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  • Chi sono gli italiani nella classifica dell’UBI Global World Rankings

    É tra le più importanti classifiche sui programmi di incubazione e accelerazione affiliati a istituzioni universitarie, nel 2019 ha analizzato 364 programmi

    7 Novembre 2019

    É tra le più importanti classifiche sui programmi di incubazione ed accelerazione affiliati ad istituzioni universitarie, nel 2019 ha analizzato 364 programmi in 78 paesi (sono state presentate 1.580 iniziative e 591 hanno partecipato all’audit). Sotto osservazione: l’impatto economico che il programma di incubazione è in grado di generare per il suo ecosistema. Il valore per le startup incubate, relativo ai vantaggi e alla qualità dei servizi offerti dal programma di incubazione. La capacità del programma di incubazione di attrarre supporto finanziario da parte di investitori per le startup incubate. Stiamo parlando dell’UBI Global World Rankings of Business Incubators and Accelerators 2019. Nella classifica, stilata dall’associazione indipendente svedese UBI Global (e presentata a Doha, durante il World Incubation Summit), ci sono tre realtà italiane: Polihub, lo Startup District & Accelerator del Politecnico di Milano, I3P, l’incubatore d’imprese innovative del Politecnico di Torino, e NaStartup, il network che accelera le startup da Napoli verso Europa si è piazzato nella categoria “Partner Universities”.

    Tutte le facce dell’ecosistema

    “Seguendo un rigoroso approccio basato sui dati, abbiamo valutato e confrontato i programmi di incubazione in tutto il mondo – ha spiegato Holger Meyer, direttore della ricerca presso UBI Global – il nostro World Benchmark Study 2019 – 2020 racconta le molteplici sfaccettature dell’ecosistema di incubazione internazionale e illustra le principali sfide e opportunità affrontate dai programmi partecipanti”. Le sezioni. Le iniziative sono state classificate in base alla tipologia di programmi, distinguendo tra incubatori e acceleratori, e in base alla natura, distinguendo tra iniziative universitarie, iniziative gestite da aziende oppure dalla Pubblica Amministrazione. Le categorie premiate sono state: University Business Incubators, Public Business Incubators, Private Business Incubators, University Business Accelerators, Public Business Accelerators e Private Business Accelerators.

    Polihub

    PoliHub è stato premiato tra i migliori 5 incubatori universitari al mondo nel ranking di UBI Global per la terza edizione consecutiva. All’incubatore milanese è stato riconosciuto dai valutatori di UBI il valore generato dalle startup incubate e l’impatto che le stesse hanno avuto nell’ecosistema imprenditoriale. “Grazie al Politecnico di Milano, alla Fondazione Politecnico di Milano, al dream team di PoliHub e, sopratutto, alla community delle startup che, con i loro risultati di business, ci hanno permesso di essere, per la terza edizione consecutiva nei Top 5 mondiali”  ha dichiarato Stefano Mainetti, CEO di PoliHub.

    I3P

    L’incubatore d’imprese innovative del Politecnico di Torino I3P è stato riconosciuto come il miglior incubatore pubblico universitario su scala globale. Secondo UBI Global, I3P è risultato essere l’incubatore più performante secondo alcuni parametri quali l’ampiezza del portafoglio di startup accolte e business plan seguiti, le performance delle startup in termini di fund raising e il valore generato per l’ecosistema in cui l’incubatore opera.

    Nell’anno del ventennale

    “Questo riconoscimento, arrivato nell’anno del ventennale della fondazione di I3P – ha spiegato Giuseppe Scellato, Presidente di I3P – ha un valore molto importante: testimonia il grande lavoro fatto congiuntamente dai nostri imprenditori, partner, soci, mentor e dal personale dell’incubatore. A tutti essi va il mio ringraziamento per aver saputo creare un ambiente positivo per le startup innovative grazie al quale ciascuna di esse può beneficiare di crescenti opportunità con tutti gli attori dell’ecosistema, dal mondo industriale a quello finanziario” .

    NAStartUp

    NAStartUp nasce per accelerare i talenti MadeIn del nostro territorio nel mondo – ha spiegato Antonio Prigiobbo, founder dell’iniziativa – crescendo l’accelerazione è cresciuto il perimetro con cui riusciamo a dare un social impact allo sviluppo di nuovi ecosistemi. Il MadeIn è passato dal Made in Naples, al Made In Sud fino al Made in Europe. Dobbiamo insieme studiare, comprendere come ogni territorio abbia delle potenzialità. Sempre di più i talenti devono poter far viaggiare nel mondo le proprie idee, scegliendo liberamente dove far germogliare il proprio progetto e senza esser costretti a emigrare in altri Paesi”. Accelerare insieme. “Quando le idee camminano su tante gambe – ha aggiunto – si arriva a scalare qualsiasi vetta. Questo è il motivo perché siamo sempre alla ricerca di come connettere nuove imprese e talenti, per accelerare insieme, sempre più forte e più in alto”.