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  • Facebook ancora nella bufera: Soros, Definers e il New York Times. Di che si tratta

    Secondo un'inchiesta del New York Times, Facebook avrebbe assoldato una società per screditare Soros. Zuckerberg nega: ho grande stima per lui

    16 Novembre 2018

    Facebook non si è ancora ripreso dallo scandalo di Cambridge Analytica, ma un’altro terremoto si sta abbattendo sulla società di Menlo Park. Tutto è partito da da un’indagine del New York Times che ha rivelato che il social media di Zuckerberg avrebbe assoldato una società per screditare il miliardario e guru della finanza George Soros, che non ha mai risparmiato critiche al colosso del Web.  Facebook ha impiegato una società di analisi di orientamento repubblicano, la Definers Public Affairs, per screditare i manifestanti attivisti, in parte collegandoli al finanziere George Soros”, ha denunciato il New York Times, la cui indagine (intitolata “Ritardare, negare e depistare”)  si basa sulle testimonianze di decine di dipendenti, politici e anche di altri fonti ben informate su quanto accadeva fra l’azienda di Zuckerberg e quella di analisi.

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    La replica di Zuckerberg

    “Ho un incredibile rispetto per Soros” è stato il commento di Mark Zuckerberg. Facebook ha anche comunicato di aver tagliato i ponti con Definers, negando che lo stesso Zuckerberg e la Sandberg fossero a conoscenza della campagna lanciata contro i nemici del gruppo. “Dire che volevamo nascondere quello che sapevamo o ostacolare le indagini è assolutamente falso”.

    Che cosa ha fatto Definers

    Definers, secondo il quotidiano, avrebbe pubblicato contenuti di propaganda sulla piattaforma NtkNetwork.com e diffuso un report che insinuava collegamenti “tra un ampio movimento anti Facebook” e Soros. L’apice sarebbe stato raggiunto alla vigilia delle elezioni Usa di metà mandato che si sono celebrate lo scorso 6 novembre, quando perfino Trump è arrivato ad accusare Soros di finanziare le carovane di migranti pronte ad “invadere” gli Usa.

    La replica di Soros

    Commentando la ricostruzione del New York Times, la fondazione di Soros ha accusato Facebook di sabotare i valori della democrazia, e in una lettera aperta a Sheryl Sandberg ha spiegato che “le Open Society Foundations  e una vasta gamma di organizzazioni della società civile negli ultimi tre anni sono stati presi di mira da campagne di disinformazione in tutto il mondo. Queste hanno spesso assunto la forma di attacchi su larga scala in rete, effettuati da entità ostili alla libertà di espressione, ai diritti umani e alla democrazia”, si legge.

    Facebook faccia chiarezza. “Le ultime rivelazioni dimostrano che un’importante piattaforma digitale non ospita solo campagne di disinformazione ma le sta orchestrando e promuovendo. Questo è troppo. Esortiamo Facebook a desistere da azioni ispirate dai nemici della democrazia in tutto il mondo. Facebook dovrebbe aprire un’indagine indipendente su ciò che è avvenuto e pubblicare un rapporto completo al fine di fare luce sulle tecniche che sono state utilizzate nel tentativo di compromettere gli attivisti e George Soros“.