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  • Come superare le barriere tra online e offline seguendo i trend della multicanalità

    Introduzione delle tecnologie, esperienze personalizzate e campagne drive-to-store: ecco come superare le barriere tra online e offline

    15 Gennaio 2019

    Per tutto il 2018 abbiamo sentito parlare sempre più spesso di multicanalità e anche i numeri confermano il trend: le aziende con strategie di engagament crosschannel, riescono a mantenere un tasso di fidelizzazione pari all’89%, rispetto al 33% delle aziende che non utilizzano questa leva e ormai l‘87% delle aziende retail americane sa che avere una strategia multicanale ha una importanza cruciale nella riuscita del proprio business. Ne sono una prova i due colossi del commercio elettronico Amazon e Alibaba, che lo scorso anno non hanno perso tempo a investire anche nel retail dimostrando – come nell’esempio dello store realizzato in collaborazione con Guess – che nel futuro i negozi non spariranno, anzi si trasformeranno. Che siamo nell’era delle transazioni crosscanale, quindi, è un dato di fatto, ma quali sono le principali tendenze delle strategie nel mercato di oggi? Abbiamo analizzato il mondo retail e abbiamo individuati i trend principali.

    Le strategie drive-to-store

    bilka2 Un’altra tendenza che emerge analizzando le attività dei brand che hanno la multicanalità come asset delle loro strategie, è quella delle campagne drive-to-store. Questo tipo di campagne  integrano piattaforme digitali come social o motori di ricerca per spingere le visite e le vendite nei negozi fisici. Il supermercato danese Bilka, ad esempio, è riuscito a portare 45.000 visite in più ai propri negozi grazie all’utilizzo di campagne di advertising mirate su Facebook. Creando annunci con prodotti popolari e offerte chiave e annunci di remarketing indirizzati a un pubblico potenzialmente interessato, Bilka è riuscita a creare un elevato tasso di coinvolgimento (7,5%) e un buon numero di visite di ritorno (15%). In Italia, una delle realtà che ha saputo fare del drive-to-store la principale leva strategica all’interno delle strategie multicanale, è XChannel, società di consulenza che grazie a un approccio multidisciplinare che integra big data, semiotica e antropologia, crea strategie di marketing crosscanale finalizzate alla conversione degli utenti. Un settore particolarmente attivo in questo periodo è quello dei giocattoli: distributori come Selegiochi, Grandi Giochi e IMC, retailer come Città del Sole e G di Giochi o brand internazionali come Schleich, Micro Mobility, Magformers e JC Toys si sono affidati alla società di consulenza di Milano per realizzare progetti multicanale. La strategia? Partire da una altissima esposizione digitale per raggiungere i clienti nella parte più alta del funnel, portarli a interagire con il brand nella fase centrale del customer journey e concludere con la visita in negozio e l’acquisto. Questi obiettivi in particolare sono stati tracciati grazie a metodi quali-quantitativi, che hanno dimostrato una crescita delle vendite compresa tra l’1,5x e il 2x. Nel futuro le attività di marketing e le strategie multicanale saranno sempre più una opportunità per le aziende di ogni dimensione, per questo è utile farsi trovare pronti cominciando ad integrare e implementare campagne multichannel nelle proprie strategie.

    Parola d’ordine: personalizzazione

    Disney_store_view Tutti gli sforzi delle aziende negli ultimi anni e l’evoluzione del marketing digitale stanno ruotando intorno a un punto focale: il consumatore. Personalizzare le esperienze di shopping di un cliente significa connettersi ulteriormente con i suoi gusti e le sue necessità, e quindi conquistarlo. Grazie alle nuove tecnologie, oggi, siamo in grado di creare una esperienza altamente personalizzata che, se unita con il contatto e il gusto umano, possono davvero rendere lo shopping un momento unico e soddisfacente. E questo vale anche (o – forse – soprattutto!) per i più piccoli. Poteva forse Disney lasciarsi scappare questa opportunità? A Londra, all’interno del Centro Commerciale Westfield, il Disney Store cerca infatti di richiamare le esperienze indimenticabili che possono essere vissute anche nei suoi parchi a tema. Il negozio, suddiviso in spazi tematici ognuno dedicato a un mondo differente, come quello di Star Wars, Marvel o Pixar, accoglie i clienti a inizio giornata con una festa di benvenuto e prima della chiusura organizza dei fuochi d’artificio digitali proiettati sui maxi schermo dello store. Durante la giornata le personalizzazioni non mancano: la stanza dei giochi del negozio si riempie di grandi e piccini che si lasciano coinvolgere dalle esperienze interattive – di gioco o di apprendimento – organizzate dallo staff, nello store possono essere organizzate delle celebrazioni ad hoc per ogni cliente e i maxi schermo si riempiono di immagini e video delle sfilate registrate in streaming dei Parchi Disney per una shopping experience immersiva al 100%.

    L’integrazione delle tecnologie nel mondo offline

    AR-makeup-screen-image-from-36KR Un’altra tendenza sulla quale le aziende di vendita al dettaglio stanno sviluppando e studiando nuove strategie, è senza dubbio la possibilità di integrare le nuove tecnologie come realtà aumentata, realtà virtuale, mobile payment e intelligenza artificiale negli store fisici, per fornire ai clienti non solo la possibilità di acquistare ma anche quella di informarsi o divertirsi. Oggi possiamo già trovare facilmente temporary store, negozi esperienziali o showroom che hanno quasi un maggiore apporto tecnologico e creativo rispetto al prodotto stesso. In questi locali, i clienti sono invitati a scoprire i prodotti e il brand su schermi digitali e dispositivi touch e a connettersi al Wi-Fi affinché possa migliorare sia in termini quantitativi che in termini qualitativi, la loro permanenza in negozio. Yves Saint Laurent a Shangai, ad esempio, ha posizionato all’interno del punto vendita degli schermi che utilizzano il riconoscimento facciale. Con questi, i clienti possono provare virtualmente diverse tipologie di makeup e, nello stesso momento e sullo stesso dispositivo, leggere le recensioni dei prodotti senza fare lo sforzo di tirar fuori il proprio smartphone alla ricerca di opinioni prima dell’acquisto.