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  • “La musica deve accettare la sfida dell’intelligenza artificiale”

    Danilo Rea chiude il Data Driven Innovation con un concerto - performance insieme ad Alex Braga e al suo dispositivo di intelligenza artificiale AM I

    19 Maggio 2018

    Bach (ma anche Sakamoto e Beatles) e intelligenza artificiale. Musica e software. Danilo Rea al pianoforte e AM I, la macchina (l’acronimo sta per Artificial Music Intelligence) di Alex Braga, musicista prima di tutto, ma anche conduttore e autore per la televisione e la radio, un ricercatore di nuovi linguaggi, sperimentatore. Domanda e risposta, un fraseggio. A prendere un esempio (facile facile) dalla danza, potremmo parlare di un passo a due. Più da vicino, quello che è andato in scena all’Università Roma Tre nel corso del Data Driven Innovation è stato un dialogo, unico e irripetibile, perché sempre diverso: da una parte il talento e l’anima, dall’altra la risposta della macchina. Improvvisazione, una volta per tutte.

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    intelligenza artificiale Maestro, perché ha accettato la sfida con l’intelligenza artificiale? «Accetto qualsiasi confronto, quando si tratta di musica e di improvvisazione. Non c’è chiusura mentale, c’è solo curiosità. Quando mi è stata proposta questa iniziativa, ho mi sono detto “Perché no?”». Che ne pensa dei dati e dei Big Data? «Non sono un esperto, sono veramente analogico, però mi rendo conto dell’importanza di una scelta che ci porti verso nuove soluzioni». Ascolta Spotify? «Sì. Questo genere di tecnologie hanno rivoluzionato il mercato. Per un verso sono state nocive per noi musicisti, però hanno anche creato un mercato mondiale, talmente allargato che la nostra musica può essere ascoltato in tempo reale, ovunque. Prima non era così. Fino a qualche anno fa, molti musicisti italiani andavano in paesi dove la loro musica non era diffusa. Magari entravi per comprare un cd, e capitava anche di non trovarlo, semplicemente perché in quel posto non era stato distribuito. Ecco, Spotify mette tutto sullo stesso piano». Si troverà un equilibrio? «Bisogna riuscire a trovare un nuovo modo per». E i cd? «Si sono trasformati in delle tappe. Sorta di milestone, da cui noi musicisti ripartiamo per costruire nuova musica e andare avanti».
    intelligenza artificiale
    Danilo Rea e Alex Braga nel corso della loro performance di improvvisazione musicale all’Università Roma Tre
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    Strumento unico al mondo

    Sul palco questa mattina a Roma Tre c’era anche l’ideatore del progetto: Alex Braga. Anzi c’erano Alex Braga e AM I, lo strumento che il musicista ha progettato insieme ai docenti del Dipartimento di Ingegneria di Roma Tre Francesco Riganti Fulginei, Antonino Laudani e Alessandro Salvini. “Un anno fa – ha raccontato Braga – ho avuto l’idea di proseguire la mia ricerca artistica buttandomi a capofitto nell’intelligenza artificiale. Tutti – ha aggiunto – ne hanno un po’ paura. Io sono sempre stato un nerd affascinato dalla tecnologia e sono convinto che uomo e macchine a braccetto possono arrivare dove singolarmente l’uno e l’altro non potrebbero”. A proposito della performance Braga ha detto di Danilo Rea: “E’ il più grande fenomeno pianistico vivente. Uno dei più grandi improvvisatori”.