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  • Follow me, il documentario che svela il lato oscuro di Instagram

    Un viaggio tra fake account, influencer e community

    28 Giugno 2019

    I social network – e oggi in particolare Instagram – hanno invaso le pieghe della nostra vita quotidiana, privata e professionale e noi li abbiamo accolti con grande entusiasmo, tanto che gli smartphone che ci permettono di utilizzarli ovunque sono diventati vere e proprie estensioni del nostro corpo. Smartphone, computer, tablet sono diventati i nostri fidati compagni di vita, facilitandoci giornate sempre più frenetiche e stressanti e permettendoci di essere costantemente in contatto con le persone della nostra vita. Tutto ciò, dal punto di vista sociologico e antropologico, è davvero molto stimolante. Ma l’idea ancor più interessante è stata quella di Nicolaas Veul, documentarista dell’emittente radio televisiva pubblica olandese Vpro, che ha realizzato un docu-film intitolato #FollowMe, completamente incentrato su Instagram e i suoi fenomeni ed effetti collaterali.

     
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    The first documentary about Instagram released on Instagram, ​#followme,​ is now launched to audiences worldwide by Dutch public broadcaster and producer of the project ​VPRO​. From bots, comments-on-demand and fake accounts to ‘boost boys’: in ​#followme​ documentary filmmaker Nicolaas Veul @nicolaas_veul dives into the lawless economics of Instagram, exposing a shocking world behind the medium that currently holds 1 billion active users. Instagram is one of today’s most popular social media platforms. With the platform, a new industry has emerged where likes and followers are the new currency and the dodgy business with user accounts is changing the rules: a huge number of fake profiles emerged, and bots are creating new followers for those who want to feel more successful. So what is still real? And what is fake? And who is profiting from all of this? From celebs faking their popularity, moms who buy fake followers for their kids to make them feel more popular, to networks of Russian housewives selling comments-on-demand: who is fooling whom in the circus called Instagram. And can anything on Instagram be believed, or trusted, at all? For more info (in Dutch) about #followme, visit https://www.vpro.nl/followme #followmedoc #instagram #fakefollowers #documentary #paidlikes #bots #journalism #socialmedia #fake #instafamous #influencers #vpro #npo3 @omroepvpro @npo_3

    Un post condiviso da #followme (@followme.doc) in data:

    Instagram come non lo conosciamo

    Instagram, il social preferito tra Millennials e Post-Millennials, sta superando il principe incontrastato dei social, Facebook, con i suoi 895 milioni di utenti attivi per i quali è prevista un’ulteriore rapida crescita. Instagram è la nuova frontiera dei social? Questo non lo sappiamo, ma siamo sicuri che sia un luogo-non luogo, ricco di spunti di riflessione e di fenomeni da studiare. LEGGI ANCHE: Instagram vuole introdurre gli annunci pubblicitari nei feed di Esplora Potremmo definirla meta-socialità, l’idea di studiare Instagram attraverso Instagram e distribuire il prodotto realizzato proprio tramite Instagram. Una trovata geniale che ha dato vita a un documento interessante per gli utenti e per gli studiosi che ogni giorno si occupano degli effetti dei social sulla vita quotidiana delle persone. I fenomeni rintracciati su Instagram e analizzati, nei cinquanta minuti del documentario, sono moltissimi: fake account, algoritmi, bot, finta popolarità e vere e proprie truffe.  Come un attento chirurgo, Veul ha voluto operare tra le pieghe di un ingranaggio – Instagram, appunto – che possiede un vero e proprio lato oscuro, poco conosciuto dalla maggior parte degli utenti. Al centro del documentario di Veul ci sono gli influencer, ma nel contorno ci sono tutti gli ingredienti di Instagram: moda, food, panorami mozzafiato, gattini, unicorni e chi più ne ha più ne metta. social media profile Senza svelare troppo, per chi non lo avesse ancora visto, uno snodo interessante di #FollowMe è il racconto di una setta digitale esistente su Instagram– scoperta da un imprenditore russo – chiamata Commenter e abitata da giovani mamme pagate per lasciare like e commenti sotto i post delle aziende che vogliono apparire limpide e affidabili agli occhi dei potenziali clienti. Che si tratti del classico “Vuoi guadagnare da casa lavorando al computer due ore al giorno?” che ritroviamo ad intervalli di tempo brevissimi sulle nostre home social? Può darsi.

    I social come strumenti

    La certezza che abbiamo è che Instagram – ancor più di Facebook – sta diventando un luogo digitale super popolato e affollato non più solo di amici e conoscenti che vogliamo ritrovare e seguire, ma anche di fake account e aziende che hanno trovato una strada per il successo nei suoi meandri. Un aspetto a cui l’azienda cerca di mettere un freno attraverso regole, pulizia di account ritenuti fasulli, e misure di trasparenza, ma che come tutte le attività su Internet risulta difficilmente controllabile al 100%. Un avvertimento, quindi, per leggere il mondo dei social in modo critico e guardare sempre alle piattaforme come strumenti e non come verità assolute: Instagram non è solo il mondo incantato che guardiamo dall’esterno, ma diventa un universo in continua trasformazione e ricco di fenomeni da studiare ed effetti da analizzare.