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  • Anche il co-founder di Oculus Brendan Iribe ha deciso di lasciare Facebook

    Brendan aveva fondato la società del visore di Realtà Virtuale nel 2012 e l'aveva venduta a Facebook nel 2014 per 2 miliardi di dollari

    23 Ottobre 2018

    Verrebbe quasi da dire che per i top manager di ogni società acquisita da Facebook, prima o poi, arriva il momento dell’addio. Vado a memoria, è successo con il papà di Whatsapp, più di recente quelli di Instagram (l’ad Kevin Systrom e Mike Krieger). E ora tocca a Brendan Iribe, che ha dato i natali al visore di Realtà Aumentata Oculus Rift, passati nel 2014 a Menlo Park per 2 miliardi di dollari. E con i visori anche tutto il team della società, Brendan Iribe compreso.

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    facebook
    Brendan Iribe in un’immagine di repertorio

    E’ il momento del prossimo capitolo (dice)

    Non è chiaro il motivo per cui Iribe ha deciso di mollare Zuckerberg e compagni (Nate Mitchell, l’altro founder di Oculus, continuerà a lavorare per la sezione di Facebook dedicata alla realtà virtuale che si occupa dello sviluppo dei prodotti Oculus). In un post su Facebook ha detto solo che smettere di lavorare in azienda gli avrebbe concesso la prima pausa dal lavoro dopo 20 anni.

    C’è ancora tanto lavoro da fare

    “È successo così tanto dal giorno in cui abbiamo fondato Oculus nel luglio 2012. Non avrei mai immaginato quanto avremmo realizzato e quanto lontano saremmo arrivati ​​e ora, dopo sei incredibili anni, mi sto trasferendo”, ha scritto. Ha aggiunto anche che “c’è ancora molto lavoro da fare per trasformare la tecnologia VR in nei magici smart glass che tutti noi sogniamo”. Iribe insomma non farà parte di questa ricerca, almeno non su Facebook. “E’ il momento di ricaricare, riflettere ed essere creativo, sono eccitato per il prossimo capitolo”.

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    Ci mancherà

    Facebook lo ha salutato ringraziandolo per il suo contributo al lancio della realtà virtuale: “Ben oltre i confini di ciò che la gente pensava possibile ed è a causa della sua visione che siamo tutti qui a lavorare sulla VR oggi. Gli siamo grati. Per la sua leadership, la sua dedizione alla costruzione dell’impossibile, e ci mancherà”.