Jim Campbell/Aero-News Network
Un genio orgogliosamente supponente spesso ispiratore e perfino controverso. Tutt’altro che ordinario. Come Albert Einstein. Si è occupato per 50 anni di temi difficilmente comprensibili al grande pubblico come la fisica teorica, la cosmologia e la meccanica quantistica eppure la sua attività di divulgazione scientifica è scritta nel bronzo della sua biografia, come le scoperte sui buchi neri. 5 decadi da grande scienziato. Stephen Hawking se n’è andato a 76 anni.
Un gigante che ha vissuto la maggior parte della sua vita in un corpo condannato da una malattia devastante. Eppure. Incrollabile. “L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento” ha detto una volta. Sì, aveva un quoziente intellettivo elevatissimo, ma è stata la resilienza il vero asso nella manica del genio di Oxford. Ma non a parole.
Piegandosi a condizioni fisiche terribili, Stephen si è sposato, è stato papà di tre figli, nonno di tre nipoti. Ha scritto libri che potessero capire tutti come A Brief History of Time, pubblicato nel 1988.
Resiliente e visionario. Sì, e con un orizzonte puntato oltre l’Università, oltre Cambridge. Dopo la Brexit e l’elezione di Donald Trump in una lettera aperta sul Guardian ha sparso il sale sulla ferita con parole di fuoco sulle elite, sulla torre d’avorio degli intellettuali e forse persino contro sé stesso.
“Essendo un fisico teorico che vive a Cambridge, ho vissuto la mia vita in una bolla di eccezionale privilegio”. Il suo ultimo progetto? Si chiama Breakthrough Starshot ed è un piano per inviare un piccolo chip ad Alpha Centauri. Propone di utilizzare i laser per alimentare minuscole nanocrafts sul più vicino sistema stellare della Terra, che dista circa 4,37 anni luce.
“Siamo profondamente rattristati dal fatto che il nostro amato padre sia morto oggi – hanno detto i figli Lucy, Robert e Tim – era un grande scienziato e un uomo straordinario il cui lavoro e eredità vivrà per molti anni: il suo coraggio e la sua perseveranza con la sua brillantezza e umorismo hanno ispirato persone in tutto il mondo”. Già l’umorismo. Un genio capace di prendersi in giro e di finire su Star Trek: The Next Generation, The Big Bang Theory e The Simpsons, non esattamente un ciclo di conferenze universitarie. E aveva anche l’inclinazione a fare scommesse con altri scienziati e previsioni sul futuro dell’umanità, in particolare su extraterrestri e intelligenza artificiale.
Per questo sono stati tanti gli innovatori che lo hanno salutato per l’ultima volta. I grandi che hanno rotto gli schemi, quando nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulle loro facce. Come l’amministratore delegato di Google, Sundar Pichai.
E come tanti altri protagonisti della cultura pop. Come Katy Perry.
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