Il D-Day c’è stato e finalmente Starbucks è arrivato in Italia!
La catena di caffetteria e prodotti dolci vari ad elevatissimo contenuto calorico è finalmente arrivata in Italia e dove se non a Milano? In migliaia hanno atteso con trepidazione l’inaugurazione del nuovo locale che però ha portato non poche novità, reazioni e frustrazioni da parte dei consumer.
Sì perché lo Starbucks di Milano non sarà il solito Starbucks a cui siamo abituati quando in giro per il mondo abbiamo disperatamente bisogno di confort-food, wifi e divanetti su cui dormire per una mezz’ora. Lo Starbucks approdato a Milano è in pieno stile milanese, quindi design, oltre l’immaginario e oltre tutte le aspettative.
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I social hanno ovviamente contribuito a catalizzare l’attenzione su questo avvenimento che, checché se ne dica, è e sarà un grosso valore per Milano.
Analizzando i commenti, abbiamo individuato quattro macro categorie di reazioni.
I puristi
Gli utenti che fanno parte di questo gruppo, sono estremamente legati al brand e di conseguenza non vogliono sapere niente del design e dell’innovazione: loro vogliono i bicchieri di carta, i nomi scritti sbagliati (capiterà anche a Milano?) e il frappuccino soprattutto, grandissimo escluso.
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I designer
Non vedevano l’ora di avere un nuovo spazio in cui ammirare il potenziale della sempre oltre Milano. Quindi non importa dei prodotti e nemmeno del frappuccino, l’importante è avere qualcosa di Aesthetic da sfoggiare su Instagram e diciamo che la location del nuovo Starbucks si presta decisamente.
I polemici
"Perché aprire un finto Starbucks?!?"
Non siamo mai contenti, certo, è vero, ma la delusione rispetto al frappuccino che non è stato incluso nel menù brucia, davvero tanto. E perché fare ore e ore di coda per una brodaglia - il caffè espresso è sempre più buono - o peggio ancora solo per aggiornare il feed dei nostri canali social? Insomma, come in ogni occasione, c’è chi non vedeva l’ora e c’è chi si è lamentato di chi si lamentava di chi si lamentava.
Chiaro no?
I social addicted
Non importa né il design e nemmeno il gusto del caffè, conta solo il fatto che abbiamo un motivo in più per essere al pari con i nostri competitor da tutto il mondo sui social! E quindi via libera alle condivisioni, allo still life con il Mac, il caffè, le maniche del maglione e le luci calde di una mattina di ottobre.
Insomma, è aperto da pochi giorni, ma ha già fatto molto discutere.
La cosa più importante è che comunque, noi il frappuccino ce lo meritiamo.