I nostri armadi sono popolati da vestiti che non usiamo più, da altri che non sono più alla moda e da altri ancora che davvero non sappiamo in quale occasione utilizzare: uno spreco. Anche la moda però si sta avvicinando a passo veloce all’eco-fashion: un’idea di moda sostenibile che permette di fare ordine nella giungla di vestiti che non mettiamo mai, utilizzandoli in modo meno impattante per l’ambiente. Tra le possibilità, c’è anche il baratto dei vestiti e c’è un’applicazione che offre questo servizio. Si chiama Xtribe, dichiara 700 mila download, e consente agli utenti di vedere i prodotti e servizi in vendita con le logiche del baratto. E nelle vicinanze. Grazie ad un sistema di geolocalizzazione Xtribe indica chi e cosa sta vendendo o barattando e per mezzo di una chat, è possibile contattare il venditore e organizzarsi per un incontro. Vediamo meglio di che si tratta.
Pesaro, Londra, New York. Costituita a Pesaro nel 2012, basata a Londra e prossima alla quotazione a Wall Street, Xtribe è stata fondata da Mattia Sistigu, oggi COO, che ha avviato l’azienda insieme Enrico Dal Monte, oggi CEO. L’app è online dal 2015. L’obiettivo? Fare il percorso inverso rispetto al virtuale e scommettere sul ritorno al negozio di quartiere.
Sfruttando la geolocalizzazione, l’applicazione permette all’utente di vedere i prodotti e servizi in vendita nelle immediate vicinanze. Una volta individuato ciò che si desidera acquistare ed il negozio che lo possiede, ci si può recare fisicamente sul posto e si può effettuare l’acquisto.
“Ho sempre pensato che Internet abbia non solo la capacità di farci scoprire ciò che si può trovare in luoghi lontani, ma anche quella di aiutarci ad aprire gli occhi sulla realtà che ci circonda – ha spiegato Mattia Sistigu – con Xtribe vogliamo fare proprio questo: mostrare alle persone il numero di prodotti e servizi nelle loro vicinanze, facilitando e rendendo il più economico possibile lo scambio. I prodotti e la vicinanza sono il fulcro di Xtribe. Inoltre, c’è la volontà da parte nostra di utilizzare la tecnologia per aiutare in modo concreto gli esercizi commerciali presenti sul territorio, che hanno subito delle forti perdite con la crescita imponente del commercio elettronico. La nostra applicazione può dare alle persone l’opportunità di (ri)scoprire le attività commerciali caratterizzate da punti vendita fisici”.
La chat integrata nell’applicazione mette in contatto venditore ed acquirente. “Questo aspetto introduce la trattativa, che secondo noi rappresenta una parte fondamentale del mercato, perché lo rende più umano e facilita lo scambio finale”.
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