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  • Poche e sempre le stesse: scarichiamo tutti le solite vecchie app

    Perché allora alcune startup continuano a sviluppare applicazioni per il mobile?

    14 Maggio 2019

    Siamo soliti utilizzare sempre le vecchie applicazioni, nonostante la grande corsa all’innovazione tecnologica intrapresa dalle multinazionali del settore. Come verificare questa tendenza? Semplice, sblocca il tuo smartphone e verifica quante nuove app hai scaricato negli ultimi mesi. Pochissime, non è vero? Uno studio recente conferma che la maggior parte degli utenti preferisce utilizzare applicazioni più vecchie, più consolidate e certamente più familiari rispetto ad applicazioni nuove o appena introdotte nei principali store online.  Analisi, queste sulle abitudini degli utenti, tratte da App Annie (autorità nell’analisi del mercato delle app) ed ampiamente sostenuta da Eric Feng, socio generale di Kleiner Perkins Caulfield & Byers e ex CTO di Hulu e Flipboard. 

    La fine della corsa all’oro delle app?

    “Sembra proprio che la corsa all’oro delle app sia terminata. Le nuove applicazioni hanno pochissime possibilità di scalare la vetta e di poter entrare nella classica delle 30 applicazioni più apprezzate e scaricate, con tutte le difficoltà che ne conseguono”. Così che Feng ha descritto questo particolare momento storico per startupper e developer del mondo mobile. Per delineare al meglio ciò che in questi anni è accaduto è indispensabile analizzare l’evoluzione di alcune delle app presenti nella top 30 delle applicazioni con maggiori download, come Facebook, Instagram e Twitter, disponibili negli store online sin dagli esordi. Ad esempio Facebook: inizialmente era un posto in cui le persone potevano incontrarsi e organizzare eventi, ma col tempo le cose sono notevolmente cambiate. Adesso la piattaforma di Zuckerberg è un luogo polifunzionale, dove è possibile vendere, giocare e diffondere notizie (anche false) e tanto altro ancora.  Dunque, perché un utente dovrebbe scaricare altre app, oltre quelle già scaricate, per poter vendere, giocare e leggere notizie? LEGGI ANCHE: Facebook cambia look per trasformarsi nel posto fantastico (e più azzurro) che doveva essere fin dall’inizio

    App “mature” vs. app “innovative” 

    Feng analizzando ulteriormente il fenomeno dello scaricamento delle solite vecchie applicazioni, nonostante l’ampio numero di applicativi disponibili (circa 2 milioni), ha aggiunto: “le persone scelgono di scaricare app più mature e consolidate anziché app di startup”. Questa tendenza sembra non funzionare però sui giochi, contrariamente a quanto accade in tutte le altre tipologie di app. Le applicazioni presenti nella categoria giochi sono in continuo aggiornamento e l’80% nella classifica dei 30 giochi più scaricati, risultano essere pubblicate da pochissimo tempo.  Perché i nuovi giochi sono in controtendenza e sono più popolari di quelli vecchi? Probabilmente perché i giochi sui dispostivi mobile non soddisfano a pieno tutte le esigenze dei giocatori, offrendo un’esperienza di gioco poco esaustiva, o perché nell’intrattenimento si ama variare più spesso tipologia di gioco.  Tutto ciò comporta una ricerca continua di nuovi giochi (facilitata dalla semplicità con quale è oggi possibile scaricare e acquistare nuovi applicazioni) per ottenere un divertimento sempre nuovo ed inedito.  LEGGI ANCHE: Gli smartphone stanno mettendo il turbo al mercato del gaming

    Fuori dagli store 

    Nonostante il trend, dai dati sul settore delle app mobile emerge un importante quesito: perché alcune startup continuano a sviluppare applicazioni per il mobile?  Se da un lato vendere la propria app sui principali store online offre una grande chance (con tutte le difficoltà descritte sin ora), dall’altra sono sempre più numerosi i progetti e le applicazioni vendute e diffuse anche fuori dai principali store online.  Sono numerose le applicazioni che hanno avuto un grande successo seppur non presenti nelle prime 30 degli store ufficiali. Un esempio su tutti è l’app Calm (progettata per la meditazione tra le mura di casa) o altre tipologie di applicazioni dedicate all’arredamento ed all’allestimento di complementi di arredo.  A questo proposito Eric Feng ha aggiunto:  “Solo perché non riesci a trovare un miliardo di utenti non vuol dire che non puoi costruire un’azienda da un miliardo di dollari con un modello di business che funziona bene con meno clienti”.

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