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  • L’88% delle aziende europee aumenterà gli investimenti in innovazione

    Secondo l'analisi di Deloitte sull'innovazione in Europa e le tecnologie digitali l’innovazione rappresenta un investimento strategico per le aziende

    15 Luglio 2019

    L’88% delle aziende europee prevede di aumentare gli investimenti in innovazione. Il 41% delle imprese prevede un aumento dell’organico a tempo pieno e il 29% ritiene rimarrà invariato. Italia e Regno Unito sono i paesi più ottimisti: il 60% delle realtà italiane e il 58% delle inglesi immaginano un incremento delle risorse umane impiegate in azienda. Sono alcuni dei numeri che emergono da una indagine di Deloitte sull’innovazione in Europa e le tecnologie digitali. L’indagine ha coinvolto 760 aziende europee situate in 16 Paesi e appartenenti a 20 rilevanti settori di attività. La maggior parte delle aziende europee ritiene che le tecnologie avanzate non incideranno negativamente sulla forza lavoro in essere. tomorrowland-innovazione-tecnologia-futuro

    Meno contrazione e più aumento

    Solamente il 23% ipotizza una diminuzione dei dipendenti per mano della tecnologia, pur essendoci pareri fortemente contrastanti in settori quali il bancario e finanziario dove i pareri a favore di un aumento e di una contrazione si bilanciano (42% in entrambi i casi). In campo energetico e assicurativo ci si aspetta il maggior numero di esuberi (rispettivamente 40% e 30%).

    Record brevetti

    A confermare il trend anche i 105.635 brevetti registrati nel 2017 dall’Ufficio Brevetti Europeo: una cifra record e il doppio rispetto a dieci anni fa. Secondo lo studio, l’Europa è quindi ancora un centro di innovazione per sette su dieci categorie principali individuate nelle registrazioni di nuovi brevetti. Cede però il passo a Stati Uniti e Asia nella corsa all’innovazione in ambiti chiave quali la tecnologia informatica e la comunicazione digitale.

    Dove nasce l’innovazione

    Secondo l’analisi di Deloitte, l’avvento delle nuove tecnologie guida l’innovazione per il 92% delle aziende, mentre le necessità di consumatori sempre più informati ed esigenti spingono l’86% delle imprese a innovare, specialmente nei settori dei beni di consumo (96%), tecnologia (94%), trasporti e logistica (92%). Il cambiamento demografico ispira l’innovazione nel 72% delle aziende, come evidenziato dall’88% delle realtà in Italia e dal 75% in Germania, due paesi con le popolazioni più vecchie al mondo.

    L’Intelligenza Artificiale al centro

    Se oggi gli investimenti in analisi dei dati (69%) e cloud computing (62%) sono già avanzati, nei prossimi anni l’attenzione si concentrerà anche sull’intelligenza artificiale (43%), che l’indagine Deloitte prevede gioverà a due imprese su tre nel settore assicurativo e una su due nei settori di prodotti e servizi industriali, retail e tecnologia. Robotica. L’automazione robotica dei processi attrarrà il 36% degli investimenti e sarà importante sia per il settore bancario (45%) sia per quello della salute (50%), mentre le aziende di prodotti e servizi industriali (52%) come anche le imprese retail (50%) e tecnologiche (38%) investiranno ingenti capitali nella blockchain.

    I robot non ruberanno posti di lavoro

    La maggior parte delle aziende europee ritiene che le tecnologie avanzate non incideranno negativamente sulla forza lavoro in essere. Infatti, il 41% delle imprese prevede un aumento dell’organico a tempo pieno e il 29% ritiene rimarrà invariato. Italia e Regno Unito sono i paesi più ottimisti: il 60% delle realtà italiane e il 58% delle inglesi immaginano un incremento delle risorse umane impiegate in azienda.

    Gli ostacoli all’innovazione

    Il 34% delle aziende intervistate ha individuato nella resistenza culturale il principale ostacolo alla promozione dell’innovazione, particolarmente sentito in settori quali l’assicurativo (39%), il bancario e finanziario (36%), l’automotive (29%). Oltre alla resistenza al cambiamento, le sfide all’innovazione includono il tema della sicurezza dei dati (30%), ma anche la mancanza di competenze tecniche e di fornitori in grado di implementare soluzioni tecnologiche avanzate. Il 32% delle aziende italiane evidenzia la difficoltà di accesso a personale con competenze tecniche utili a innovare e il 22% sente la mancanza di sostegno da parte del governo.