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  • Dopo la tua stanza, Ikea potrebbe arredare anche le case di Marte

    Ikea ha inviato una designer a vivere in una stazione di ricerca che imita l'habitat di Marte per imparare a progettare in piccoli spazi. Ecco cosa è successo

    3 Dicembre 2019

    Rendere vivibili anche gli spazi più piccoli. É un po’ questo l’approccio che ha da sempre caratterizzato le soluzioni di Ikea per la casa. La compagnia svedese è così convinta di questa direzione, da applicarla anche a soluzioni, come dire, extraterrestri. La società sta lavorando per disegnare non solo il futuro habitat dei coloni su Marte, ma anche le anguste navette dove gli umani diretti verso pianeti lontani passeranno (inevitabilmente) tanto tempo. “In Ikea prendiamo sul serio la nozione di spazio. Così seriamente, infatti, che abbiamo inviato un team alla Mars Desert Research Station nello Utah. Ma non siamo in missione per arredare lo spazio (non ancora, comunque). Lo scopo è invece quello di esplorare le esigenze future della vita urbana e dei piccoli spazi. I primi risultati dell’impresa verranno lanciati nel 2020 e includeranno grandi idee come un materiale leggero tutto nuovo e depuratori d’aria” ha spiegato la compagnia QUI. In pieno deserto. Le cose sono andate più o meno così. Inizialmente Ikea ha inviato un designer in una stazione di ricerca in pieno deserto per cercare idee e ispirazione sulla la creazione di mobili funzionali per piccoli appartamenti. Ma la cosa si è sviluppata, al punto che, secondo alcuni, l’azienda svedese di arredamento per la casa potrà avere voce in capitolo su come i futuri coloni umani vivranno su altri pianeti.

    credits https://ikea.today/small-space-living-in-infinite-space/

    Una designer spaziale

    La designer di Ikea Christina Levenborn è stata inviata due anni fa in missione nella Mars Desert Research Station nello Utah, una struttura progettata per far sì che i ricercatori si sentano il più possibile vicini alla vita sul Pianeta Rosso. Non è così inusuale che questo genere di progetti di ricerca coinvolgano squadre di volontari e li inseriscano in uno scenario di lavoro e di vita simulato. La NASA spera di iniziare a stabilire una presenza umana più permanente sulla Luna entro il 2024, il che significa che questo lavoro potrebbe avere applicazioni del mondo reale.

    Vivere davvero in un cilindro

    Per capire meglio di che parliamo quando ci riferiamo a spazi piccoli, facciamo riferimento proprio al Mars Desert Research Station. Si tratta un cilindro a cupola di 8 metri di altezza, che consiste in un ponte inferiore che ospita un laboratorio e un’area laboratorio condivisi, e un ponte superiore con una cucina e sei piccole camere a castello per il sonno e la privacy. I ricercatori a gruppi di sei) trascorrono settimane o mesi all’interno di questi piccoli alloggi per capire come affrontare la vita quotidiana su un altro pianeta. Costruiscono serre per coltivare cibo, creano laboratori per studiare campioni di terreno e imparano a respirare usando bombole di ossigeno. Essere umani. Ma i ricercatori, e dopo di loro gli astronauti, devono anche potersi godere davvero la vita in questo piccolo spazio: vuol dire partecipare a tutti gli aspetti della vita quotidiana che ci permettono di stare bene come esseri umani, come dormire bene la notte, goderci hobby e passatempi, radunarci con gli amici e sentirci a nostro agio nei nostri spazi abitativi.

    Enfatizzare la sensazione di privacy

    Torniamo a Levenborn. Christina ha disegnato una collezione Ikea ispirata al periodo trascorso nell’habitat nello Utah (in definitiva ha creato una linea Ikea per piccoli spazi), più recentemente ha però usato la sua esperienza vivendo nell’habitat per aiutare i ricercatori ad attrezzare lo spazio. Il risultato? Progetti di interni in grado di enfatizzare la percezione della  privacy anche in spazi molto angusti. Schemi in cui anche l’illuminazione calda e le attrezzature esterne per uso interno hanno contribuito a rendere l’habitat più abitabile.