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  • Anche per i risparmiatori il tema della sostenibilità diventerà sempre più importante

    Benedetta Arese Lucini, Cofounder di Oval, ci racconta le evoluzioni del settore, l'impatto sociale di risparmio e investimenti e l'importanza della tutela dei dati

    9 Maggio 2019

    Il Fintech sta crescendo su scala globale anche al di fuori dei mercati principali come Stati Uniti, Regno Unito e Cina, che rappresentano comunque il 39% delle operazioni, secondo i dati diffusi da CBInsights sui trend dello scorso anno. Se le startup sono sempre al centro di quest’area dell’innovazione, anche i consumatori sono sempre più consapevoli che il Fintech non è distante dalla loro esperienza quotidiana ma li riguarda da vicino. Come sta crescendo, quindi,  il settore in Italia e in Europa e quali novità renderanno più semplici pagamenti, risparmio e investimenti nel prossimo futuro? Lo abbiamo chiesto a Benedetta Arese Lucini, Cofounder di Oval, l’app gratuita che permette di monitorare le spese, accumulare risparmi e investire in modo automatico, comodamente dal proprio smartphone. Benedetta Arese Lucini Fintech in Italia e in Europa

    Qual è oggi il quadro del Fintech in Europa? E in Italia c’è spazio per le startup?

    Londra conserva la leadership europea in termini di Fintech, ma l’Italia non sta a guardare. Molte startup fintech, come Oval, sono nate da italiani, hanno uffici in Italia e assumono italiani. Se scelgono di avere la sede all’estero, magari proprio in UK, è perché il regolatore inglese ha creato facili linee guida che introducono una regolamentazione del settore più semplice che agevoli l’innovazione.

    Esiste ancora un gap importante tra banche tradizionali e fintech o possiamo dire che questo divario si è ormai colmato?

    Un gap senza dubbio esiste, oggi più che mai l’utente ricerca l’esperienza “one click” capace di fornire risposte immediate alle proprie esigenze. La soluzione, però, risiede nel tipo di rapporto che si stabilisce fra banca tradizionale e Fintech, una relazione virtuosa improntata non alla competizione, ma alla collaborazione fra i due servizi con l’obiettivo di migliorare l’offerta per l’utente finale.

    Invece, dal punto di vista dei consumatori, ritieni che il livello di educazione finanziaria del nostro Paese sia cresciuto negli ultimi anni grazie alle innovazioni tecnologiche?

    Il nostro Paese è uno degli ultimi in Europa in termini di educazione finanziaria. Oval insieme alla Bocconi ha condotto poco tempo fa una ricerca dalla quale emerge chiaramente che la gestione del denaro non è una cosa che si apprende in famiglia, e che molto spesso i genitori preferiscono soddisfare i bisogni dei figli, piuttosto che insegnare loro come organizzare le spese. Ecco che in un quadro che appare ancora tanto arretrato le applicazioni e l’innovazione possono fare molto per avvicinare pubblici diversi, tra cui i più giovani e le donne, che culturalmente sono sempre stati tenuti ai margini della formazione finanziaria.

    In che modo la tecnologia può rispondere alle necessità finanziarie delle persone? Quali sono le esigenze più urgenti?

    Intanto la tecnologia banalmente può aiutare a tener traccia di come vengono impiegati i propri soldi. Si tratta della cosa più semplice, ma anche la più utile: applicazioni come Oval spingono l’utente a conoscere meglio le proprie abitudini e soprattutto i propri vizi finanziari. Le persone così imparano ad auto-migliorarsi. Poi, la tecnologia ha il grande vantaggio di offrire possibilità differenti di risparmio e di investimento, opzioni nuove che siano adeguate anche a target di utenti che dispongono di introiti variabili.

    E come si integrano Big Data e AI in questo settore?

    Lo scopo è quello, da una parte, di fornire soluzioni sempre più declinate sull’utente e, dall’altra, di offrire al cliente strumenti che gli permettano di comprendere sempre meglio la gestione delle sue finanze. Ecco che in questo senso l’uso di Big Data e AI diventa fondamentale, così come la loro gestione in termini di sicurezza e tutela. È bene ricordare che le società di fintech utilizzano i dati nella completa e totale garanzia dell’utente, con sistemi avanzati di crittografia e che questo non solo risponde a un bisogno del cliente ma anche da un modus operandi indispensabile per chi vuole operare in questo campo.

    Le più grandi innovazioni negli ultimi anni sono state probabilmente quelle legate al mondo dei pagamenti. E nel futuro, quali saranno i trend del settore?

    Sicuramente l’ingresso di nuovi player e la possibilità di unire dati finanziari e preferenze di altra natura, determinerà il trend del futuro. Si pensi, ad esempio, all’importanza che oggi ha anche per i risparmiatori il tema della sostenibilità. L’integrazione di queste informazioni nell’interesse del cliente permetterà di fornire piani di risparmio e piani di investimento, sempre più personalizzati e centrati sulle preferenze e credenze di un utente, così combinando un buon ritorno sull’investimento ma anche un impatto sociale.

    Intanto, cosa è cambiato negli ultimi mesi anche per Oval Money?

    Oval ha compiuto due anni, ha cambiato logo e nome, non più Oval Money ma Oval. Siamo cresciuti, siamo maturati e abbiamo lanciato sul mercato una grande novità. Un conto con carta davvero intelligente, progettato per incoraggiare il risparmio e l’investimento, introducendo un nuovo concetto di gestione delle finanze attraverso un approccio innovativo e altamente tecnologico. Per la prima volta in Europa sarà possibile mettere da parte risparmi e fare investimenti utilizzando la propria carta per i pagamenti. Oval Pay effettuerà degli arrotondamenti in tempo reale su tutti gli acquisti, in modo che piccoli importi siano automaticamente trasferiti in un salvadanaio digitale o investiti direttamente nei prodotti disponibili. Così, investire per il proprio futuro è ancora più facile, meno rischioso e quasi non ci si accorge di farlo. Oval Pay sarà disponibile dall’estate ma abbiamo una lista d’attesa sul sito dove ci si può già registrare per essere tra i primi a ottenere la carta.