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  • A cosa serve Exor Seeds, il nuovo fondo da 100 milioni per startup

    Il nuovo fondo degli Agnelli potrebbe aiutare i progetti innovativi più validi del nostro Paese a crescere e consolidare la propria posizione sul mercato

    8 Giugno 2018

    La notizia è arrivata ieri pomeriggio, in sordina, ma è destinata a segnare una direzione: Exor, la holding della famiglia Agnelli, ha lanciato un fondo che si chiama Exor Seeds, con una dotazione di 100 milioni di euro. Obiettivo, investire in startup early stage. Non esattamente un lancio, perché gli investimenti sono già iniziati (i dettagli del fondo non erano mai stati divulgati prima di ieri) e hanno preso la direzione di 11 startup tecnologiche, per un totale di 20 milioni di euro, negli Stati Uniti. In contemporanea a Torino, sempre ieri, c’è stato il lancio internazionale di SEI Torino Forum, appuntamento organizzato dalla School of Entrepreneurship and Innovation (SEI), la scuola della Fondazione Agnelli dedicata alla formazione degli imprenditori del futuro. Ed è intervenuto un folto gruppo di big della tecnologia. LEGGI ANCHE: Gli Agnelli vogliono investire in startup e riuniscono a Torino i big della tecnologia

    exor

    L’ecosistema europeo

    Solo una passerella? Niente affatto. I numeri messi sul tavolo, nel corso del Forum, la dicono lunga sulle intenzioni del fondo: nel 2017 in Europa sono stati investiti in startup 30 miliardi di dollari, in Cina 60 miliardi, negli Stati Uniti circa 70. “Questa disparità – ha detto il padrone di casa John Elkann – riflette il fatto che al momento l’Europa offre meno opportunità, creare più società in Europa nel tempo farà aumentare il flusso di capitali. Ma l’aspetto più significativo che vorrei sottolineare è che dei 30 miliardi investiti l’anno scorso in Europa, quasi la metà proveniva dagli Stati Uniti e dall’Asia. Dunque l’Europa deve avere più fiducia in se stessa”. LEGGI ANCHEQueste startup dimostrano quanto valga ancora la pena investire sull’Italia

    Gli investimenti in startup in Italia

    E le startup italiane? Dopo le prestazioni incoraggianti in termini di investimento del 2016, lo scorso anno si è chiuso con 136,6 milioni di euro raccolti, contro i 178 appunto del 2016 e i poco meno di 100 del 2015. Cifre da grande inverno, da torpore (senza contare che il tema è sparito dall’agenda della politica). Nel 2018, timidi segnali vengono dalle campagne di equity crowdfunding, ma i numeri restano piccoli piccoli. I grandi round restano un’eccezione, rari anche i round series B, quegli investimenti in startup che hanno già raggiunto la maturità e che servono per consolidare la propria posizione. I piccoli finanziamenti sono più frequenti. Quello che non manca sono le startup, il report trimestrale del Registro delle Imprese parla di 8.897 società. E se la direzione di Exor Seeds è scritta negli investimenti nelle prime 11 società perché non sfogliare anche l’album dei talenti italiani? APPROFONDISCI: Il vero senso dietro i 100 milioni degli Agnelli su startup e innovazione