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  • Rebranding di ottobre: Pandora, Fox e Peg Perego

    Dal mondo dei gioielli fino all'intrattenimento targato Fox, ecco le principali riprogettazioni del mese scorso

    6 Novembre 2019

    Il rebranding è l’occasione perfetta per ringiovanire un’intera azienda e generare clamore positivo tra il pubblico. Il logo di un brand è il primo punto di contatto tra l’azienda e il mondo esterno e un ottimo design richiede una complessa miscela tra abilità progettuali, creatività ed execution.

    Qualsiasi designer degno di nota può creare un logo adatto allo scopo, ma padroneggiare tutti gli aspetti del mestiere richiede tempo. Naturalmente, il logo design è solo un piccolo sottoinsieme del processo di rebranding, pur rimanendo il fulcro nella maggior parte dei casi.

    Il rebranding di Pandora

    Pandora, il brand con sede a Copenaghen che progetta, produce e commercializza gioielli contemporanei rifiniti a mano e realizzati con materiali di alta qualità a prezzi convenienti, attraversa una nuova fase di branding.

    pandora new logo

    Nelle scorse settimane la società ha introdotto una nuova purpose, un logo e un monogramma aggiornati. La nuova identità visiva è già comparsa sui principali canali Pandora, così come sulle campagne pubblicitarie insieme quel mood dal tono fresco e moderno. La società ha anche adottato il colore rosa come principale statement su cui creare riconoscibilità in tutti i punti di contatto con il consumatore.

    Il brand nel logo abbandona lo stile Optima a favore di un sans serif. L’unico elemento serif a mantenere quel carattere audace del precedente logo lo ritroviamo nella sporgenza a sinistra della “N”.

    rebrand

    Il passaggio al rosa sembra funzionare negli eventi di lancio, creando esplosioni momentanee e divertenti di colore.

    Nel complesso, il nuovo pink mood e la corona sopra la O, che ora appare ridimensionata, sono in grado di raccontare l’evoluzione dell’identità di Pandora anche da soli, come avatar sui social o come elementi per caratterizzare altri punti di contatto.

    Il rebranding è anche l’occasione per lanciare la nuova company purpose: “We give a voice to people’s loves – Passions, People & Places” rebranding ottobre

    Il nuovo marchio geometrico di Fox

    Fox Entertainment, il network televisivo che ha portato su piccolo schermo spettacoli rivoluzionari come I Simpsons, X-Files e American Idol, ha svelato un nuovo marchio che riposiziona la rete nel panorama dell’intrattenimento in continua evoluzione.

    rebranding fox

    Con Netflix, l’incombente servizio Disney+ e dozzine di altre compagnie di streaming alle calcagna, le emittenti tradizionali e le società di intrattenimento stanno facendo tutto il possibile per distinguersi.

    Il nuovo look è stato svelato durante gli ultimi Emmy Awards. Lo studio di New York Trollbäck+Company ha rivisitato l’identità visiva dando un nuovo aspetto geometrico a Fox per distinguerlo dai concorrenti dello streaming.

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    “Avevamo bisogno di abbattere il nostro marchio per reimmaginarlo. Trollbäck+Company ha lavorato con noi su una strategia focalizzata e utilizzabile che ha guardato al passato per reinventare il futuro, la loro estetica dal design all’avanguardia ci ha portato a un design intelligente e flessibile che è diverso da qualsiasi altra cosa che abbiamo visto” ha dichiarato il responsabile marketing di Fox Entertainment, Darren Schillace.

    Questo lavoro arriva proprio nell’anno in cui Disney acquisisce 20th Century Fox, quando Fox Broadcasting si stacca per diventare la rete indipendente, Fox Entertainment appunto. Sembra che il network abbia aspettato il momento giusto per rinnovare il proprio marchio. L’identità aggiornata apparirà nelle 17 reti di proprietà, così come nelle sue oltre 100 stazioni affiliate.

    L’elemento più evidente del lavoro di riprogettazione è la versione geometrica del logo Fox. Le sue grandi forme letterali diventano la base per un motivo di sfondo, che vede le loro sagome scomporsi e ricomporsi attorno al nome della rete.

    Queste “lettere spezzate” saranno utilizzate anche nelle “cornici creative” e avranno un ruolo decisivo nel nuovo corredo, dai post sui social agli enormi cartelloni pubblicitari.

    L’unica nota negativa sembrano le lettere difficili da leggere. La “F” in particolare è diventata così angolare e snella che crea confusione sul nome, sembra che si chiami “Vox” Entertainment.

    rebranding

    Nei video promozionali per i programmi televisivi, sembra che il logo geometrico passi a un’identità Fox più riconoscibile. In effetti il disegno astratto appare solo per pochi secondi e lascia pensare realizzato pensando alla presenza digitale.

    Peg Perego compie 70 anni e per l’occasione aggiorna il suo logo

    Tra i lavori più recenti c’è anche il rebranding di Peg Perego. Il marchio italiano che realizza passeggini, carrozzine, giocattoli, quest’anno compie 70 anni dalla sua nascita. Era infatti il 1949 quando il fondatore Giuseppe Perego costruiva il primo passeggino per il figlio Lucio.

    rebranding

    Voleva un passeggino che fosse resistente, comodo e soprattutto pratico e bello. Giuseppe aveva anticipato quello che oggi chiamiamo design funzionale. Ed è con queste importanti caratteristiche che da 70 anni costruisce ancora passeggini in Italia. Il programma di riprogettazione raccontata il cambiamento dell’azienda nel corso di oltre mezzo secolo.

    L’azienda racconta una parte di storia del design italiano, quando ancora questa parola non era così diffusa. Attraverso un viaggio negli archivi storici la società ripercorre tutta la sua vita.

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    Peg Perego ha vissuto: gli anni ’50 dove all’intuizione seguiva la capacità di creare senza punti di riferimento; gli anni ’60 dove sperimentare con materiali innovativi era fondamentale; gli anni ’70 dove il termine design (questo sconosciuto), iniziava a diventare un elemento indispensabile e di valore; gli anni ’80 della moda che permettono a molti prodotti di “vestirsi”, esibendo l’inconfondibile stile italiano e le grandi capacità sartoriali; gli anni ’90 con l’intuizione di come il mondo si sarebbe trasformato; gli anni 2000, caparbietà nel prediligere il vero made in Italy nei materiali, produzione, ricerca e sviluppo con prodotti innovativi, già proiettati verso il futuro.