Uber pubblica il suo primo rapporto sulla sicurezza. Che dobbiamo sapere
Pochi giorni fa la decisione dell’azienda responsabile dei trasporti pubblici a Londra di non rinnovare la licenza alla compagnia per ragioni di sicurezza
6 Dicembre 2019
Quasi 6 mila denunce di aggressione sessuale (5.981 per l’esattezza), inclusi 464 stupri, 1.560 casi di tentati stupri nel 2018 e 376 casi di palpeggiamenti e altrettanti di baci indesiderati. É il dato (pesante) che emerge dal rapporto di Uber sulla sicurezza degli Stati Uniti, secondo cui circa il 92% delle vittime di stupro erano passeggeri e il 7% conducenti. Le donne sono state l’89% delle vittime e gli uomini l’8%. Gli aggressori non sono sempre gli autisti, colpevoli nel 45% dei casi in base al rapporto. Nel rapporto sulla sicurezza Usa vengono segnalati anche 9 aggressioni fatali nel 2018 (contro 10 nel 2017) e 58 morti a causa di incidenti. L’analisi ha preso in considerazione i dati del 2017 e del 2018 dalla piattaforma di ridesharing di Uber, un arco di tempo in cui ogni giorno negli Stati Uniti hanno avuto luogo una media di oltre 3,1 milioni di viaggi ogni giorno.