L’INGV ci informerà di un terremoto con un tweet automatico

In occasione di un evento sismico di magnitudo superiore a 3, a distanza di pochi minuti, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) farà partire in automatico un tweet con la stima dell’epicentro e della magnitudo dal suo canale @INGVterremoti. I tweet saranno lanciati solo se i parametri indicheranno che le informazioni preliminari saranno sufficientemente affidabili.

Magnitudo ed epicentro

Magnitudo ed epicentro saranno comunicati inizialmente senza indicare valori specifici, ma fornendo un intervallo di valori per la magnitudo, mentre per quanto riguarda l’epicentro verrà indicata inizialmente la provincia dove questo ricade (o la zona se in mare o al di là dei confini nazionali).

Una prima indicazione dell’area e della magnitudo

Calcolate dal software. “La localizzazione e la magnitudo automatiche – ha spiegato Emanuele Casarotti, ricercatore INGV – sono calcolate dal software senza intervento umano e sono dunque soggette alle incertezze delle coordinate e della magnitudo insite al sistema di calcolo. Fino a oggi l’INGV ha comunicato solo la localizzazione rivista dai sismologi di turno nella Sala di Sorveglianza Sismica, operazione che richiede fino a 30 minuti di elaborazione, in media circa 10-12 minuti dall’accadimento del terremoto. Con questa decisione, nel caso in cui avvenga un terremoto, l’INGV intende diffondere il più rapidamente possibile una prima indicazione dell’area dell’epicentro e della magnitudo”.

Analisi dei dati

“A questo punto – ha aggiunto Casarotti – i sismologi iniziano la revisione della localizzazione e della magnitudo: analizzano i singoli segnali, verificano che i software abbiano funzionato correttamente nell’identificare l’arrivo delle onde P e delle onde S e nel calcolare le ampiezze massime. Al termine della revisione, viene ricalcolata la posizione (latitudine, longitudine, profondità) e stimata nuovamente la magnitudo. A seconda della magnitudo del terremoto – e quindi del numero di stazioni sismiche che lo hanno registrato – e delle complessità geologiche della regione colpita, possono essere necessari fino a 30 minuti per completare la revisione”, conclude il ricercatore. Le informazioni riviste vengono pubblicate sul sito dell’Osservatorio Nazionale Terremoti e diffuse attraverso i canali social.

Come funziona

“Nella Sala di Sorveglianza Sismica dell’INGV di Roma – ha dichiarato Carlo Doglioni, Presidente INGV – arrivano in tempo reale i segnali, vale a dire i sismogrammi, delle quasi 400 stazioni della Rete Sismica Nazionale e di altre reti che a essa contribuiscono. I segnali sono tutti digitali e gestiti da software dedicati. Quando un determinato numero minimo di stazioni registra un terremoto, i sistemi informatici utilizzati associano i segnali tra di loro e tentano di calcolare la localizzazione ipocentrale e di determinare la magnitudo”. Nel corso di questa operazione, che può richiedere 1 o 2 minuti di tempo, viene valutata anche la bontà della determinazione con dei parametri qualitativi.

Perchè solo su Twitter?

La localizzazione e la magnitudo automatiche verranno rese pubbliche solo attraverso Twitter e non su altri canali social, quali Facebook, o sulle pagine web di INGV. “Almeno in una prima fase” spiegano dall’istituto.  La scelta dipende dalle caratteristiche di Twitter rispetto ad altre piattaforme. Su Twitter, infatti, la cronologia è ancora l’elemento predominante nella costruzione della timeline, la sequenza di informazioni fornite agli utenti. Su altre piattaforme l’elemento cronologico è meno in evidenza, quindi si rischierebbe che il pubblico veda un’informazione provvisoria e non quella rivista. Sul sito, l’INGV, invece, rilascerà solo informazioni certificate.

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