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  • Tutti i nemici di TikTok, l’app made in Cina che fa tremare la Silicon Valley

    Il social di ByteDance sotto inchiesta negli Usa. Rappresenta una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale. Ma intanto spopola tra i giovanissimi

    5 Novembre 2019

    Negli ultimi 12 mesi, l’app di TikTok è stata scaricata più di 750 milioni di volte, rispetto ai 715 milioni per Facebook, ai 450 milioni di Instagram, ai 300 milioni di YouTube e ai 275 milioni per Snapchat. Potrebbero bastare i dati della società di ricerca Sensor Tower, riportati dal New York Times, a delineare il quadro (fosco) delle vicende che hanno per protagonista l’app di proprietà della cinese ByteDance

    500 milioni di utenti nel mondo. Cerchiamo di capire che sta succedendo, non prima di aver ricordato che TikTok conta 500 milioni di utenti in tutto il mondo, è stata scaricata un miliardo di volte a febbraio 2019, può contare su un fatturato tra i 7 e gli 8 miliardi di dollari, nei primi mesi del 2019 è stata la terza app più scaricata in assoluto dopo Whatsapp e Messenger. E poi. É una piattaforma per produrre e pubblicare video sincronizzati fino a 60 secondi, è esplosa in popolarità negli ultimi due anni. Al punto da rappresentare per un serio concorrente per i giganti della Silicon Valley. TikTok è infatti una delle pochissime app di proprietà cinese che hanno raggiunto il successo al di fuori della Cina. É al primo posto nella categoria di intrattenimento nell’app store degli iPhone negli Stati Uniti, sempre secondo i dati forniti da Sensor Tower. E quindi, un aiuto governativo non sarebbe una cattiva notizia. Dunque.

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    La fusione di Musical.ly

    Reuters ha riportato che il Committee on Foreign Investment negli Stati Uniti (il Comitato americano per gli investimenti esteri), l’autorità che valuta le acquisizioni straniere delle azienda americane, sta esaminando l’operazione miliardaria e la successiva fusione di Musical.ly da parte di TikTok nel novembre del 2017. Durante l’acquisizione il Comitato non si è occupato del caso perché Musical.ly era cinese. Però, per due senatori in particolare, per il leader democratico del Senato Chuck Schumer e il senatore repubblicano Tom Cotton, TikTok rappresenta una potenziale minaccia.

    Un passo indietro

    L’app, nota in patria con il nome di Douyin, è stata lanciata nel 2016 da ByteDance, una compagnia con sede a Pechino. A novembre del 2017, ByteDance ha speso un miliardo di dollari per comprare il servizio per la creazione e la trasmissione di video Musical.ly, facendolo diventare TikTok.

    Sicurezza nazionale

    Schumer e Cotton hanno chiesto al governo di studiare i rischi per la sicurezza nazionale, eventualmente posti dall’applicazione video, dicendo che potrebbe lasciare gli utenti americani vulnerabili allo spionaggio di Pechino. In particolare, i due, in una lettera al direttore ad interim dell’intelligence nazionale Joseph Maguire, hanno suggerito che il proprietario di TikTok, ByteDance, potrebbe essere costretto a condividere le informazioni sugli utenti con l’intelligence cinese. Potrebbe anche offrire alle spie di Pechino una porta di servizio sugli smartphone e sui computer degli utenti, simile alle accuse contro il gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei. 110 milioni di download solo negli Usa. “Con oltre 110 milioni di download solo negli Stati Uniti, TikTok è una potenziale minaccia al controspionaggio che non possiamo ignorare”, hanno scritto, esortando la comunità dell’intelligence a “condurre una valutazione dei rischi per la sicurezza nazionale” posti dall’app. Le leggi cinesi potrebbero costringere l’azienda “a sostenere e cooperare con il lavoro di intelligence controllato dal Partito Comunista Cinese”, hanno detto i senatori.

    Rischi per Usa 2020

    I senatori hanno anche avvertito che TikTok potrebbe essere potenzialmente utilizzato per influenzare gli elettori nelle elezioni del prossimo anno nello stesso modo in cui i russi hanno manipolato i social media statunitensi nella campagna del 2016. “Sono state sollevate anche questioni riguardanti il potenziale di censura o manipolazione di certi contenuti” hanno detto. Censura. “TikTok avrebbe censurato materiali ritenuti politicamente sensibili al Partito Comunista Cinese, compresi i contenuti relativi alle recenti proteste di Hong Kong, così come i riferimenti a Piazza Tienanmen, all’indipendenza tibetana e taiwanese e al trattamento degli uiguri”. Hanno riconosciuto che l’applicazione non funziona in Cina, dove ByteDance offre l’app DouYin simile ma separata, e che i dati utente di TikTok sono conservati negli Stati Uniti. Tuttavia, hanno detto, “ByteDance è ancora tenuto a rispettare le leggi della Cina”.

    La replica di TikTok

    In una dichiarazione pubblicata sul suo sito web, TikTok ha cercato di prendere le distanze dalla Cina, dicendo “non siamo influenzati da nessun governo straniero, compreso il governo cinese”. I centri dati della società sono situati al di fuori della Cina e “nessuno dei nostri dati è soggetto alla legge cinese”, ha detto. L’azienda di social media ha negato di rimuovere i contenuti “sulla base delle sensibilità relative alla Cina”. “Il governo cinese non ci ha mai chiesto di rimuovere alcun contenuto e non lo faremmo se ci fosse stato chiesto”, ha detto, aggiungendo che non ha intenzione di operare in Cina.

    Ricapitolando…

    TikTok viene quindi accusata di spionaggio governativo, cioè di inviare dati degli utenti americani in Cina, proprio come Huawei o ZTE. La società cinese ByteDance si è difesa, promettendo di collaborare col Congresso, con l’assicurazione di non applicare nessuna censura richiesta dal governo cinese. Una promessa. Il senatore repubblicano Josh Hawley aveva invitato TikTok (ma anche Apple) a chiarire le loro attività negli Usa e i possibili rischi per i consumatori americani e la sicurezza nazionale. Ma ​TikTok non testimonierà davanti al Congresso americano. L’audizione si sarebbe dovuta tenere oggi. Il doppio rifiuto ha indotto Hawley a scrivere un tweet in cui lancia il sospetto che le due società abbiano “qualcosa da nascondere”. E poi, in un secondo tweet, ha aggiunto: “TikTok, questo è un errore. Venite e testimoniate domani sui vostri legami con il Partito comunista cinese. Vi terrò un posto da parte”. Breve preavviso. “Apprezziamo l’invito del senatore Hawley. Sfortunatamente, con un così breve preavviso, non siamo stati in grado di fornire una testimonianza in grado di contribuire in maniera sostanziale alla discussione“, ha detto una portavoce di ByteDance in un commento al sito americano Axios. “Rimaniamo impegnati a collaborare in modo produttivo con il Congresso se cerca di capire come proteggere i dati degli utenti americani e la loro privacy”, ha affermato.