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  • 11 progetti per cambiare la PA grazie al Service Design. Citizens of the Future

    Una due giorni per ideare nuovi concept di servizi pubblici: questa la mission di Citizens of the future, la jam organizzata dal Team Digitale e nois3

    21 Maggio 2019

    Ci troviamo nel 2030. Alcuni dei grandi trend di cambiamento della società e di trasformazione digitale dei servizi che stiamo osservando in questi anni iniziano a prendere forma. I settori chiave della pubblica amministrazione italiana come ad esempio education, turismo e servizi per le città devono rispondere a nuove sfide. Come può il design risolvere i problemi dei cittadini del futuro? É stato questo il terreno di gara su cui si sono confrontati venerdì e sabato, 17 e 18 maggio, i 70 designers di Citizens of the Future, l’iniziativa del Team per la Trasformazione Digitale di Luca Attias e di nois3, experience design agency di Roma. Obiettivo? Coinvolgere la comunità dei designer nella progettazione di servizi d’interesse pubblico. Dopo il primo appuntamento di settembre 2018 a Milano (QUI i progetti della scorsa edizione), Citizens of the Future ha fatto tappa alla Link Campus University a Roma.

    Chi ha vinto

    Alla fine, fra gli 11 progetti in gara, l’ha spuntata Urbanat popup, categoria: spazi pubblici. L’idea del team è la trasformazione naturale che riporta la biodiversità nello spazio urbano e consente ai cittadini di partecipare attivamente alla rigenerazione naturale del proprio quartiere.  A valutare i progetti sono stati: Luca Attias, Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Flavia Marzano, Assessora a Roma Semplice di Roma Capitale, Maria Cristina Lavazza, User Experience Designer, Architetta dell’Informazione e docente.

    L’idea del futuro della PA

    «Un’esperienza di hackathon – ha detto Luca Attias – che si fa da pochissimi anni nella Pubblica Amministrazione, con un incastro tra privato e PA, e che rappresenta il futuro da diversi punti di vista. Abbiamo riunito in gruppi i ragazzi che hanno lavorato per due giorni molto sodo e hanno portato prodotti che sono l’idea del futuro della Pubblica Amministrazione. Prodotti – ha spiegato – che sono molto più vicini ai prodotti di mercato rispetto alla classica PA, che presenta dei prodotti che quando va bene sono degli anni Novanta. Sono 2 binari che si uniscono da vari punti di vista: non sono solo prodotti che riguardano la mobilità, il turismo, l’educazione, ma anche in tutta la catena del valore. Anche i dipendenti della PA possono diventare professionisti in certi tipi di professioni che sono di nicchia nella PA (penso ai data scientist) e a loro volta possono produrre nell’indotto che lavora per la PA delle professionalità valide, spendibili anche all’estero».

    Gli altri progetti

    Mobeelity. Il progetto vuole cambiare modo di muoversi per vivere meglio gli spazi delle città. La sfida è mettere insieme il trasporto pubblico di massa con l’ultimo miglio. Un sistema di mobilità sostenibile che aiuti a ridurre la proprietà, a liberare le strade, che aiuti a cambiare la mentalità dei cittadini e a renderli cittadini consapevoli.

    n[h]omade. Si tratta di unservizio in ambito turistico che offre residenze di medio-lungo periodo e risolve il problema dello spopolamento dei piccoli borghi per persone che si vogliono spostare fra lavoro e la comunità locale attraverso un’infrastruttura fisica e digitale che offre servizi base a chi è ospitato, permettendogli di portare valore economico e competenze nel territorio.

    DEnCITY. Come restituire valore agli spazi e ai cittadini? Questa l’esigenza che si sono posti i ragazzi del team. La risposta? Mappando e organizzando gli spazi inutilizzati ogni cittadino avrà l’opportunità di vivere e condividere esperienze personalizzate. Dencity è una piattaforma, gestita dalla Pubblica Amministrazione, che rivalorizza spazi inutilizzati connettendoli con persone che vogliono cambiare la loro esperienza di apprendimento.

    design M.E. (Mobility Europe). Progetto di piattaforma abilitante scalabile dal livello locale a quello europeo integrata con tutti i servizi di mobilità. Promuove comportamenti virtuosi incentivando la sostenibilità ambientale, sociale, economica in un’ottica di social gamification a supporto di governance della PA. Per tutti gli smart city users iscritti al servizio che si muovono nel territorio UE, attraverso la conversione di azioni virtuose in E-COIN spendibili in servizi pubblici e privati. Qui Pro Quo. Network di spazi commerciali condivisi e prenotabili on demand che permette da una parte ai piccoli professionisti di abilitarsi alla vendita e godere di una vetrina diretta sulla clientela interessata, dallʼaltra ai proprietari di piccoli negozi di quartieri di far fruttare al meglio i propri spazi, attraverso un sistema legato alla pubblica amministrazione in grado di segnalare le zone di bisogno.

    MammaMia! Servizio di scoperta e pianificazione delle esperienze turistiche in Italia, con il più elevato livello di personalizzazione, basato su accompagnatori italiani certificati dallo Stato.

    Stargate. Il servizio vuole sfruttare gli spazi pubblici inutilizzati per rispondere alle esigenze di residenti del quartiere e piccoli commercianti.  Attraverso una piattaforma sarà possibile il matching tra domanda e offerta di spazi disponibili per organizzare eventi, ed attività formazione aumentando il coinvolgimento dei residenti, migliorando il business dei negozianti e generando nuove opportunità di impiego.

    meFormo. Hub digitale che offre opportunità formative legate a offerte di lavoro centrate su attitudini, passioni ed esigenze per persone disoccupate o che vogliono cambiare lavoro attraverso una rete composta da aziende, centri di formazione e Stato.

    co-DES (collaborative Digital European School). Piattaforma digitale scolastica europea che incentiva la collaborazione internazionale e locale per studenti delle scuole dell’obbligo attraverso la condivisione di iniziative e progetti sociali e culturali.

    LeQUID. Sistema didattico, data driven, che introduce l’idea di un apprendimento fluido basato su un approccio di conoscenza condivisa e immersiva. Lo studente diventa parte attiva del sistema educativo, attraverso un processo partecipativo basato sulla gamification.  L’insegnante mantiene un ruolo centrale: crea i percorsi didattici personalizzati partendo dai dati generati dal sistema.