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  • Come rendersi visibili con la pubblicità superando l’image overload

    Siamo costantemente bombardati dalle immagini nella vita quotidiana, ma ci sono alcuni spazi che riescono ancora a catturare la nostra attenzione

    6 Marzo 2019

    Secondo alcune ricerche, l’americano medio vede o sente più di 4.000 annunci al giorno. The Guardian ha indicato che un pendolare medio a Londra vede 130 annunci durante il suo percorso di 45 minuti da casa a lavoro e viceversa. L’Huffington Post riporta che l’utente medio su internet riceve 11.150 annunci al mese e sui social media siamo esposti a circa 111 impression a persona al giorno. L’ambiente urbano che ci circonda quotidianamente è saturo di immagini: l’insegna del supermercato sotto casa, il billboard all’angolo della scuola di nostro figlio, la vela mobile che porta in giro il manifesto elettorale del candidato alle ultime elezioni, la pubblicità su Facebook che ci segue sullo smartphone. Poi, rientrati a casa, c’è la TV a suggerirci il prossimo acquisto tecnologico da fare, o a consigliarci quale prodotto precotto dovremmo assolutamente provare. Senza soffermarci sull’image overload a cui i social media ci hanno abituato e sul sovraccarico di fotografie di ogni istante vissuto che riempiono le schede di memoria dei nostri smartphone, c’è da chiedersi quanto tutte queste immagini riescano a penetrare realmente nei micro-momenti della nostra vita. I marketer lo hanno ormai imparato, ogni pubblicità ha il suo momento ideale per raggiungere il consumatore giusto e fare centro, catturandone l’attenzione. Questo approccio è diventato sempre più semplice da applicare grazie alla raccolta e all’analisi dei dati con il digitale. Eppure anche offline, è possibile catturare l’attenzione delle persone in specifici momenti per lasciare un brand o un messaggio particolarmente impressi. Si tratta di momenti che potremmo definire di “vuoto”, nei quali in realtà non possiamo fare nient’altro perché la nostra attenzione è tutta focalizzata sull’azione che stiamo compiendo. Riuscire a trasformare questo momento di massima concentrazione, privo di altre distrazioni, in un momento di comunicazione con i potenziali clienti significa riuscire a diventare memorabili. Ecco quindi un’idea per superare l’overload di immagini a cui siamo sottoposti nella nostra vita quotidiana e restare impressi nella mente dei consumatori.

    Fillboard, la pubblicità tra le mani del consumatore

    Il Fillboard è un dispositivo dotato di uno spazio pubblicitario applicato sugli erogatori di carburante all’interno delle stazioni di servizio. Secondo i dati raccolti in Germania, dove questo formato è presente già da tempo, questo tipo di pubblicità produce “un alto livello di sensibilizzazione, pari all’ 80%”. Il consumatore, infatti, si trova tra le mani il messaggio pubblicitario del brand proprio nel momento in cui tutta la sua attenzione è focalizzata sull’erogatore. In Italia il servizio è affidato alla concessionaria Andros Adv, uno dei primi player Italiani ad offrire spazi Out of Home in programmatic. Si tratta di una formula adatta sia alle piccole e medie imprese che alle multinazionali di qualsiasi categoria merceologica, e le stazioni sono noleggiate in esclusiva dal brand. Il vantaggio principale sta nell’occupare uno “spazio di attesa” durante il quale generalmente le persone non hanno la possibilità di fare nient’altro e non vengono distratte da altri messaggi promozionali. Anche rispetto ai tradizionali media dell’Out of home, che di fatto veicolano nello stesso istante un numero elevato di messaggi pubblicitari, confondendo l’utente e spingendolo a non ricordare con chiarezza ciò che ha appena visto, il Fillboard riesce a mantenere focalizzata l’attenzione su un messaggio univoco, espresso in maniera semplice e chiara. Sull’erogatore, infatti, non vengono inserite molte informazioni e il consumatore può così recepire in modo chiaro ciò che gli viene comunicato, come in questo esempio.

    3 consigli per rendersi visibili in un mondo dominato dalle immagini

    L’efficacia di una strategia di comunicazione dipende non solo dal messaggio in senso stretto ma anche dal media e dalla modalità scelti per comunicarlo. Ecco perché ci sono degli aspetti che andrebbero curati con sempre maggiore attenzione nel contesto comunicativo di oggi.
    1. Non confondersi con il rumore di fondo: quando comunichiamo dovremmo farlo in modo efficiente. Meglio veicolare messaggi in modo più mirato, indirizzando le campagne ad un pubblico realmente interessato a ciò che stiamo comunicando, attraverso contenuti pertinenti e rilevanti, che non vadano ad alimentare l’image overload.
    2. Personalizzare, personalizzare, personalizzare: come dicevamo nel punto 1, il valore del nostro messaggio varia soprattutto in rapporto alla persona che lo riceve. Strumenti come analytics e marketing automation, ad esempio, ci consentono di adattare le nostre comunicazioni alle varie fasi del customer journey in modo più efficace, sia online che offline.
    3. Preferire la qualità alla quantità: i contenuti di qualità, quelli utili e interessanti per le persone che li fruiscono, riusciranno a restare più impressi nella memoria dei potenziali clienti.La creatività è un aspetto essenziale per creare annunci di qualità. Secondo alcune ricerche, infatti, i contenuti pubblicitari percepiti come creativi sono la risposta all’image overload e un annuncio percepito come creativo offre una maggiore possibilità di catturare l’attenzione del pubblico, aumentando la persistenza del brand nella memoria dei consumatori, migliorando la brand awareness e la qualità percepita del marchio.