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  • La parola del 2018 è Toxic, più di techlash (dice l’Oxford Dictionary)

    L'Oxford Dictionary, punto di riferimento della lingua anglosassone (e non solo), l'ha scelta come "parola dell'anno" per il 2018

    15 Novembre 2018

    La Word of Year del 2018 è “toxic“, termine quest’anno che “le persone hanno usato per descrivere una vasta gamma di cose, situazioni, preoccupazioni ed eventi”: ad annunciarlo Oxford Dictionaries, spiegando che è stata scelta per l’ampiezza della sua applicazione. Dal significato originario di “velenoso”, usato per la prima volta nel 1664 in un libro sulle foreste, il termine “toxic” è dilagato nella politica e nella società: così “tossici” sono diventati “gli ambienti di lavoro, le scuole, le culture, le relazioni e lo stress”. L’Oxford Dictionary  è un vero punto di riferimento della lingua anglosassone (e non solo) e la scelta della parola dell’anno mira a riflettere sull’evoluzione del linguaggio anno per anno e a sintetizzare lo spirito dei tempi.

    oxford
    oxford credits blog.oxforddictionaries.com

    Più di techlash

    “Toxic” ha battuto in volata il neologismo “incel”, il celibe involontario ovvero chi è senza un partner sessuale non per scelta, “gaslighting”, una forma di violenza psicologica nella quale vengono presentate alla vittima false informazioni con l’intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione, e “techlash”, la fusione di “tech” e “backlash”, che vuol dire “contraccolpo” o “rinculo”, con cui si indica la reazione degli Stati all’eccessivo potere dei colossi hi tech come Apple, Google e Facebook.

    Youthquake nel 2017

    Nel 2017, la parola dell’anno era stata youthquake che definisce “un significativo cambiamento culturale, politico o sociale derivante dalle azioni o dall’influenza dei giovani”. “Post-verità” è stata scelta invece nel 2016, spinta dal referendum sulla Brexit e dalle elezioni presidenziali americane. Da Oxford Dictionary hanno sottolinrato che il movimento “MeToo” ha “messo al centro dell’attenzione la mascolinità tossica” mentre più in generale in politica “la parola è stata applicata alla retorica, ai programmi elettorali, alle agende e alle eredità dei leader e dei governi di tutto il mondo”.

    Anche toxic assets

    Tra il 2007 e il 2008 era esploso l’uso di “toxic assets”, titoli tossici, per indicare i titoli di credito legati a mutui e prestiti subprime venduti dalle banche ai propri clienti sottostimandone i rischi.