• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Cosa fare (e cosa non fare) per comunicare ai tempi del COVID-19

    Anche i momenti più difficili possono rivelarsi un'opportunità per costruire una nuova brand awareness

    4 Maggio 2020

    • Empatia, creatività e innovazione sono le parole chiave che permettono di andare avanti e di portare cambiamenti per prepararsi al futuro;
    • Per un brand la vera sfida del momento è qualcosa che finora abbiamo dato per scontato: comunicare.
      Questo virus ha stravolto e probabilmente continuerà a cambiare la nostra vita nei prossimi anni. In bene o no questo lo deciderà il futuro; il punto vero sta nel cercare sempre un lato positivo anche nella situazione più buia. Forse sembra una frase fatta, ma a volte gli scossoni possono portare nuove idee, bisogni e modi di fare differenti, magari migliori del passato. Parlando di brand e di marketing in questo periodo conta esserci. Esserci per i propri clienti, mettendo conversion e revenue in secondo piano. Parliamo anche qui di un’opportunità; quella di farsi conoscere per quello che si è, per i propri valori. Costruire brand awareness in un periodo così complesso potrebbe quasi sembrare folle, eppure può essere il primo vero passo per ricominciare e gettare le basi per il ritorno alla normalità, se così potremo chiamarla. LEGGI ANCHE: Come cambia il ruolo del Social Media Manager in situazioni di emergenza (e cosa puoi fare adesso)

    Non smettere di comunicare, ma non over comunicare

    La prima azione da compiere è non scomparire; se fino al giorno prima le vostre promesse erano quella di creare engagement, non potete pensare di lasciare soli i vostri clienti in questo momento. Oggi è molto importante essere attivi, senza esagerare, per consolidare la fiducia data nei vostri valori e nel brand o anche, perché no, trovare nuovi follower, potenziali consumatori di domani. Cambiare il vostro piano di contenuti può aiutarvi a pensare in modo nuovo, a concentrarsi su attività e post che prima potevano sembrare troppo azzardati: pensiamo a workshop o allenamenti online, alle dirette su Instagram. I brand stanno riscrivendo il modo di comunicare e di interagire con tutti, gettando solide basi per le attività future. Importante però non andare alla cieca e avere fin da subito chiari i punti di forza della propria identità di brand, investirci e puntare su un piano di contenuti chiaro, flessibile e reattivo ma non eccessivamente volubile, così da consolidare la brand awareness e non creare confusione. LEGGI ANCHE: Come reinventare il tuo Content Marketing durante la quaratena

    Parola d’ordine: empatia

    Il secondo punto è non terrorizzare i propri utenti con messaggi cupi, o tristi. Non è ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento. Ma nemmeno ignorare la situazione e avere toni eccessivi. Questo è davvero il tempo di essere empatici; parlare con gli utenti mostrandosi a conoscenza della gravità della situazione e anche dello stress che questa può causare loro, senza gettare panico, ma tranquillizzando e proponendo alternative di intrattenimento o modi di comunicare che permettano a tutti di imparare cose nuove, evadere dalla realtà o pianificare già il prossimo futuro.

    Promozioni o non promozioni?

    I brand non possono dimenticarsi del business, ora più che mai. I numeri parlano di contrazioni di consumi, e con negozi chiusi e con stock invenduto la vendita online è l’unica vera opportunità in questo momento. Inoltre i consumatori non sentono necessità di spendere per abbigliamento, cosmetici, prodotti di consumo. Le promozioni sono l’unica leva vera capace di smuovere i consumi, ma non bisogna eccedere, per non perdere credibilità e per non cambiare per sempre l’immagine del brand. Sarebbe più corretto costruire calendari che tengano conto di promozioni ma anche di periodi a prezzo pieno, in cui comunicare, in modo soft, le novità, o puntando su categorie (come comfy apparel) più adatte al periodo e che possano essere interessanti lato consumatori. Il Covid-19 ha creato sicuramente una situazione molto difficile per noi, per i nostri cari, per il mondo intero. Ma può essere una grande chance per noi come persone e per i business e brand per cui lavoriamo o che amiamo, per rinascere e creare innovazione per il “dopo”, qualunque forma abbia.