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  • Groupon è in vendita, si cerca compratore

    Il pioniere dei coupon potrebbe trovarsi in seria difficoltà

    10 Luglio 2018

    La decennale storia di Groupon potrebbe avere un epilogo non troppo felice: i dirigenti dell’azienda, così come gli istituti bancari che rappresentano gli interessi della società, durante il mese scorso hanno contattato diversi soggetti tastando il terreno su una eventuale acquisizione del pioniere dei coupon. Secondo Recode, i rappresentanti di Groupon avrebbero provato a suscitare interesse per la vendita della società con sede a Chicago. LEGGI ANCHE: Avvistati i furgoni di Amazon da noleggiare per le consegne, tremano FedEx e UPS Non si tratta di una novità in senso assoluto: il cattivo stato di salute della società e la disponibilità sul mercato era nota da tempo ma, in quest’ultimo mese, le offerte si sono fatte più insistenti, incentivando l’interesse tra i potenziali acquirenti. Un portavoce di Groupon ha però rifiutato di commentare. groupon2

    Il boom di Groupon e il suo declino

    Nei primi anni successivi al lancio nel 2008, Groupon è stato un punto di riferimento per le startup, perché aveva introdotto molti meccanismi nuovi presentando al grande pubblico le offerte giornaliere o a scadenza sui prodotti per i consumatori online. Nel 2010, la società rifiutò l’acquisizione da parte di Google per 6 miliardi di dollari e, quando a seguito della quotazione in borsa del 2011 il suo valore crebbe fino a 16 miliardi, la mossa sembrò molto intelligente. Si trattava però del picco di crescita di Groupon: oggi la compagnia vale 2,4 miliardi, dopo un declino lento e costante. Groupon, tuttavia, ha realizzato un utile operativo nel 2017 per la prima volta dal 2014. LEGGI ANCHE: Da oggi potremo provare gratuitamente gli abiti prima di comprarli su Amazon Dal novembre 2015, alla guida di Groupon è c’è Rich Williams, che aveva ricoperto altri ruoli senior nella società dopo essere arrivato da Amazon nel 2011. Da anni ripete che l’obiettivo dell’azienda è quello di rendere Groupon una “abitudine quotidiana” nella vita dei consumatori. Sicuramente non è ancora successo.