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  • Sfuggire ai social? No, non c’è posto per nascondersi (dice uno studio)

    Anche senza volerlo finiamo per rivelare sui social una mole impressionate di informazioni sui nostri gusti e orientamenti, anche su quelli dei nostri amici

    22 Gennaio 2019

    Anche senza volerlo finiamo per rivelare sui social una mole impressionate di informazioni sui nostri gusti e orientamenti, anche su quelli dei nostri amici. Persino di quelli che hanno rinunciato ai social, magari per tutelare la propria privacy. E’ quanto emerge da uno studio dei ricercatori dell’University of Vermont negli Usa e dell’University of Adelaide in Australia, pubblicato sulla rivista Nature human behaviour: a mettere a rischio la privacy, secondo l’analisi, non sono solo le persone attive sui social, ma anche quelle che hanno rinunciato al proprio account.

    social

    Non c’è posto per nascondersi sui social

    “Non c’è davvero un posto per nascondersi sui social network” ha sottolineato Lewis Mitchell, coautore dello studio e docente all’Università di Adelaide. Quando ci si iscrive su un social media “non si danno solo le proprie informazioni ma anche quelle dei propri amici” ha spiegato James Bagrow, che ha guidato la ricerca. Quando ci si iscrive a Facebook o a un’altra piattaforma social “pensi di rinunciare alle tue informazioni, ma stai rinunciando anche a quelle dei tuoi amici” ha precisato sempre James Bagrow

    Il 95% di “potenziale accuratezza predittiva”

    Il team di scienziati ha raccolto e analizzato oltre 30 milioni di messaggi pubblici su Twitter da 13.905 utenti. Con questi dati, hanno dimostrato che le informazioni contenute nei tweet di 8 o 9 contatti di una persona consentono di prevedere i successivi tweet di quella persona con la stessa accuratezza di chi segue direttamente il profilo di quel soggetto. Non solo: lo studio mostra anche che, se una persona lascia una piattaforma di social media (o non c’è mai stato) i post online e le parole dei propri amici forniscono circa il 95% di “potenziale accuratezza predittiva” sulla sua futura attività.

    Amici online

    Insomma, gli amici finiscono per rivelare molto di una persona, soprattutto quelli onlineLa ricerca solleva interrogativi sulla natura della privacy e su come, in una società altamente interconnessa, le scelte e l’identità di una persona siano legate alla Rete. Lo studio mostra che, in teoria, un’azienda, un governo o qualcun altro può ottenere un identikit preciso di ciò che pensa una persona, dal punto di vista politico, ma anche religioso, o ancora informazioni dettagliate sui suoi prodotti preferiti, semplicemente monitorandone gli amici. E questo anche se il soggetto in questione non è mai stato sui social media o ha cancellato il proprio account.