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  • Questa scuola in Cina sta monitorando gli studenti con il riconoscimento facciale

    Un sistema intelligente per la gestione del comportamento scansiona le aule ogni 30 secondi, registrando le espressioni facciali degli alunni e classificandole in felici, arrabbiate o paurose

    29 Maggio 2018

    Quando si parla di riconoscimento facciale si pensa subito agli smartphone di ultima generazione, ai sistemi di sicurezza o a nuove e curiose strategie di marketing. In Cina però, c’è chi ha pensato a ben altro: all’interno dell’Hangzhou n. 11 High School è stato installato un sistema intelligente per la gestione del comportamento che “scansiona” le aule ogni 30 secondi, registrando le espressioni facciali degli alunni e classificandole in felici, arrabbiate, paurose, confuse o sconvolte. Non solo emozioni: lo smart system è in grado di rilevare se gli studenti scrivono, leggono, se alzano la mano, riuscendo a beccare perfino gli alunni più pigri che si addormentano sul banco. Probabilmente è quello che “ai nostri tempi”, come studenti, avremmo temuto di più e avremmo fatto scioperi e guerre con i professori e i genitori per questo. LEGGI ANCHE: Alibaba punta all’autosufficienza tecnologica in Cina

    Uno scanner per le emozioni

    Le informazioni raccolte grazie alla tecnologia del tracciamento facciale sono analizzate e riportate agli insegnanti in modo tale da fornire loro uno strumento in più per valutare le performance e l’andamento della classe. Gli insegnanti analizzando i dati trasmessi dal sistema saranno così in grado di ripensare al loro metodo di insegnamento al fine di migliorare la didattica e il rendimento degli studenti. cina-scuola-riconoscimento-facciale Questa tecnologia non è una novità per l’istituto scolastico cinese che già lo scorso anno aveva introdotto il riconoscimento facciale, utilizzandolo per consentire il pagamento del pranzo nella mensa scolastica senza dover ricorrere a contanti o ad altre modalità, ma semplicemente utilizzando il viso. Fornito da una società commerciale cinese, il sistema Smart Dining Hall 3.0 si trova su tutti i banconi della caffetteria della scuola. Gli studenti che si mettono in fila alla mensa, devono far controllare i loro volti dalle telecamere: il sistema li confronta poi con il database scolastico, un processo che richiede solo un secondo per essere completato. Smart Dining memorizza i numeri ID di tutti gli studenti insieme alle foto scattate al momento della prima iscrizione alla scuola. Agli studenti è stato consigliato di fare “scatti multipli” per garantire che le diverse espressioni facciali e gli angoli possano essere catturati dal sistema. Il sistema registra non solo i volti degli studenti, ma anche il loro saldo contabile e la cronologia dei pasti ordinati. La scuola può anche inviare una relazione sull’alimentazione di uno studente ai suoi genitori ogni settimana. Da Smart Dining, la tecnologia è stata estesa e applicata a diverse aree della vita scolastica e ora viene utilizzata per registrare le presenze in aula, per effettuare acquisti nello shop, per prendere libri in prestito dalla biblioteca.

    Una minaccia per la privacy degli studenti?

    riconoscimento-facciale-cina-scuola Il riconoscimento facciale è molto utilizzato in Cina, soprattutto per prevenire la criminalità. Nonostante questa tecnologia non sia cosa nuova, il suo utilizzo nelle scuole ha sollevato nei genitori e non solo grandi preoccupazioni per il rispetto della privacy dei ragazzi. A tranquillizzare tutti ci ha pensato il vicepreside della scuola secondo il quale la privacy non sembrerebbe essere un problema: “La privacy degli studenti non è a rischio ed è assolutamente protetta in quanto i dati che il sistema rileva non vengono memorizzati in cloud ma su un server locale per ridurre il rischio di hacking. La tecnologia implementata non analizza gli studenti individualmente ma ha l’obiettivo di monitorare il comportamento dell’intera classe. Sono gli studenti stessi i primi a trarre benefici da questa innovazione, in quanto grazie all’intelligenza artificiale gli insegnanti potranno modificare la metodologia didattica adottata sulla base dei riscontri con la classe, ed essendo ‘sotto controllo’ saranno di certo motivati a fare del loro meglio. Ma la Cina non è l’unico paese che ha introdotto il riconoscimento facciale nelle scuole. All’inizio di quest’anno, a Delhi in India, lo stato ha affermato che avrebbe implementato le telecamere di sorveglianza presso tutte le scuole statali, consentendo ai genitori di riprodurre in streaming in tempo reale i filmati delle aule.