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  • Un campo da basket si trasforma in un grande murale grazie alla street art di Madsteez

    L’effetto visivo è davvero strabiliante e permette di recuperare dall'abbandono molte zone delle nostre città

    9 Febbraio 2019

    di Silvia Scardapane Sono molte le idee creative che tra arte e design hanno regalato un tocco di originalità alle basketball courts in giro per il mondo. Tra le più famose e riuscite, vi è il prezioso campo incastonato tra gli edifici in rue Duperré a Parigi, più volte rivisitato dall’estro creativo del multidisciplinare ILL-Studio e il fashion brand Pigalle, che ha visto anche il fondamentale contributo da parte di Nike. Capolavori di street style sono presenti anche in Italia e ne è un esempio il coloratissimo campo da basket realizzato ad Alessandria dallo street artista siciliano Gue ed ispirato ad un quadro di Carlo Carrà. Dunque questa settimana, seguendo la stessa scia, presentiamo l’ultimo intervento firmato da Madsteez in collaborazione con il brand Mountain Dew.

    Il campo da basket dipinto da Gue ad Alessandria. Foto di Ugo Galassi

    L’esperienza artistica di Madsteez

    Madsteez è un artista di Brooklyn, avvicinatosi molto presto al mondo del graffiti writing. Al suo pseudonimo accosta sempre, su interventi sia grandi sia piccoli, il suo vero nome: Marck Paul Deren. Ma a renderlo famoso sono stati i suoi schemi di colori, prima nati come sfondi quasi astratti e poi come parte integrante degli stessi soggetti rappresentati. La sua palette è sempre molto sgargiante ed eccentrica e per questo è davvero difficile non notare i suoi murales in giro per le città. In ogni caso, nonostante abbia già esposto in numerose gallerie e collaborato con tanti famosi marchi, potremmo dire che l’intervento realizzato nel quartiere di Harlem, a New York, è davvero uno dei più considerevoli.
    Intervento di Madsteez a Los Angeles
    Situato all’interno del St. Nicholas Park, il campo da basket è stato completamente ridipinto in tutte le sue parti, generando a sua volta una dinamica azione di gioco. Da una parte, la promozione dello sport, e, dall’altra, la riqualificazione di un parco pubblico come parte del progetto “Adotta un Parco” promosso dal Dipartimento di Parchi e Ricreazioni di New York City. LEGGI ANCHE: Okuda e Harow: quando la street art incontra il design

    Il rapporto tra street art e aziende

    Occasione molto ghiotta per le aziende, che hanno oramai compreso quanto sia importante investire sull’impatto sociale o ambientale per essere al top e trasformare tuttavia il proprio desiderio di pubblicità in esempi concreti e fattivi; così, a prendere la palla al balzo, è stato il marchio Mountain Dew, bevanda notissima e consumatissima in America, la cui formula originale fu inventata nel 1940 dagli imbottigliatori del Tennessee Barney e Ally Hartman e poi successivamente acquistata da PepsiCola (1964). Cromoterapia e sport vanno decisamente d’accordo, per cui i dettagli del blu, del rosso e del verde, anche se ricordano – senza eccessi – le tonalità del marchio, risultano essere ottimi stimolatori per l’attività fisica. Tuttavia, a differenza di altri case studies presi in esame, vi è da aggiungere che, attraverso la forza della discrezione, nessun logo è visibile dall’alto e l’unico comune denominatore tra il marchio e l’intervento pare essere la dinamica del movimento e l’agognata pausa dissetante ed energica. Un approccio già ampiamente testato da altre grandi aziende e che in questo particolare caso riconsolida la posizione dell’artista, nato proprio in quel di New York. L’effetto visivo è davvero strabiliante e siamo certi che la soluzione potrà essere di ispirazione per moltissime altre corti sportive anche in giro per l’Italia, sempre nel segno dell’abbandono oramai delle altre più banali e consumate riproposizioni commerciali.

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