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  • La storia del bug di FaceTime e di come un teenager è diventato collaboratore di Apple

    L’incredibile storia di come sia stato scoperto un bug che ha causato ad Apple qualche grana

    7 Febbraio 2019

    Risale alla scorsa settimana la notizia del grosso bug nell’applicazione FaceTime che potenzialmente avrebbe permesso a chiunque avviasse una videochiamata FaceTime di gruppo di ascoltare l’audio dal dispositivo del ricevente (iPhone, Mac, iPad) senza che questi se ne accorgesse.

    via GIPHY Il bug permetteva di aggiungere partecipanti alla chiamata FaceTime toccando il “+” e, inserendo il numero, forzarne in automatico la partecipazione senza che il destinatario accettasse di partecipare alla chiamata di gruppo, consentendo di ascoltarne l’audio.
    via GIPHY Un colosso come Apple, la serenità di acquistare dispositivi di fama mondiale e lo smarrimento dal poter essere spiati da chiunque sia in possesso del nostro numero inconsapevolmente. Così ci si ritrova catapultati in una puntata di Black Mirror. Immaginate per un attimo di poter essere ascoltati mentre siete intenti a vivere la vostra quotidianità, magari a raccontare ad un’amica alcuni fatti personali della vostra vita, non vi fa sentire nudi e in qualche modo stuprati? La fiducia che nutriamo nei confronti dei nostri dispositivi viene minata e ipotizzare di avere in tasca un possibile traditore ci destabilizza, è inevitabile. LEGGI ANCHE: Privacy: i 100 mila ricorsi e altre cose da sapere sul Data Protection Day

    Chi ha scoperto il bug

    Grant Thompson, un ragazzo di soli 14 anni ha scoperto il bug e i genitori si sono premurati di contattare e informare immediatamente Cupertino attraverso email, segnalazioni sui social e menzioni su Twitter, ma pare sia passata una (lunga) settimana prima dell’intervento di Apple e del blocco della app, tanto da spingere l’avvocato Larry Williams II (Texas) a citare in giudizio Apple per il bug e per aver permesso a sconosciuti di ascoltare una chiamata in corso con un suo cliente.

    La denuncia ad Apple

    L’avvocato Williams II chiede un risarcimento danni per “inadempienza, responsabilità per danno da prodotto, mistificazioni e violazioni di garanzia”. Inoltre anche lo Stato di New York sta attivando un’ inchiesta in merito alla vulnerabilità di FaceTime, per capire se Apple si sia o meno mossa nei tempi necessari a tutelare i clienti. In attesa di conoscere l’evoluzione della denuncia, vogliamo però raccontarvi anche l’aspetto positivo di questa vicenda. LEGGI ANCHE: Le scuse di Apple, Zuckerberg, il Safer Internet Day, l’agenda di oggi

    Segnala un bug e diventa un potenziale collaboratore

    Dopo le innumerevoli segnalazioni del bug, un dirigente Apple si è recato a casa di Grant Thompson, a Tucson (Arizona) per ringraziare la famiglia per la segnalazione e conoscere personalmente il teenager. Hanno discusso di come Apple potrebbe migliorare i sistemi per la segnalazione dei bug, ma soprattutto pare che il giovane Grant sia risultato idoneo per il programma dedicato alla scoperta dei bug di Apple: sembra che il teenager riceverà una ricompensa che va dai 25.000 ai 200.000 dollari, a seconda della gravità del problema scoperto. Al momento non risulta l’ammontare esatto della cifra, ma la madre ha già deciso che destinerà questo compenso al fondo per l’università e la formazione di Grant.