttura che ha e le possibilità a disposizione ha come obiettivo quello di favorire la creazione di un proprio network, che però, si consiglia, sia pre selezionato: non accettare tutte le richieste di collegamento, non è un male, anzi ti permetterà di avere una cerchia selezionata e veramente interessata. Primo step: connettersi con gli altri utenti. Per trovare profili interessanti e collegamenti vicini LinkedIn mette a disposizione la possibilità di esplorare tra i cosiddetti profili suggeriti, ossia chi per vicinanza professionale o di interessi potrebbe essere un valido candidato per entrare nella nostra rete. O, ancora, ci suggerisce chi, per la sua di rete, potrebbe introdurci in nuove dinamiche o in nuovi gruppi. Una volta che ho capito chi è il mio pubblico target è ora di chiedere il collegamento reciproco, il click è uno, il pulsante “collegati”, ma l’opportunità è importante: è il primo contatto che avrai con questo nuovo follower, personalizza il messaggio mettendoci qualcosa di tuo o facendo riferimento al motivo per il quale vi conoscete. Un consiglio: non spammate! Cercate di limitare le richieste ad un paio al giorno per non essere segnalati da LinkedIn stesso e penalizzati. E poi via all’interazione! Cerca di consigliare e commentare i post dei tuoi collegamenti, dimostrati proattivo in eventuali gruppi o nell’intervenire nelle discussioni e usa tutto questo a tuo vantaggio per attirare sempre nuove connessioni e utenti a seguirti. Se invece ti senti già pronto con la tua azienda a diventare centro di una discussione, allora puoi partire con la creazione di un gruppo. Gestire un gruppo significa creare uno spazio di discussione dedicato ad un argomento o trend, oltre che diventarne una figura di riferimento in quanto questi possono sempre essere trovati dagli utenti nella barra di ricerca. Per creare un gruppo è necessario partire, ovviamente, dal nome, scegliendo qualcosa di diretto che già enunci quello che sarà poi il topic del gruppo, 100 caratteri massimo e se vuoi geolocalizzarlo ricordati di mettere la città. Importante: sistema tutte le informazioni base del gruppo prima di pubblicarlo ed invitare i partecipanti, chi si iscrive vuole interagire sull’argomento, non continuare a vedere aggiornamenti di stato o di cover. Dopo il nome è importante aggiungere cover ed immagini coerenti al tema e scrivere la headline, il vero primo testo di 2000 caratteri che definisca l’argomento e incuriosisca il gruppo. Rendo il gruppo pubblico o solo su invito? Il consiglio, salvo che non si voglia controllare gli accessi dei nuovi iscritti, è quello di mantenerlo pubblico (scelta di default) così da attrarre più contatti possibili. A proposito di contatti, se il gruppo viene creato da un’azienda è importante che i primi partecipanti siano i collaboratori stessi della struttura, così da non lanciare un gruppo a zero e poi invitare le persone ad invitare altri soggetti a loro volta, pubblicizzare il proprio gruppo sul social wall riportandone link e descrizione o inviarlo in chat private a utenti in target. Il gruppo, ovviamente, se non governato ed aggiornato non è utile, anzi. È importante quindi pensare ad un calendario editoriale per l’aggiornamento con post nativi, commentare ed interagire con gli altri partecipanti e tenere sotto controllo eventuali spam o commenti contrari alla netiquette impostata. Un gruppo su LinkedIn è un posto in cui diversi professionisti si trovano a loro agio nell’interagire e dove trovano, anche, informazioni utili quindi è un dovere preservare questo spazio come tale. Ultimo punto: i competitor; alla fine sono un network anche loro, da cui, a volte, prendere esempio di cosa fare o di cosa non fare. Monitorare i profili LinkedIn dei propri competitor e a volte anche collegarsi, può essere parte di una strategia marketing utile. Dal confronto sarà possibile capire cosa funziona per gli altri e magari trarre idee e indicazioni utili. Importante è, però, tutelarsi il più possibile per evitare di condividere con i nostri concorrenti informazioni riservate. Il primo passo è quindi quello di, nell’area Privacy del profilo, cambiare la modalità da pubblica a privata di modo che non si possa lasciare traccia sul profilo altrui. Il secondo di disattivare la funzione “Chi ha guardato questo profilo ha anche guardato..” per evitare che nuovi collegamenti individuino competitor che noi abbiamo guardato. In contesto diverso, invece, questa funzione ti permette proprio di capirne di più sugli interessi degli utenti collegati. Insomma, è il caso di dirlo, LinkedIn un nome e un milione di opportunità.

    Fai fiorire le tue
    Digital Skills.

    FINO AL 35% DI SCONTO