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  • 5 consigli per studenti universitari in crisi che vogliono dire “Ce l’ho fatta”

    La tua preparazione universitaria è a un vicolo cieco? Ecco di cosa potresti avere bisogno

    14 Giugno 2019

    Per molti studenti l’Università non è il paradiso: affrontano ostacoli nel proprio percorso accademico, si bloccano poco prima della tesi perché non riescono a superare un singolo esame, perché ostico o perché il docente è troppo esigente. O ancora, cominciano a lavorare mentre stanno ancora studiando e nella migliore delle ipotesi rallentano pesantemente il loro iter per mancanza di tempo. Gli ostacoli, però, possono essere anche legati alla mancanza di un metodo di studio o alla fatica che si fa quando si decide, con gran coraggio, di riprendere in età adulta un percorso universitario sospeso anni prima, per esigenze personali o lavorative. Insomma, è così, che tra una motivazione legittima e qualche alibi, si finisce spesso fuoricorso e si continuano a pagare le tasse anno dopo anno, nella speranza di arrivare un giorno finalmente all’agognato traguardo.

    Anche se negli ultimi anni i dati dimostrano che gli universitari italiani si laureano in tempi sempre più brevi (i fuori corso sono passati dal 67% al 36%), il ritardo con cui si raggiunge il traguardo della laurea resta un problema comune a molti studenti.

    Ecco quindi alcuni consigli utili non per aggirare l’ostacolo, ma per affrontarlo a testa alta, gestendo la fatica dello studio, trovando il metodo più adatto a se stessi e magari con il supporto di un esperto.

    1. Allontana le distrazioni

    Quando decidi di mettere la testa sui libri, dovresti prima di tutto creare un ambiente che concili la concentrazione.  Non è vero che basta leggere un testo per ricordarne il contenuto e sentirsi pronto a sostenere un esame. Metti la stanchezza, la tendenza a distrarsi con le decine di notifiche sul telefono ancora da leggere, il bimbo che piange, il gatto che salta sugli appunti e ci si addormenta ricordandoci quante ore di sonno abbiamo perso nelle ultime settimane, la cena che rischia di bruciare nel forno, il gruppo WhatsApp dei genitori, l’ennesima scadenza lavorativa che ci fa procrastinare tutto il resto. Ecco, prova a pensare solo per un momento di poter allontanare tutto questo e di avere un momento della giornata completamente dedicato allo studio. Il primo passo è fatto. Ora non resta che scegliere quale sia questo spazio, magari al mattino presto quando la mente è più fresca, o la sera tardi dopo che i bambini sono andati a letto, per concentrarti esclusivamente sul tuo esame. Spegni lo smartphone e la tv. Se possibile non utilizzare il supporto del pc, ma studia direttamente dal libro o dagli appunti, in modo da concentrare tutta la tua attenzione sul foglio. Al termine della sessione ricapitola tutto in uno schema o in una mappa mentale, per far restare tutto più impresso.

    2. Svolgi un ruolo attivo nello studio

    Lo sapevi che ricordiamo il 10% di ciò che leggiamo, il 20% di ciò che ascoltiamo, il 20% di ciò che vediamo, il 50% di ciò che vediamo e udiamo, il 70% di ciò che diciamo e il 50% di ciò che diciamo e facciamo? Questo conferma che non basta guardare, leggere o ascoltare: per imparare e ricordare dobbiamo svolgere un ruolo attivo. Per cui non sentirti inadeguato se fai fatica a ricordare quanto leggi o ascolti. Non sei solo. Lo scriveva Edgar Dale già nel 1969, nella sua teorizzazione sul cono dell’apprendimento. Per farla breve: l’apprendimento si divide in due categorie, attivo e passivo; che vanno mescolate. Non sai come farlo? All’apice del cono, e dell’apprendimento attivo, c’è l’impatto diretto. Se non ne hai mai sentito parlare, ti spieghiamo a cosa si riferisce. Significa che è fondamentale simulare l’esperienza reale e facendo, in concreto, qualcosa che riguarda l’attività che si vuole imparare a svolgere. Un esempio utile, ripeti ad alta voce.

    3. Studia con metodo

    Hai già definito tutto nei minimi dettagli. Hai scaricato il programma dell’esame, hai acquistato i libri indicati dal docente, hai comprato evidenziatori e post-it di ogni colore, matite, penne e quaderni per sintetizzare e fare schemi, hai segnato in agenda la data dell’esame e calcolato quante pagine leggere ogni giorno per concludere tutto giusto in tempo, come neanche Pitagora saprebbe fare, eppure… Eppure, ci sono stati in mezzo gli impegni, gli imprevisti, il trasloco, l’influenza dei bimbi, gli straordinari al lavoro, la festa di compleanno dell’amica, del cugino dell’amica, e poi le visite dei parenti, i festivi, le gite fuori porta e i weekend, e mentre l’esame si avvicina, i libri sono ancora incellofanati a prendere polvere. Succede. A più persone di quelle che immagini. Sai cosa serve in questi casi? Un metodo. Lo abbiamo già detto in parte finora: leggi, ma poi ripeti anche a voce alta, crea schemi e mappe concettuali, riassumi e ricomincia, fissando parole chiave e immagini di supporto che possano aiutarti a ricordare meglio e più velocemente.

    4. Scegli il supporto di un Tutor

    A volte anche con tutta la buona volontà possibile non si riesce proprio a conseguire il risultato voluto. Come in ogni cosa nella vita, è qui che arriva il momento di chiedere aiuto. Spesso, infatti, il supporto di un professionista può farci superare un ostacolo universitario molto più velocemente di quanto avremmo immaginato. Lo sa bene Cepu, per esempio, che con i suoi Tutor aiuta tanti studenti a superare con le proprie gambe gli esami più difficili o semplicemente a dare una scossa alla propria carriera universitaria, rendendo più facile e veloce il superamento degli ultimi esami rimasti. Il tutor può simulare insieme a te le prove d’esame, garantendo un controllo imparziale della tua preparazione e comprendendo se e quali sono le lacune o gli elementi da approfondire. Così potrai anche smettere di parlare da solo, mentre guidi o sei in fila al supermercato, provando a ricordare la lezione del giorno 🙂 Il compito del Tutor è quello di attivare, organizzare e orientare le tue risorse e potenzialità: in buona sostanza ti insegna a imparare. Sbagliando, spesso si crede che i tutor siano figure da affiancare ai più piccoli o ai ragazzi con difficoltà d’apprendimento. In realtà si tratta di una figura con funzione di supporto e coordinamento dell’attività educativa utile agli studenti di ogni età. È la persona che può farti cambiare atteggiamento verso lo studio, perché impara a conoscere i tuoi limiti e i punti di forza su cui fare leva. Insomma, niente più scuse come “il cane mi ha mangiato gli appunti”. A qualunque facoltà tu sia iscritto non fa differenza: avere un referente didattico, che in base alle tue esigenze, progetti un percorso basato sulle tue necessità, e un tutor a tua disposizione, ovvero una persona che ha imparato ad insegnare, e sa tutto della materia che a te proprio non va giù, significa fare il primo passo verso la laurea, anche scegliendo la città, il giorno, l’orario che più ti sono comodi.

    5. Riposa a sufficienza

    L’ultimo passo per superare un esame difficile consiste in realtà nel “non-fare”. Prima di una prova importante, infatti, dopo essersi preparati con metodo e con il supporto di un esperto che ha valorizzato le tue capacità e la tua motivazione, bisogna essere in grado di raccogliere le forze mentali e concentrarsi. Solo così riuscirai a reggere lo stress e a superare il tanto atteso esame.