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  • YouTube avvisa con un banner: “Gravi conseguenze dalla norma europea sul copyright”

    Cliccando sul banner si può raggiungere una sezione dedicata in cui viene spiegato in cosa consiste il temuto art. 13 della direttiva

    21 Novembre 2018

    Se usi abitualmente YouTube senza disporre di un abbonamento Premium, sarai certamente abituato ai piccoli pop-up che invitano a registrarsi al servizio.

    YouTube avvisa tutti: occhio all’articolo 13

    Da oggi, un nuovo messaggio ha sostituito quel banner: un avviso che informa gli spettatori della direttiva sul copyright proposta dall’Unione Europea. LEGGI ANCHE: Google collaborerà con 5 creator di YouTube per la sua campagna sul digitale sicuro   Cliccando sul banner si può raggiungere una sezione dedicata in cui viene spiegato in cosa consiste il temuto art. 13 della direttiva e quali saranno le conseguenze per i contenuti che ogni giorno siamo abituati guardare e ascoltare.

    In particolare, l’articolo 13 imporrebbe a YouTube di impedire che qualunque materiale protetto da copyright compaia sulla piattaforma.

    Ma YouTube non ci sta

    Alcuni dirigenti di YouTube, come l’amministratore delegato Susan Wojcicki e il capo del settore Robert Kyncl, hanno a più riprese scritto e commentato che l’azienda non può assumersi l’onere finanziario di eseguire tecnicamente l’operazione, e che il risultato prevederebbe misure estreme, come impedire a chiunque di caricare video. LEGGI ANCHE: Gli rubano la Tesla ma lui registra i ladri e li mette su YouTube In moltissimi hanno subito notato il banner informativo che permette di prevedere il possibile disastro, secondo l’azienda, e tanti hanno elogiato l’azienda per aver messo in luce il problema informando le persone con chiarezza. Molti sono anche i sostenitori e gli youtuber che si sono schierati a favore dell’iniziativa. Il team di YouTube sembra ora aver cambiato strategia dopo la serie di tweet aggressivi su Twitter nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti negativi della normativa. L’azienda è stata costretta ad ammettere che, se la proposta venisse approvato così com’è stata formulata, alcuni canali potrebbero essere totalmente bloccati e a un certo numero di soggetti potrebbe essere impedito di caricare contenuti: si tratta di una soluzione molto più semplice (ed economica) che controllare e rimuovere tutti i contenuti in contrasto con la proposta europea.