• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Come funziona l’algoritmo di LinkedIn?

    Sono diversi i fattori on-post che contribuiscono a plasmare il feed organico proposto dal social

    18 Gennaio 2019

    Una delle domande che mi viene fatta più spesso è “come funziona l’algoritmo di LinkedIn?”. Osservando la resa e i KPI sugli account personali e aziendali gestiti dalla mia agenzia digital, ho sintetizzato per voi l’elenco completo dei fattori on post che influenzano il ranking e l’engagement del vostro post organico su LinkedIn. Definiamo fattore di ranking ogni singolo parametro utilizzato da LinkedIn per decidere se dare più o meno visibilità al vostro post una volta pubblicato. I fattori di ranking descritti si applicano sia ai post personali sia a quelli aziendali che hanno come impostazione la divulgazione pubblica (è possibile, infatti, circoscriverla ai soli collegamenti di primo grado). I fattori di ranking on-post sono connessi strettamente alle modalità con cui il post viene creato e quindi sono spesso sotto il nostro controllo diretto. Ecco i Top 10 che ho analizzato e che è bene tenere d’occhio. linkedin

    1. Lunghezza del testo

    A parità di altri fattori di ranking, i post testuali senza link o immagini e con una lunghezza compresa tra 130 e 190 parole hanno una maggiore probabilità di uscire nello stream LinkedIn.

    2. Entità presenti nel contenuto

    A parità di altro, la presenza di entità strutturate nel testo e nel riconoscimento delle immagini aumenta la visibilità del post se queste entità sono presenti su specifici profili. Se non sapete cosa è un’entità strutturata visitate schema.org.

    3. Attinenza linguistica del post

    A parità di altri fattori, la coerenza tra la lingua del post e la lingua del browser dell’utente aumenta la visibilità nello stream LinkedIn. Ciò implica la necessità di definire una lingua principale in cui postare (anche se come sapete ora LinkedIn propone una traduzione automatica). Linkedin

    4. Correlazione semantica tra testo del post e ambito lavorativo profilo

    A parità di altri fattori di ranking (di seguito darò per scontata questa premessa), la visibilità in stream aumenta al crescere della correlazione semantica tra il contenuto testuale del post e il contenuto semantico del profilo utente (inteso sia come elementi statici del profilo, sia come tipo di contenuti che pubblica e/o con cui interagisce).

    5. Tipologia di contenuto

    Il testo vince per ora su immagini, video e link. Nel merito, la combinazione migliore è un’immagine più testo e senza link esterni che potrebbero fare uscire l’utente dal social LinkedIn. Sui video il comportamento dell’algoritmo è in fase di cambiamento radicale (probabilmente in relazione alla disponibilità di banda sui server LinkedIn), quindi al momento non ho sufficienti dati per fornire un’opinione realistica.

    6. Correlazione semantica degli hashtag

    A parità di altro, la visibilità in stream aumenta all’aumentare della co-presenza tra hashtag nel post (o nell’articolo Pulse) e hashtag seguiti dall’utente target.

    7. Momento di pubblicazione

    Il momento in cui si pubblica ha un impatto sull’abilità di raggiungere più o meno persone nello stream LinkedIn. Potete stimare il numero di persone presenti in un certo momento su LinkedIn usando strumenti di pubblicazione tipo Hootsuite; oppure semplicemente indagare quando il vostro target usa di più LinkedIn e postare solo in quelle fasce orarie/giorni definiti.

    8. Capacità del post di tenere l’utente nella piattaforma LinkedIn

    L’obiettivo di tutti i social network è mantenere incollato l’utente in piattaforma in modo tale da monetizzare con pubblicità o servizi. Per questo inserire nel post qualsiasi fattore che porti “fuori”, come link che puntano all’esterno, danneggia la distribuzione nello stream. Al contrario la presenza di interazioni (fattori off-post) è positiva per la visibilità del post. I commenti lunghi e semanticamente rilevanti sono da preferire a quelli di una sola parola.

    9. Fit con l’organizzazione

    Se un utente viene correlato con una specifica organizzazione o entità strutturata (azienda, istituzioni, Università), allora i post tendono a raggiungere meglio i membri di quella organizzazione.

    10. Fit con l’utente

    A parità di altro, la presenza di scambio di messaggi tra l’utente che posta e quello che accede allo stream aumenta la visibilità del post. Nei messaggi sono inclusi sia quelli organici che quelli a pagamento (Inmail). Tutti questi fattori on-post contribuiscono a plasmare il feed organico proposto da LinkedIn nel tempo. Per quanto concerne i fattori off-post stiamo conducendo ora uno studio che sarà reso noto a febbraio sulla pagina LinkedIn di AvantGrade.