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  • Le skill che dovresti acquisire per un CV a prova di digital transformation

    Fare una bella impressione al primo colloquio è l’obiettivo di tutti coloro che si candidano per un posto di lavoro e un CV che lasci il segno è il primo passo per farsi notare

    25 Giugno 2019

    Ci sono posti di lavoro che sembrano cercare solo noi, posizioni in cui ci si immagina come i candidati perfetti e si sta pensando di organizzare una sessione di shopping solo per allestire la propria scrivania in quell’ufficio di cui ci sentiamo già parte integrante. Fantastico, ora il problema è “solo” quello di trasmettere questa cosa al reclutatore che abbiamo di fronte. Come? Presentandoci puntuali all’appuntamento, con l’outfit adatto, ma, soprattutto, con un CV che ci rispecchi e che spicchi nella pila che il recruiter dovrà analizzare. Da dove partire? Stilando una lista di skill (tecniche e personali) che ci appartengono e che possano coincidere il più possibile con quelle ricercate dall’azienda in questione. Anche se è il primo lavoro della vita, no panic: descrivi quelle esperienze non lavorative che ti hanno portato ad acquisire l’abilità in questione.

    Le basi del tuo CV: capacità personali

    Insomma, ormai è chiaro: esporre, spiegare e contestualizzare le proprie skill è la base per un curriculum d’impatto. Le nostre abilità e capacità si andranno a dividere tra tecniche e personali. Le prime riguardano cosa sappiamo fare e quindi quali benefici la nostra presenza apporterebbe all’azienda, in termini di miglioramento dei processi produttivi o nell’incremento dell’offerta aziendale grazie alla nostra presenza; le seconde, invece, afferiscono alla nostra sfera umana e personale, quindi ai rapporti con gli altri colleghi o i clienti. Ovvio che le capacità tecniche sono maggiormente comprovabili, partendo, ad esempio, da certificazioni o diplomi; mentre la prova delle capacità personali è affidata ad autocertificazioni o a esempi pratici. L’importante è essere sinceri e realisti: dire di essere un leader nato quando non si riesce nemmeno a mediare nelle decisioni all’interno del contesto familiare non ti mette in buona luce. Ricorda, una squadra ha bisogno anche dei giocatori non solo dei capitani. LEGGI ANCHE: Il CV di Leonardo da Vinci: poca arte e molte competenze militari Scendendo nello specifico, le soft skill maggiormente ricercate nel mondo del lavoro di oggi sono:
    1.  Teamwork, la capacità, cioè di lavorare in gruppo. Non solo “ok non ho problemi a lavorare con altre persone”, ma la profonda conoscenza di cosa voglia dire lavorare in squadra. Non esistono, cioè, risultati individuali, ma questi devono essere orientati all’ottenimento di risultati di squadra.
    2. Customer Service. Volenti o nolenti in tutti i posti di lavoro ci si troverà di fronte un cliente, che visto come un dato, è la fonte di guadagno dell’azienda. Ecco perché avere nel team una persona in grado di gestire il cliente e le sue richieste è una risorsa preziosa.
    3. Time Management. Questa è una skill di cui si continuerà a parlare sempre più approfonditamente soprattutto in merito alla tematica “smart working”. Un lavoratore che riesca a gestire nel modo più efficiente possibile il suo tempo e la sua agenda permetterà all’azienda di ottenere migliori risultati nel più breve tempo possibile e darà lui, se possibile, la facoltà di smaterializzare il suo posto di lavoro.
    4. Leadership. Dimostra di essere in grado di gestire un team che raggiunga risultati concretu. Se non ti senti un leader, non importa, come dicevamo sopra i team hanno bisogno anche dei giocatori in prima linea. L’importante è non dire di essere un leader quando non ci si sente tale.
    5. Communication. Quanto efficacemente si comunica è cruciale in un’organizzazione, sia se si tratta di comunicazione interna che esterna. La condivisione delle informazioni e dei feedback fa sì che un’organizzazione possa essere davvero un team.
    6. Problem Solving. Poco tangibile come la leadership è la capacità di gestire situazioni difficili e risolvere problemi. Pensa ad una situazione in cui sei stato in grado di risolvere un problema prendendo una decisione efficace.
    7. Creativity. Riassumibile in “think outside the box”. In un panorama lavorativo come quello odierno in qualsiasi organizzazione è necessario che i suoi componenti siano in grado di pensare a soluzioni innovative, alternative per portare l’azienda a crescere.
    8. Flexibility. La capacità ad adattarsi al cambiamento. Un’azienda, anche se storica, e forse proprio perché tale ed ancora sul mercato, ha dovuto evolversi nel tempo per sopravvivere. Questo presuppone che anche il suo staff si evolva con lei accettando in modo proattivo la necessità al cambiamento. Ti senti pronto?

