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  • Week in Social: dall’addio a Google+ all’algoritmo di Facebook contro le fake news

    Tutte le notizie che non puoi perderti anche questa settimana dal mondo dei social media

    6 Aprile 2019

    Ci siamo: il weekend è già arrivato e non si può pensare di restare arretrati su tutto quello che nel corso della settimana è accaduto nel mondo dei social.

    Un’altra Week in Social per chi non ha mai tempo, per chi ha tanta voglia di stare sempre sul pezzo e per chi è troppo Ninja per farne a meno.

    Addio Google Plus

    Lo avevamo annunciato più volte, ma ora è accaduto veramente. Addio Google Plus. Ci mancherai?

    Ecco, no. Facebook era troppo bei nostri cuori e solo Instagram è riuscito a catturare la nostra attenzione. Grazie per il tempo insieme, per averci dato la possibilità di salvare tutti i nostri contenuti prima della chiusura, ma era giusto dirsi addio.

    Commenta così la chiusura definitiva anche Luca La Mesa, docente del Social Media LIVE Program:

    Ad aprile 2016 durante il programma HIVE ospitato da Harvard parlammo con il founder del team GoogleX e già tre anni fa era chiaro che Google aveva perso la battaglia e il team era stato riassegnato a nuovi compiti. È la dimostrazione che gli utenti non si spostano facilmente e in futuro spero prenderà vita una proposta di legge sulla “portabilità delle rete sociali”, esattamente come è stato ottenuto con i numeri di telefono. Un importante parlamentare del precedente governo mi aveva parlato di questa idea. Pensate se poteste facilmente trasferire tutte le vostre connessioni da Facebook ad un nuovo social senza doverle riaggiusterete manualmente. Idem per tutte le preferenze espresse.

    LEGGI ANCHE: Chiude Google+, addio al social network che voleva competere con Facebook

    Royal Account, quanto fa notizia?

    All’interno del Social Media LIVE Program, ora in promo ad 1€ per 1 mese, analizziamo spesso gli account più interessanti sui social e le strategie di lancio per creare subito interesse e seguito. A livello italiano un caso recente molto interessante che abbiamo analizzato è stato lo sbarco sui social di Mister Trapattoni. Analizzeremo in dettaglio anche la coppia reale.

    Con questa promessa, Luca La Mesa annuncia che anche questo account non passerà inosservato perché, diciamocelo, fa notizia. Non solo perché la scalata ai follower è semplice se hai già una nuova base di notorietà (ma va!?), ma anche e sopratutto perché quel mondo, blindatissimo, è sempre apparso così “ufficiale”, con pochi backstage e imperfezioni.

    È chiaro, i follower sperano di riuscire a capire di più spiando il loro nuovo account, ma anche questo è frutto di una ben studiata strategia. I duchi, futuri mamma e papà, oltre a cambiare casa, hanno dunque cambiato profilo, distaccandosi da quello del Palazzo Reale.
    Di certo, mantenere una propria identità aiuta a posizionarsi meglio e ad avere un approccio più diretto con il pubblico. Oppure… potrebbe essere stata una scelta della Regina per prendere “eventuali” distanze da possibili comportamenti poco consoni allo stile di vita regale. Attendiamo, curiosi.

    Facebook e l’algoritmo contro le fake news

    Quando parliamo di algoritmo e Facebook ci mettiamo le mani nei capelli, ma questa volta la notizia sembra del tutto positiva.
    “Probabilmente la soluzione tecnologica è l’unica in grado di ovviare ai limiti del supporto umano delle piattaforme che molto spesso sono arrivate  tardi nel monitorare contenuti fake o pericolosi”.
    Ne è convinto Luca La Mesa. A questo hanno pensato alcuni ricercatori dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che hanno messo a punto un algoritmo che pare sia in grado di bloccare le fake news tramite uno speciale riconoscimento. Su Acm Transactions on the Web  si capisce come il procedimento di calcolo possa individuare nel 77% dei casi i temi più scottanti e dibattuti in grado di generare fake news. Come andrà a finire? Noi siamo del tutto schierati a favore!

    Facebook e le news di qualità

    Quindi, se da un lato Facebook contrasta le fake news, dall’altro lato cerca di dare man forte a quelle che sono le notizie di qualità. Si punta dunque alle notizie vere, così come emerso dal CEO di Axel Springer, Mathias Döpfner nonché il più grande editore in Europa.
    Da diversi anni racconto che, secondo me, il futuro dei social può solo essere nella qualità dei contenuti, nella trasparenza e nella certezza delle metriche. Sarebbe sicuramente ottimo se si riuscisse a creare una sezione sulle news di qualità. L’unico dubbio è su chi deciderà il concetto di “qualità”?
    Non da poco la riflessione di Luca La Mesa, capiamo infatti la volontà di “riaprire” Facebook come social attendibile, quello dell’informazione giusta, esatta, ma è ancora possibile? A quanto pare Apple – ma solo a pagamento – dedicherà una selezione di news provenienti dai partner e curate da una redazione creata ad hoc per questo. Quanti dubbi ci assalgono in questo momento: sarà un accordo per favorire qualcuno? Vedremo.