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  • Spotify contro Apple, siamo alla guerra dello streaming. Che succede

    Apple ha ribattuto punto su punto alle dichiarazioni di Spotify, a cui ha riservato lo stesso trattamento che hanno le altre app

    15 Marzo 2019

    Spotify aveva accusato Apple di aver abusato sul controllo delle app che compaiono sull’App Store, limitando di fatto i servizi di musica in streaming che sono in concorrenza con Apple. Un’accusa finita in una denuncia che Spotify aveva presentato all’Unione Europea. “Negli ultimi anni Apple ha introdotto regole per limitare la scelta e soffocare l’innovazione a danno dell’esperienza dei clienti” aveva spigato l’amministratore delegato di Spotify, Daniel Ek sul blog della società. Ebbene, a due giorni nemmeno dall’annuncio dell’iniziativa, è arrivata la replica di Apple. “Retorica fuorviante”, con queste parole hanno bollato a Cupertino le bordate di Daniel Ek

    spotify

    Il punto

    “Una volta che Apple è diventata oltre che fornitore di piattaforme anche un concorrente diretto, il loro incentivo a svantaggiare i servizi rivali, come Spotify, è diventato ancora più grande e le loro restrizioni hanno cominciato a diventare più frequenti ed estreme” ha spiegato Horacio Gutierrez, consigliere generale di Spotify. Non è vero, risponde Cupertino che respinge l’accusa di aver ostacolato la app di Spotify e rivendica il contributo richiesto “per acquisti fatti all’interno dell’app usando il nostro sistema di pagamento. Quella quota è del 30% per il primo anno di un abbonamento, ma scende al 15% negli anni seguenti”.

    App Store

    “Dopo aver utilizzato per anni l’App Store per far crescere notevolmente il suo business – ha spiegato Apple – Spotify cerca di tenersi tutti i benefici del sistema dell’App Store (inclusi i sostanziosi guadagni che traggono dai clienti dell’App Store) senza dare alcun contributo a quel mercato”. Per Cupertino, Spotify “è libera di creare app per – e in concorrenza con – i nostri prodotti e piattaforme e noi speriamo che lo facciano”.

    I numeri

    L’azienda fondata da Steve Jobs ha spiegato anche che “l’84% delle applicazione dell’App Store non pagano niente ad Apple quando scarichi o usi una di queste applicazioni. Non c’è discriminazione, come sostiene Spotify”. Per poi entrare nel dettaglio: “L’unico contributo che Apple chiede è per i beni e i servizi digitali che sono stati acquistati utilizzando il nostro sistema di acquisto interno sicuro, ma – prosegue Apple – la maggior parte degli utenti di Spotify utilizza la versione gratuita e supportata dalla pubblicità, che non fornisce quindi alcun contributo all’App Store”.