Google in Cina, quel mezzo sì sul progetto Dragonfly
Messo sotto pressione da oltre un migliaio di dipendenti, preoccupati dal potenziale lancio di un motore di ricerca in Cina sottoposto a censura, il CEO di Google
Sundar Pichai ha tentato di tranquillizzare. Di fatto però, è il primo top manager di Google a confermare pubblicamente l’esistenza di una sorta di piano per la nazione asiatica dove l’azienda nel 2010 mise fine alle sue attività di ricerca online per via di leggi locali sulla censura. Sundar Pichai ha detto al suo staff che la controllata di Alphabet “non è vicina” al lancio del prodotto controverso. Poi ha aggiunto: “Non e’ affatto chiaro se lo faremo o se potremmo farlo ma il team e’ da un po’ che sta esplorando il da farsi. Credo stia esplorando varie opzioni”
Nome in codice Dragonfly. Le polemiche sono montate all’interno del gruppo dopo le indiscrezioni, pubblicate il primo agosto scorso da The Intercept, secondo cui il motore di ricerca creato ad hoc non visualizzerebbe siti e parole legate a tematiche come “diritti umani, democrazia, religione e proteste pacifiche”. Il nome in codice del progetto sarebbe
Dragonfly e dimostrerebbe come l’approccio dell’azienda sia cambiato rispetto a quasi un decennio fa.
L’iPhone apre al pennino, come i Galaxy Note di Samsung
Sugli iPhone X di seconda generazione, attesi in autunno, si potrà usare il pennino, proprio come sui Galaxy Note di Samsung. Stando ad alcune indiscrezioni provenienti dall’Asia, infatti, i nuovi melafonini saranno compatibili con l’Apple Pencil dell’iPad. In base a quanto riferito dal taiwanese
Economic Daily News, che cita fonti interne all’industria, il pennino sarà utilizzabile su due dei tre iPhone che dovrebbero essere svelati da Apple il mese prossimo. Si tratta dei due modelli con schermo OLED, l’iPhone X da 5,8 pollici e l’iPhone X Plus da 6,5 pollici. Sarà escluso, invece, il modello più economico, quello da 6,1 pollici con display Lcd. Al momento non è chiaro se la casa di Cupertino lancerà una versione dell’Apple Pencil più piccola, dedicata all’iPhone.
Tutti vogliono gli smart speaker…
Cresce il mercato degli smart speaker. Da aprile a giugno le vendite mondiali sono quasi triplicate, passando da 5,8 a 16,8 milioni di unità (+187% su base annua). A dirlo sono gli analisti di Canalys, che certificano il boom di Google e il traino del mercato cinese.
Google. In base ai dati, Google ha registrato una crescita del 449% rispetto al secondo trimestre 2017. La compagnia di Mountain View ha scavalcato Amazon piazzandosi al primo posto della classifica, con una market share passata in un anno dal 16,9% al 32,3%. Amazon, che un anno fa deteneva l’82,3% del nascente mercato degli speaker, è precipitata a una quota del 24,5%, vendendo 4,1 milioni di Echo.
Anche Alibaba e Xiaomi. In terza e quarta posizione si trovano due aziende cinesi, Alibaba e Xiaomi, che hanno venduto rispettivamente 3 milioni e 2 milioni di altoparlanti (17,7% e 12,2% del mercato). Proprio la Cina è il “motore” del settore, e nel trimestre ha contribuito a oltre la metà della crescita delle vendite globali, evidenziano gli analisti. Alibaba detiene il 50% del mercato cinese e Xiaomi circa il 40%, lasciando poco spazio ai competitor.