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  • Economia circolare: il mercato dei dispositivi ricondizionati è in espansione

    Nel prossimo futuro il mercato degli smartphone usati passerà da 81,3 milioni di dispositivi veicolati nel 2015 a 222,6 milioni nel 2020

    4 Marzo 2020

    Si chiamano rigenerati, ricondizionati o refurbished. Sono i prodotti hi-tech come smartphone, tablet, computer che tornano a nuova vita per essere rivenduti dopo essere stati ispezionati e riparati, entrando in quella che è comunemente chiamata economia circolare. Il vantaggio in termini economici per i consumatori è che normalmente questi device vengono venduti con uno sconto sul prezzo originale che può andare dal 30% al 60%. Ma è anche l’ambiente a trarne beneficio, dato che si tratta di prodotti che non finiscono nel processo di smaltimento e dunque in discarica, ma rientrano sul mercato attraverso nuovi canali. economia circolare

    I prodotti ricondizionati e l’economia circolare per salvare il pianeta

    Allungare la vita del prodotto permette di avere importanti ripercussioni a livello ambientale. I dispositivi che entrano in questo flusso dell’economia circolare, infatti, consentono di diminuire le emissioni di CO2 e l’utilizzo di energia necessari a produrli, oltre che i rifiuti prodotti. Ogni anno l’economia mondiale consuma circa 93 miliardi di tonnellate di materie prime, di queste solo il 9% sono riutilizzate. Così come il 62% delle emissioni di gas serra avviene durante il processo di estrazione e lavorazione delle materie prime. Secondo uno studio del 2018 effettuato dall’università californiana McMaster, gli smartphone contribuiscono alle emissioni in maniera determinante, infatti queste nel giro di 10 anni passeranno dai 17 milioni di tonnellate di CO2 a 125 milioni nel 2020. Si parla quindi di un incremento del 730%. Preoccupante però è sapere che tra l’85% e il 95% di queste emissioni derivano dalla produzione dei dispositivi stessi, e non dal loro utilizzo. Mentre a prima vista un mercato del ricondizionato in crescita può sembrare una minaccia per produttori come Apple, in realtà anche i brand di elettronica hanno molto da guadagnare dalla crescita dell’economia circolare.

    La crescita del mercato refurb

    Tim Cook stesso aveva dichiarato nel 2014: “Il mercato secondario è molto importante e stiamo realizzando programmi ad hoc per farlo crescere, in modo da intercettare anche clienti che non potremmo colpire in altro modo”. E in effetti nel 2016 Apple ha lanciato un programma di vendita di iPhone rinnovati a livello globale. Anche Amazon ha recentemente aperto una sezione eCommerce dedicata ai dispositivi (oltre che ad altri prodotti) ricondizionati: Amazon Warehouse. Si tratta spesso di dispositivi con piccoli difetti, come graffi, o ammaccature, rivenduti come usato, appunto. Un altro dato importante per il mercato è quello relativo alla fidelizzazione: dopo il primo acquisto, circa l’80% degli utenti ne farebbe un secondo, orientandosi anche verso prodotti diversi, oppure consiglia il ricondizionato ad un amico. Secondo i dati riportati da TrenDevice, leader del settore dal 2013, ad oggi sono oltre 50.000 i dispositivi ricondizionati dall’azienda: un traguardo importante, soprattutto in ottica di risparmio delle materie prime nel mondo e di conseguenza di diminuzione delle emissioni di gas serra. Anche i governi e le istituzioni oggi riconoscono il valore del mercato dei dispositivi ricondizionati e varie sono le iniziative legislative con le quali si favorisce l’economia circolare, a partire, ad esempio, dal Pacchetto UE per l’Economia Circolare, in cui, all’obiettivo generale di riduzione dei rifiuti e aumento del riciclo, si affianca la “simbiosi industriale”, fenomeno che dovrebbe trasformare gli scarti di un’azienda nelle materie prime di un’altra. Lo studio del mercato Europeo relativo a dati raccolti nel 2018, inoltre, permette di considerare ancora un ampio margine di crescita per la vendita di ricondizionati, rispetto allo sviluppo del mercato globale. La crescita consistente del mercato informatico del ricondizionamento dal 2014 ha verificato un incremento CARG del 30,7%, passando da 3,1 miliardi di euro (2015) a 6,9 miliardi di euro (2017). Anche negli Stati Uniti, 26 stati su 50 hanno imposto l’obbligo di acquisto di prodotti ricondizionati a scuole pubbliche e istituzioni governative. A livello mondiale, oltre a Europa e USA, anche l’Asia rappresenta uno dei mercati in cui i prodotti ICT rufurb si stanno sviluppando più velocemente. Il report Worldwide Used Smartphone Forecast, 2016–2020 rilasciato da IDC analizza l’andamento del settore con particolare riferimento agli smartphone. Nel prossimo futuro il mercato degli smartphone usati passerà da 81,3 milioni di dispositivi veicolati nel 2015 a 222,6 milioni nel 2020, pari a un tasso di crescita composto annuo del 22,3%. Un trend da tenere d’occhio e al quale presto saremo sempre più abituati.