    Capacità e competenze acquisite: le skill tecniche

    Oltre alle skill più generiche, come quelle qui sopra, si scende poi nello specifico sulle skill inerenti al lavoro per il quale ci stiamo candidando. Motivo per il quale ogni CV deve essere riscritto a seconda della posizione e del settore che stiamo andando a toccare. Questo riguarda in modo particolare le skill tecniche. In tal senso il mondo del lavoro si è evoluto integrando sempre più componenti digitali e tecnologiche, e le aziende sono sempre più alla ricerca di persone in grado di controllare e dominare tali aspetti. Le skill che potremmo definire indispensabili oggi sono:
    • Touch Typing: letteralmente la capacità di scrivere al pc, quindi utilizzando la tastiera, ma senza guardare i tasti, conoscendo a memoria quindi la disposizione dei tasti. Ci sono corsi che certificano tale capacità. Perché questa capacità? Perché se sai scrivere velocemente al computer diminuirà il tempo di svolgimento dei compiti al pc.
    • Saperne di SEO (Search Engine Optimization): ovviamente se si cerca un lavoro in cui le digital skill e il web sono al centro, ma anche se il lavoro per il quale ci siamo candidati non riguarda direttamente questo. Essere al passo coi tempi è sempre un fattore che depone a nostro favore e ci permette di guardare ai progetti aziendali in modo complessivo.
    • Programmazione web: le ricerche dicono che circa il 24% delle posizioni aperte riguardano lo sviluppo di programmi e siti web, con una conoscenza almeno base della programmazione in codice.
    • Social Media Management: i social sono i canali più utilizzati nel mondo della comunicazione al giorno d’oggi, forse anche più di un sito internet. Essere un esperto social è sicuramente una marcia in più, ma anche saper curare i propri profili online al meglio non è da sottovalutare: i reclutatori guardano anche quello dei propri candidati.
    • Cybersecurity: continuando sul tema web, essere un ex hacker o semplicemente sapere come proteggere i dati aziendali in modo consapevole e certificato ti rende uno dei candidati più ricercati oggi, quando gli attacchi ai dati e alla privacy sono all’ordine del giorno, mentre le regole si fanno più stringenti.
    LEGGI ANCHE: Come “farsi notare” dai software per il recruiting quando cerchi lavoro online

    Le regole d’oro per un CV memorabile

    Bene, ora che hai la testa piena di skill è importante rassicurarti: non è necessario inserire tutto nel tuo curriculum e preoccuparti se non possiedi una delle caratteristiche o delle competenze citate. C’è sempre tempo per migliorare, magari seguendo un corso o un master che ti permetta di approfondire un argomento sul quale non sei particolarmente ferrato. Il CV, inoltre, deve riportare le esperienze lavorative pregresse, se ne hai, oppure puntare ad esperienze extra lavorative, ma che ti hanno arricchito, nelle quali ricoprivi ruoli di responsabilità o che ti hanno portato a certificare poi delle capacità di cui puoi parlare oggi. Non dimenticare esperienze di studi (diplomi e certificazioni utili), interessi extra lavorativi (sempre se utili a definire la vostra personalità o sottolineare dei traguardi raggiunti) e i contatti per poter essere richiamato. Il tutto in massimo 2 pagine. Se l’outfit rappresenta la prima impressione visiva del candidato, il CV deve rappresentare il biglietto da visita delle esperienze e che deve aprirci la porta al colloquio.